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Grewia occidentalis

Grewia occidentalis

Il fiore di stella (Grewia occidentalis L. 1753) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Malvaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Dilleniidae,
Ordine Malvales,
Famiglia Malvaceae,
Genere Grewia,
Specie G. occidentalis.
Sono sinonimi i termini:
– Grewia chirindae Baker fil.;
– Grewia microphylla Weim.;
– Grewia obtusifolia Eckl. & Zeyh.;
– Grewia occidentalis var. litoralis Wild;
– Grewia seringeana Hamon bis;
– Grewia trinervis E.Mey.;
– Grewia ulmifolia Salisb..

Etimologia –
Il termine Grewia è in onore del medico e botanico inglese Nehemiah Grew (1641–1712), autore di “The Anatomy of Plants” (1682).
L’epiteto specifico occidentalis proviene dal latino “occidentalis, e”, cioè occidentale, dato da Linneo per distinguerla dalla Grewia orientalis L. nativa, secondo le conoscenze dell’epoca, dell’India.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Grewia occidentalis è una pianta originaria del Mozambico, Sudafrica e Zimbabwe ed è presente naturalmente in tutta l’Africa sud-orientale, dove il suo areale si estende da Città del Capo lungo la costa fino al Mozambico e nell’entroterra fino allo Zimbabwe.
I suoi habitat nativi sono molto vari; la pianta si trova sia nell’arido karoo del Sud Africa occidentale e nell’Highveld, sia nelle foreste afromontane della catena dei Drakensberg lungo la costa orientale, per cui vive sia in foreste e boscaglie in prossimità di corsi d’acqua e zone semiaride su suoli sabbiosi o rocciosi, dal livello del mare fino a circa 1500 m di altitudine.

Descrizione –
La Grewia occidentalis è una pianta che cresce in forma di arbusto legnoso o piccolo albero sempreverde o deciduo, in climi meno favorevoli. La pianta si sviluppa sino a circa 3 m di altezza, con rami tendenzialmente prostrati, inizialmente bruno-rossicci e pubescenti, poi grigiastri e glabri.
Le foglie sono portate da un picciolo lungo 0,5-2 cm; sono alterne, semplici, da ovate a ovato-lanceolate con apice ottuso o acuto e margine crenato-serrato, lunghe 3-7 cm e larghe 2-4 cm, di colore verde oliva, semilucide.
Le infiorescenze si trovano su un peduncolo lungo 1-1,4 cm, ascellari, cimose, portanti pochi fiori, su un pedicello pubescente lungo circa 1 cm, di colore rosa, lavanda o porpora, raramente bianco, di circa 3 cm di diametro. Il calice è composto da 5 sepali lineari-lanceolati con apice acuto, esternamente bianco-verdastri, dello stesso colore dei petali internamente, lunghi circa 1,8 cm, 5 petali oblungo-lineari, lunghi circa 1,3 cm, numerosi stami dello stesso colore con antere gialle, ovario quadrilobato e stilo, lungo circa 1 cm, con stigma quadrilobato.
I fiori sono ermafroditi, ma proterandri (gli organi maschili maturano prima di quelli femminili), ciò impedisce l’autoimpollinazione che deve essere necessariamente incrociata.
Il frutto è una drupa quadrilobata di colore bruno rossiccio a maturità, di 2-4 cm di diametro, persistente per lungo tempo sulla pianta.

Coltivazione –
La Grewia occidentalis è un arbusto deciduo rampicante o un piccolo albero, occasionalmente rampicante che viene spesso raccolto allo stato selvatico per l’uso locale dei suoi frutti, mentre ha anche usi medicinali ed è una fonte di legno e shampoo per capelli.
Questa pianta cresce nei climi tropicali e subtropicali e può tollerare anche brevi gelate.
Dal punto di vista pedologico cresce nella maggior parte dei tipi di terreno in pieno sole o all’ombra e le piante stabilite sono resistenti alla siccità.
Ha un apparato radicale non aggressivo e può quindi essere piantato in prossimità di edifici e pavimentazioni.
Questa pianta rappresenta un arbusto decorativo dalla lunga fioritura, di facile coltivazione e crescita mediamente veloce, utilizzabile, per la notevole flessibilità dei rami, come copri suolo, come ricadente o per coprire spalliere, sopporta le potature, anche drastiche, possono quindi realizzarsi piccoli alberi, bordure, siepi, formali e informali, e si dimostra particolarmente adatto all’arte topiaria e alla realizzazione di bonsai.
La pianta è coltivabile nelle regioni a clima tropicale, subtropicale e temperato caldo, dove può sopportare temperature fino a circa -5 °C per breve periodo, ma con danneggiamento del fogliame a partire da -2/-3 °C, in pieno sole o al più leggermente ombreggiato e si adatta ad un’ampia varietà di suoli, purché drenanti; può sopportare periodi di siccità, ma cresce rigoglioso se regolarmente irrigato nei climi con lunghe estati calde e secche.
Può essere coltivata anche in vaso per la decorazione di spazi aperti ed eventualmente per essere riparato in inverno in ambiente particolarmente luminoso, con temperature minime non inferiori a 10 °C, utilizzando un terriccio fertile con aggiunta di sabbia grossolana o agriperlite per un ottimo drenaggio. Innaffiature regolari e abbondanti durante la crescita, ma senza ristagni, più distanziate in inverno in modo da permettere allo strato superiore del terriccio di asciugarsi, e concimazioni mensili, in primavera estate, con un prodotto idrosolubile bilanciato a metà dose di quella consigliata.
La riproduzione può essere effettuata per seme preventivamente tenuto in acqua per due giorni, in terriccio drenante, aerato, mantenuto umido alla temperatura di 24-28 °C, con tempi di germinazione di 2-6 settimane, ed anche per talea, propaggine e margotta.

Usi e Tradizioni –
La Grewia occidentalis è una pianta conosciuta con alcuni nomi comuni; tra questi si riportano: assegai wood, bow-wood, buttonwood, cross-berry, four-corners, lavander star flower, star-flower (inglese); assegaaibos, booghout, iLalangathi, iKlolo, iManhlele, mogwana, kruisbessieboom, mokukutu, mulembu, muMaka, umSipane, Nsihana, rosyntjiebos (Sudafrica).
I frutti di questa sono una importante fonte di cibo per la fauna che contribuisce alla dispersione dei semi, che germinano più facilmente dopo il passaggio attraverso l’apparato digerente degli animali che se ne cibano.
I frutti sono eduli e localmente consumati crudi o sotto forma di succo; da essi, dopo fermentazione, si ottiene una bevanda alcolica. Il legno, particolarmente resistente e flessibile, facilmente lavorabile al tornio, è utilizzato per piccoli oggetti artigianali e da alcune tribù per fabbricare lance ed archi per frecce. Varie parti della pianta sono utilizzate da tempi remoti nella medicina tradizionale per diverse patologie, oltre che per riti magici.
Questa pianta ha una distribuzione molto ampia, una popolazione numerosa, attualmente non presenta gravi minacce e non sono state identificate minacce future significative. La pianta è classificata come “Least Concern” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2018).
Tra gli altri usi si ricorda che il legno viene utilizzato per realizzare archi, bastoni da passeggio, aste di lancia, ecc.

Modalità di Preparazione –
La Grewia occidentalis è una pianta che viene utilizzata allo stato naturale per i suoi frutti eduli e rappresenta una fonte di cibo per insetti, uccelli e fauna selvatica.
La pianta viene anche coltivata per uso ornamentale sia in pieno campo che in vaso.
I frutti sono commestibili e si consumano crudi. In alcune zone dove il contenuto di zucchero dei frutti è elevato, questi vengono raccolti ed essiccati per un uso successivo.
In alcune zone si produce anche una birra dal frutto maturo.
In campo medicinale questa pianta rappresenta una importante fonte per molteplici scopi.
È infatti una specie molto utilizzata nella medicina tradizionale.
Tutte le Grewia sono apprezzate in molte culture per le loro virtù medicinali. La principale azione medicinale sembra provenire dalla mucillagine che si trova nelle foglie, negli steli e nelle radici, che ha dimostrato di avere proprietà lenitive e curative. Assunta internamente viene spesso utilizzata come rimedio contro la diarrea e la dissenteria, ad esempio, mentre esternamente viene applicata su ferite, tagli, ulcere, irritazioni, ecc. La pianta può essere assunta come semplice infuso o decotto, oppure può essere applicata localmente. come impiastro della pianta, oppure si può estrarre la mucillagine dalla pianta, se richiesto, mediante macerazione e poi decozione.
La corteccia pestata o tritata, messa a bagno in acqua calda, viene utilizzata per curare le ferite.
Gli estratti di radice venivano usati per aiutare durante il parto.
Parti della pianta venivano usate per trattare l’impotenza e la sterilità.
Si ritiene che la corteccia pestata, se usata regolarmente come shampoo, impedisca ai capelli di diventare grigi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/274256474/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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