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Dittrichia viscosa

Dittrichia viscosa

L’Enula cepittoni o Inula vischiosa (Dittrichia viscosa (L.) Greuter, 1973) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Asteridae,
Sottordine Asterales,
Famiglia Asteraceae,
Sottofamiglia Asteroideae,
Tribù Inuleae,
Genere Dittrichia,
Specie D. viscosa.
È basionimo il termine:
– Erigeron viscosus L..
Sono sinonimi i termini:
– Erigeron viscosus L.;
– Inula viscosa (L.) Aiton.
All’interno di questa specie vengono riconosciute le seguenti sottospecie:
– Dittrichia viscosa subsp. angustifolia (Bég.) Greuter;
– Dittrichia viscosa subsp. maritima (Brullo & De Marco) Greuter;
– Dittrichia viscosa subsp. revoluta (Hoffmanns. & Link) P.Silva & Tutin;
– Dittrichia viscosa subsp. viscosa.

Etimologia –
Il termine Dittrichia è stato dato in onore a Manfred Dittrich (1934- ), specialista di Asteraceae che fu direttore del Giardino Botanico di Berlino.
L’epiteto specifico viscosa, viene da viscum vischio: viscido, appiccicoso, vischioso: per le foglie appiccicose.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Dittrichia viscosa è una pianta originaria delle regioni costiere del Mediterraneo, ma per la sua rusticità e capacità di adattamento, si spinge spesso verso l’interno e si è naturalizzata anche in altre regioni dell’Europa e nel Nordamerica. In Italia è comunissima in tutte le regioni della penisola e delle isole, mentre è meno frequente nel nord.
Il suo habitat è quello dei fossati, delle terre desolate o abbandonate e delle colline rocciose ed è una specie tipicamente eliofila e ruderale, perciò si ritrova facilmente negli incolti, nei ruderi, lungo le strade e le capezzagne, nelle rupi e sulle scarpate. Per la sua rusticità e capacità di adattamento colonizza anche terreni poveri e siccitosi, pietrosi, dove in origine veniva trovata principalmente nei letti dei fiumi asciutti e nei campi abbandonati fino a un’altitudine di 1500 m. Al giorno d’oggi è abbastanza comune nei bordi delle strade e negli ambienti ruderali, anche nelle aree urbane. È considerata una specie invasiva in alcune regioni come in Australia.

Descrizione –
La Dittrichia viscosa è un frutice legnoso alla base e abbondantemente ramificato, vigoroso, con rami eretti, alti in genere 50–80 cm, eccezionalmente fino a 150 cm, e con foglie e germogli pubescenti, glandolosi e vischiosi, emananti un forte odore aromatico di resina.
Le foglie superiori abbracciano parzialmente il fusto, spesso ramificato, con chioma densa, per sommità lanuginosa. Le foglie sono alterne, oblungo-lanceolate, intere o dentate, lunghe 3-7 cm e larghe 6-12 mm e si riducono di dimensioni verso l’alto mentre quelle superiori sono sessili e semiabbraccianti.
I fiori sono riuniti in vistosi capolini gialli di forma allungati, piramidali con numerosi capolini floreali di 10-20 mm, con ligule di 6-8 mm, nettamente più lunghe delle brattee implicali, poco numerose, gialle, femminili, con lamina tri/quadridentata di 5- 7 mm di lunghezza. I fiori sono ermafroditi, con corolla quinquefida a denti uguali, di colore arancio giallastro. Il ricettacolo è nudo ma con alveoli circondati da una corona dentata.
Fiorisce scalarmente da agosto a ottobre, con sovrapposizione di fiori e frutti.
I frutti sono delle cipsele (acheni) pelose, lunghe circa 2 mm, omomorfe con ghiandole nella parte distale, di colore da beige a bruno e con un pappo di setole rigide e ruvide, fragili ma persistenti, disposte in unica fila su un marcato anello basale discoidale e circondanti un nettario persistente pentagonale chiaro.

Coltivazione –
La Dittrichia viscosa è una pianta perenne che viene raccolta in natura per uso locale come fonte di materiali.
Questa pianta resiste bene allo sfalcio ricacciando vigorosamente e per la vischiosità delle foglie e l’aroma resinoso è rifiutata dal bestiame. Può diventare invasiva comportandosi come infestante nei pascoli degradati e nei filari delle piantagioni arboree (vigneti, oliveti, frutteti) estensive, mentre rifugge dai seminativi regolarmente lavorati su tutta la superficie.
È una pianta che cresce liberamente in posizione soleggiata anche nei giardini e negli incolti.
Per coltivarla è necessario scegliere un luogo soleggiato o parzialmente ombreggiato. La pianta preferisce un terreno ben drenato, ricco di sostanze nutritive e con un pH compreso tra 6,5 e 7,5. È importante annaffiare regolarmente la pianta, soprattutto durante i periodi di siccità.
La propagazione avviene per seme con semina nel periodo primaverile anche in pieno campo.
Si può propagare anche per divisione nel periodo della primavera o dell’autunno.

Usi e Tradizioni –
La Dittrichia viscosa, nonostante il colore verde fresco delle sue foglie e la sua attraente infiorescenza, è una pianta appiccicosa che ha un certo odore che la maggior parte delle persone trova sgradevole. Contiene un olio essenziale utilizzato fin dall’antichità nella medicina tradizionale, soprattutto nel Levante, come astringente; inoltre è conosciuta, fin dall’antichità, come colorante; dalle sue radici veniva prodotta, infatti, una sostanza colorante gialla.
All’Isola d’Elba e in Corsica è ormai utilizzata da residenti e turisti per curare le punture di meduse, api e vespe premendo le foglie fresche sulla pelle con rapidi risultati. Si chiama in dialetto locale pescida.
Questa pianta trova impiego in campo medico. Sebbene sia generalmente considerata una pianta infestante, ha molteplici applicazioni nella medicina casalinga tradizionale contro la malaria, le malattie delle vie urinarie e come astringente. L’infuso delle sue foglie viene utilizzato come rimedio per i disturbi dell’artrite e dei reumatismi.
Inoltre è apprezzata come pianta medicinale per l’olio essenziale estratto dalla pianta, soprattutto nell’area del Mediterraneo orientale.
Ha anche la particolarità di arrestare il sanguinamento delle ferite non gravi. Usando solo le foglie tritate come impiastro.
In alcune regioni della Sardegna sarebbe stata usata, in passato, come lenitivo per i dolori reumatici. In Sicilia le venivano attribuite proprietà emostatiche e cicatrizzanti. In Toscana le foglie fresche venivano utilizzate per combattere l’eccessiva sudorazione dei piedi. In Liguria le foglie essiccate venivano utilizzate dagli indigenti quale succedaneo del tabacco. Era usata per tenere lontani i topi dai fienili, dove veniva miscelata con il fieno.
La D. viscosa è una pianta mellifera abbondantemente bottinata dalle api, soprattutto per l’abbondante produzione di polline e per la lunga fioritura. Questa pianta contribuisce pertanto alla produzione nella tarda estate e in autunno di miele millefiori e, in zone di forte diffusione, miele monoflora.
Tuttavia il suo miele è poco apprezzato dal mercato sia per il sapore sia per la cristallizzazione irregolare. In media ha un’umidità più alta rispetto ad altri mieli e questo aspetto pone problemi per la conservazione in quanto a temperature moderatamente alte può andare facilmente incontro a fermentazioni. Il tenore in idrossimetilfurfurolo è spesso mediamente più alto rispetto ad altri mieli, indice di una minore stabilità di questo prodotto. La pianta rappresenta però una sua utilità nell’apicoltura per la costituzione di famiglie forti, allo scopo di produrre sciami nella primavera successiva.
Autunni caldi possono portare ad una sovrapposizione della fioritura del corbezzolo con quella dell’inula. Pur avendo habitat differenti, corbezzolo e inula possono trovarsi a distanze relativamente brevi e le api bottinatrici possono visitare questa pianta per prelevare sia il nettare sia il polline. Di conseguenza è possibile un inquinamento del miele di corbezzolo, molto più pregiato, con nettare e polline dell’inula.
Dal punto di vista ecologico è una pianta di cui si nutrono alcuni bruchi, come Iolana iolas. Inoltre le galle delle piante sono anche habitat di Myopites stylatus e Myopites inulaedyssentericae, entrambi predatori della mosca dell’olivo, da cui potrebbe derivare il suo nome in catalano: Olivarda.
Siccome la Dittrichia viscosa è attaccata dalla Myopites stylatus, un Dittero Tefritide galligeno, un insetto che rappresenta l’ospite svernante dell’Eupelmus urozonus, un parassitoide polifago degli Imenotteri Calcidoidi che svolge 2-3 generazioni all’anno sulla mosca delle olive. Dal momento che l’Eupelmus è il più attivo antagonista naturale della mosca delle olive, la diffusione dell’inula negli incolti delle aree olivetate è fondamentale perché può contribuire al controllo del fitofago nei sistemi agroecologici. I rami più sviluppati della pianta sono uno dei siti preferenziali per la nidificazione delle vespe appartenenti al genere Polistes, in particolare Polistes gallicus, una specie a distribuzione tipicamente mediterranea.

Modalità di Preparazione –
La Dittrichia viscosa è una pianta conosciuta da tempi remoti sia come pianta tintoria che come pianta medicinale.
Viene utilizzata in alcune aree per curare le punture di meduse, api e vespe premendo le foglie fresche sulla pelle con rapidi risultati.
Inoltre ha molteplici applicazioni nella medicina popolare contro la malaria, le malattie delle vie urinarie e come astringente.
Dalle sue foglie si ottiene un infuso che viene utilizzato come rimedio per i disturbi dell’artrite e dei reumatismi.
Inoltre è apprezzata come pianta medicinale per l’olio essenziale estratto dalla pianta, soprattutto nell’area del Mediterraneo orientale.
Ha anche la particolarità di arrestare il sanguinamento delle ferite non gravi. Usando solo le foglie tritate come impiastro.
In alcune regioni sarebbe stata usata, in passato, come lenitivo per i dolori reumatici ma anche per le sue ipotetiche proprietà emostatiche e cicatrizzanti.
Inoltre le foglie fresche venivano utilizzate per combattere l’eccessiva sudorazione dei piedi o utilizzata anche, nei tempi passati, come succedanea del tabacco.
Infine veniva usata per tenere lontani i topi dai fienili, dove veniva miscelata con il fieno.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/294025981/original.jpeg
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Dittrichia_viscosa.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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