Un Mondo Ecosostenibile
ArboreeSpecie Vegetali

Syagrus botryophora

Syagrus botryophora

La palma regina pati (Syagrus botryophora (Mart.) Mart. 1845) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Arecaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Sottoclasse Arecidae,
Ordine Arecales,
Famiglia Arecaceae,
Sottofamiglia Arecoideae,
Tribù Cocoseae,
Sottotribù Butiinae,
Genere Syagrus,
Specie S. botryophora.
È basionimo il termine:
– Cocos botryophora Mart..
Sono sinonimi i termini:
– Arecastrum romanzoffianum var. botryophorum (Mart.) Becc.;
– Calappa botryophora (Mart.) Kuntze.

Etimologia –
Il termine Syagrus è di origine incerto; l’ipotesi più accreditata è che derivi dal nome syagrus dato da Plinio il Vecchio (23/24 d.C. – 79) ad una varietà di palma da datteri.
L’epiteto specifico botryophora proviene dai termini greci “βότρυς” (botrys), cioè grappolo e “φορέω” (phoreo), cioè portare, con probabile riferimento alle infruttescenze compatte.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Syagrus botryophora è una palma endemica del Brasile, con particolare riferimento alle aree di Bahia, Espirito Santo e Sergipe.
Il suo habitat naturale è quello della foresta pluviale di pianura su suoli lateritici e argillosi ad altitudini fino a 400 metri.

Descrizione –
La Syagrus botryophora è una palma monoica inerme a fusto solitario, eretto, colonnare; questo è leggermente ingrossato alla base, alto fino a 18 m con un diametro di 15-25 cm, di colore grigiastro e segnato dalle cicatrici anulari dell’attaccatura delle foglie cadute.
Presenta una chioma piuttosto allungata per il numero di foglie contemporaneamente presenti, la velocità di crescita e i distanti internodi.
Le foglie sono portate da un picciolo lungo 40-50 cm; sono pennate, fortemente arcuate, lunghe 2-2,8 m, con 80-150 coppie di foglioline lineari con apice acuminato, regolarmente distribuite e inserite in due piani lungo il rachide rivolti verso l’alto a formare una V, lunghe nella parte mediana 40-70 cm e larghe 2,5-4 cm, di colore verde intenso superiormente, più chiaro inferiormente. La guaina fogliare, lunga 40-60 cm, aperta dal lato opposto al picciolo, presenta margini fibrosi.
Le infiorescenze si trovano su un peduncolo lungo 15-30 cm, tra le foglie (interfogliari), lunghe 30-70 cm, inizialmente racchiuse in una brattea legnosa particolarmente spessa, lunga 50-70 cm, con un lungo “becco” all’apice, di colore grigio chiaro e rigata esternamente, inizialmente giallastra che vira al porpora internamente.
Le ramificazioni di primo ordine portano fiori unisessuali di colore bianco crema disposti in triadi (un fiore femminile tra due maschili), tranne nella parte terminale delle rachille (ramificazioni secondarie dell’infiorescenza) dove sono presenti solo fiori maschili solitari o in coppia.
La brattea legnosa dell’infiorescenza vira al porpora internamente.
I frutti sono di colore giallastro, di forma ellissoide, di 3,5-4,5 cm di lunghezza e 2,5-3 cm di diametro, di colore inizialmente verde, poi verde giallastro a maturità, con endocarpo osseo ovoide, liscio, di colore bruno, di 3-4 cm di lunghezza e 2-2,5 cm di diametro.

Coltivazione –
La Syagrus botryophora è una palma sempreverde a stelo singolo che viene talvolta raccolta allo stato selvatico per uso locale come fonte di carburanti e materiali per la costruzione. È una pianta molto ornamentale che viene spesso coltivata nei giardini ma è minacciata nel suo habitat naturale per il taglio indiscriminato dei fusti usati per le abitazioni rurali.
È una di facile coltivazione e a crescita rapida che tollera un’ampia gamma di condizioni purché vi sia un adeguato apporto di umidità alle radici ed è una delle palme più eleganti ma che stranamente è entrata in coltivazione a scopo ornamentale tardi e molto lentamente.
Le piante insediate sono resistenti alla siccità.
Questa pianta predilige climi tropicali e subtropicali umidi, ma si adatta a quelli temperato caldi più miti, dove può sopportare eccezionali abbassamenti di temperatura appena inferiori a 0 °C. Richiede pieno sole o leggera ombreggiatura, in particolare nella fase giovanile e non ha particolari esigenze riguardo al suolo, purché drenante e mantenuto pressoché costantemente umido, ma non sopporta i venti intensi che possono abbatterla, quindi non adatta a località soggette a forti tempeste di vento.
La riproduzione avviene per seme, che va preventivamente tenuto in acqua per 3 giorni, in terriccio drenante mantenuto umido alla temperatura di 26-28 °C, con tempi di germinazione di 2-5 mesi.

Usi e Tradizioni –
La Syagrus botryophora è una palma conosciuta con vari nomi comuni; tra questi si riportano: pati queen palm, slender queen palm (inglese); cóco de pati, pati, pati bahiana, pati doce, patioba (Brasile).
I fusti sono utilizzati nelle costruzioni rurali e i frutti sono eduli e apprezzati da alcune popolazioni indigene, dai semi si estrae un olio commestibile di buona qualità.
Dai semi di questa pianta si estrae un olio usato come olio commestibile.
Purtroppo l’habitat della foresta pluviale di questa specie è stato notevolmente ridotto dall’attività umana. La specie risponde male al disboscamento. Sebbene venga spesso trattenuto quando la foresta viene disboscata per l’agricoltura, la sua popolazione si sta riducendo perché la produzione di semi e la sopravvivenza delle piantine diminuiscono al di fuori del suo habitat forestale. Per questo motivo la pianta è classificata come “quasi a rischio” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2011).

Modalità di Preparazione –
La Syagrus botryophora è una palma utilizzata e, purtroppo, sfruttata nel suo habitat naturale per ricavare materiali per costruzioni rurali.
La pianta viene anche utilizzata per i suoi frutti sono eduli, che sono apprezzati da alcune popolazioni indigene, mentre dai semi si estrae un olio commestibile di buona qualità.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/297102963/original.jpeg
https://www.gbif.org/pt/occurrence/912184594

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *