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Pecora rossa Masai

Pecora rossa Masai

La Pecora rossa Masai o Tanganyika (Ovis aries Linnaeus, 1758) è una razza autoctona dell’Africa Orientale per la produzione di carne.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Mammalia,
Ordine Artiodactyla,
Sottordine Ruminantia,
Famiglia Bovidae,
Sottofamiglia Caprinae,
Genere Ovis,
Specie O. aries,
Razza rossa Masai.

Distribuzione Geografica ed Areale –
La Pecora rossa Masai è una razza ovina che si può trovare nel Kenya meridionale, nella Tanzania settentrionale e in alcune aree dell’Uganda, nelle regioni aride e semi aride lungo la Great Rift Valley.
Oggi si trova prevalentemente in Kenya nel distretto Kajiado e nell’area circostante, ma prima del XX secolo era allevata in una regione molto più estesa che includeva le aree umide degli altipiani del Kenya, le aree a nord-est della Great Rift Valley, e le zone un tempo paludose degli altopiani centro-meridionali.

Origini e Storia –
La Pecora rossa Masai o Tanganyika è una razza autoctona allevata tradizionalmente dalla comunità Masai.
Purtroppo la terra dei Masai, da diverso tempo, è oggetto di pressioni. Questa terra viene strappata ai pastori e ceduta spesso ad altri gruppi o a investitori privati. I terreni destinati ai pascoli si riducono, la comunità indigena è costretta a spostarsi e spesso subisce atti di violenza. A questo si aggiungono le siccità ricorrenti, conseguenza del cambiamento climatico, e la fuga dei giovani verso le città. A partire dal 1970, inoltre, la politica agricola del paese ha promosso incroci della pecora rossa Masai con la Dorper e altri ovini di importazione e oggi è sempre più raro trovare capi di razza pura.
Per questo motivo salvare questa razza è fondamentale per preservare una risorsa genetica e per tutelare un animale resiliente, capace di sopravvivere alle malattie e alle conseguenze del cambiamento climatico.
Questa razza è un presidio in collaborazione tra Slow Food e l’IFAD (International Fund for Agricultural Development) e ha, fra gli obiettivi, il rafforzamento della comunità Masai attraverso attività di formazione, assistenza tecnica, scambi di esperienze, creazione di sbocchi di mercato, con un’attenzione particolare all’inclusione delle donne e dei giovani. La comunità Masai, inoltre, sarà coinvolta nelle attività nazionali e internazionale della rete Terra Madre Indigeni (una piattaforma per lo scambio e la condivisione di esperienze, che aiuta gli indigeni a lavorare insieme e trovare insieme soluzioni a problemi comuni).

Morfologia –
La Pecora rossa Masai o Tanganyika si riconosce per la coda grassa e la fitta peluria che la ricopre al posto della lana: il rosso è il colore più diffuso, tuttavia si possono anche trovare capi marroni e, talvolta, con il manto pezzato.
È una pecora di taglia relativamente grande, benché siano piuttosto tozze (l’altezza dei maschi è di appena 73 cm e il peso raggiunge i 45 kg, mentre le femmine sono alte in media 62 cm e arrivano a pesare 35 kg).

Attitudine produttiva –
La rossa Masai è una pecora alquanto rustica è capace di sopravvivere a diversi parassiti locali (come l’Haemonchus contortus) e a lunghi periodi di siccità. Con le loro qualità di resistenza a parassiti e siccità, le pecore rosse Masai rappresentano una razza importante che può continuare a migliorare la sicurezza alimentare delle comunità.
Una credenza tradizionale dice che il dio della pioggia affidò il bestiame ai Masai quando Terra e Cielo si divisero e, sempre secondo la leggenda, la pecora rossa Masai fu il primo animale scelto dalla comunità.
Viene allevata allo stato brado principalmente per la carne e rappresenta un cibo importante per la sicurezza alimentare delle comunità.
I Masai aspettano che le pecore abbiano raggiunto almeno i 12 mesi prima di macellarle. La carne può essere arrostita o bollita e si consuma tutto l’anno, ma in particolare in occasione di cerimonie come matrimoni e iniziazioni. Secondo una credenza tradizionale, il dio della pioggia ha affidato il bestiame ai Masai quando Terra e Cielo si sono divisi e, sempre secondo la leggenda, la pecora rossa Masai è stato il primo animale scelto dalla comunità per l’allevamento.
Purtroppo la riduzione dei terreni disponibili per il pascolo a causa delle crescenti suddivisioni ha costretto alcuni Masai a dedicarsi alla coltivazione di sussistenza. Questo ha portato alla riduzione del numero di animali e del cibo disponibile e allo stesso tempo ha diminuito la possibilità di vendere il bestiame in cambio di denaro o di altri animali o prodotti (come il latte).
La pecora rossa Masai non è stata allevata a livello internazionale a causa della sua piccola statura e per via della peluria che ricopre l’animale al posto della lana.
Questa era la razza ovina predominante tra i Masai e altre comunità del Kenya fino al 1970, quando le sovvenzioni iniziarono a sostenere incroci con la Dorper e altre pecore di importazione. Oggi gli incroci sono la maggioranza, e le pecore di razza pura sono meno comuni, rendendo incerto il futuro dell’animale. La tutela della pecora rossa Masai è fondamentale per salvaguardare le risorse genetiche.

Guido Bissanti

Fonti-
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Balasini Dialma, 2001. Zootecnica applicata. Ovicaprini. Pecore e capre. Per gli Ist. tecnici e professionali, Caledrini Edagricole, Bologna.
– Daniele Bigi, Alessio Zanon, 2010. Atlante delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini allevati in Italia, Edagricole-New Business Media, Bologna.



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