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Come si coltiva il Carpino nero

Come si coltiva il Carpino nero

Il carpino nero, conosciuto anche con i nomi di ostria o carpinella (Ostrya carpinifolia Scop.) è un albero della famiglia delle Betulacee originario dell’Europa sud-orientale dove si trova in un vasto areale che va dalla Francia meridionale, all’Italia, Balcani fino al medio Oriente e al Caucaso.
Il carpino nero è un albero con tronco dritto e chioma raccolta e un po’ allungata; le sue foglie sono a forma ovale, allungate e con il bordo seghettato; la nervatura principale è molto evidente e infatti si dicono penninervie
Le strutture riproduttive sono delle infiorescenze maschili (amenti) lunghe fino a 10 cm, quelle femminili (spighe) sono più corte. La pianta fiorisce in aprile-maggio. Ogni fiore femminile è avvolto da una brattea che, dopo la fecondazione, si ingrandisce e si rinchiude a sacco su se stessa includendo il pericarpio. Questo sacco leggero facilita il volo del frutto e protegge il seme durante le prime fasi della germinazione.

Coltivazione –
Per la coltivazione del carpino nero si ricordi che è una specie che sopravvive tra -10 e 37 °C.
Questa specie presenta elevata adattabilità ecologica, e in Italia può essere coltivata nelle zone collinari e montane fino a 1300 metri dove forma bellissimi boschi su tutte le Prealpi calcaree.
È una pianta che predilige un terreno acido, con un buon quantitativo di torba, ben drenato e ricco di humus.
È fondamentale il drenaggio in quanto eventuali ristagni d’acqua possono provocare marciumi radicali che fanno morire la pianta.
Le giovani pianti vanno impiantate a fine inverno o in autunno e si consiglia di porre nella buca di impianto abbondante sostanza organica ben umificata.
Se coltivato in piena terra bisogna irrigare saltuariamente la pianta nei mesi vegetativi, all’incirca nel periodo che va da aprile a ottobre. Se piantata in vaso, bagnare regolarmente da marzo a ottobre.
Il carpino nero è una pianta che va potata nel periodo del tardo inverno, durante il riposo vegetativo, oppure dopo la fioritura, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno; la potatura consiste nell’eliminare i rami incrociati, deboli o disordinati per mantenere una forma sana e duratura.
Per quanto riguarda la propagazione questa può essere effettuata per seme o dalla radicazione dei numerosi polloni che la pianta produce.

Usi –
In passato, il legno del carpino nero veniva impiegato nella produzione della carbonella e di legna da ardere. Di difficile lavorazione per la presenza di molte fibre irregolari. Negli ultimi anni, rivalutato anche come essenza di interesse paesaggistico, anche per le sue limitate esigenze di substrato; viene usato per formare siepi e alberature stradali sfruttando la sua capacità pollonifera.




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