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Limosa limosa

Limosa limosa

La pittima reale (Limosa limosa, Linnaeus 1758) è un uccello appartenente alla famiglia degli Scolopacidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Classe Aves,
Ordine Charadriiformes,
Sottordine Scolopaci,
Famiglia Scolopacidae,
Genere Limosa,
Specie L. limosa.
Sono sinonimi i termini:
– Limosa belgica (J.F.Gmelin);
– Scolopax limosa Linnaeus, 1758.
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie:
– L. limosa. islandica – Brehm, 1831: che nidifica principalmente in Islanda, ma anche alle Isole Fær Øer, Shetland e Lofoten. Ha un becco più corto, zampe più corte e una colorazione più rossiccia che, rispetto alla limosa, si estende sul ventre.
– L. limosa. limosa – (Linnaeus, 1758): che nidifica dall’Europa occidentale e centrale all’Asia centrale e alla Russia asiatica, fino al fiume Yenisei. La testa, il collo e il petto sono di colore arancione pallido.
– L. limosa. melanuroides – Gould, 1846: che nidifica in Mongolia, Cina settentrionale, Siberia e Russia dell’estremo oriente. Il suo piumaggio è simile all’islandica, ma l’uccello è nettamente più piccolo.
L. limosa. bohaii – Zhu, Piersma, Verkuil & Conklin, 2020: si presume che si riproduca nell’estremo oriente russo; non riproduttivo nel nord-est della Cina, Hong Kong, Vietnam, Malaysia peninsulare.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Limosa limosa è un uccello presente come nidificante in Islanda e molto più localmente nell’Europa centrale e nell’Asia centro-occidentale. è un uccello migratore che sverna dal Mediterraneo all’equatore in Africa e India. In Italia la ritroviamo come di passo in settembre-novembre ed in marzo-maggio.
Gli esemplari della popolazione islandese svernano principalmente nel Regno Unito, Irlanda, Francia e Paesi Bassi, anche se alcune volano in Spagna, Portogallo e forse in Marocco. Gli uccelli della sottospecie limosa dell’Europa occidentale volano a sud verso il Marocco e poi verso il Senegal e la Guinea-Bissau. Gli uccelli delle popolazioni dell’Europa orientale migrano verso la Tunisia e l’Algeria, poi verso il Mali o il Ciad. I giovani uccelli delle popolazioni europee rimangono in Africa dopo il loro primo inverno e tornano in Europa all’età di due anni. Gli individui asiatici svernano in Australia, Taiwan, Filippine, Indonesia e Papua Nuova Guinea.
Il loro areale riproduttivo è discontinuo e si estende dall’Islanda all’estremo oriente della Russia. Il loro habitat riproduttivo sono le paludi fluviali, le alluvioni ai margini di grandi laghi, le steppe umide, le torbiere alte e le brughiere. Una parte importante della popolazione europea utilizza ora habitat secondari: praterie umide di pianura, paludi da pascolo costiere, pascoli, zone umide vicino a stagni o impianti fognari e lagune saline ma possono riprodursi anche nei campi di barbabietola da zucchero, patate e segale nei Paesi Bassi e in Germania.

Descrizione –
La Limosa limosa è un trampoliere di dimensioni medio-grandi con una lunghezza complessiva di 43 cm e un peso di circa 230 gr, senza dimorfismo sessuale.
Il becco è lungo fino a 20 cm su una testa relativamente piccola, diritto nella parte basale e con una leggerissima incurvatura in alto nella parte apicale.
Le zampe sono lunghe 20 centimetri e di colore grigio scuro, marrone o nero.
Riconoscibile, in tutte le stagioni, per le barre longitudinali bianche presenti nel bordo superiore delle ali e dalla fascia nera che attraversa il bordo estremo posteriore della coda, che è corta e quasi quadrata.
– Livrea estiva: testa, mento e petto sul fulvo rossiccio. Idem per ventre e sottocoda che, però, sono caratterizzati da una tinta di fondo bianca. Ali e groppone bruno-nerastri.
– Livrea invernale: fermo restando il colore brunastro delle ali, il resto della livrea assume un colore uniforme tendente al grigio-biancastro. sessi sostanzialmente simili, ma la femmina ha colorazioni meno vivaci.
Anche se i sessi sono simili nel piumaggio riproduttivo possono essere distinti dal petto, dal collo e dalla testa arancioni più luminosi ed estesi del maschio. I giovani hanno un colore arancione pallido sul collo e sul petto.
In volo, le sue audaci ali bianche e nere e la groppa bianca possono essere viste facilmente.
Per quanto riguarda il canto, in volo, i versi comprendono un kip corto o ripetuto (kip-kip-kip). In pastura, producono suoni più bassi e profondi kett o chuk. Durante il volo nuziale, il maschio vola in alto emettendo dei suoni nasali wicka-wicka-wicka, un wee-eeh rauco e un kititititititiu acuto e lento.

Biologia –
La Limosa limosa è un uccello gregario e monogamo.
Questa specie si riproduce soprattutto nelle praterie delle pianure umide, nelle paludi erbose, nei pascoli umidi (L. l. limosa) e nelle brughiere (L. l. islandica) e sverna in estuari, lagune, spiagge sabbiose, zone umide interne e risaie.
La L. l. limosa, in genere, frequenta habitat con acqua dolce in inverno, mentre le altre due sottospecie prediligono habitat intorno agli estuari.
Nelle aree di accoppiamento, se il maschio è senza compagna, si esibisce in parate nuziali che consistono in volteggi in aria, rapide salite alternate a battiti d’ala ed emissione di un caratteristico e lento richiamo.
Nell’anno, si compie una sola covata e tra aprile e giugno.
Il nido viene è costituito da foglie, fuscelli e piumini in una depressione del terreno tra la vegetazione, in piccole colonie di massimo tre coppie per ettaro, in aree paludose o anche sabbiose, ma sempre nei pressi del mare o di bacini idrici.
Le uova deposte vengono incubate per 22-24 giorni, sia dalla femmina che dal maschio.
I genitori vigilano sulla prole e, nel caso si avvicini un intruso, tentano di allontanarlo volandogli intorno in cerchio ed emettendo grida particolarmente acute.
I pulcini sono precoci; accuditi da entrambi i genitori divengono indipendenti a circa 4 settimane.

Ruolo Ecologico –
La Limosa limosa è un uccello che conduce in genere vita gregaria durante tutto l’anno e spesso si associa ad altri limicoli di medie o grandi dimensioni.
Gli uccelli si uniscono per difendersi da predatori e intrusi. Al di fuori della stagione riproduttiva, questa specie forma grandi stormi che, nelle aree adatte alle loro esigenze, possono arrivare ad essere composti da migliaia di esemplari.
Questa specie ha un volo potente e diretto durante il quale il corpo è tenuto orizzontalmente e le gambe sono allungate all’indietro e si estendono oltre l’estremità della coda. Questa specie migratrice viaggia su un ampio fronte terrestre. Percorre lunghe distanze e raggiunge le zone di svernamento in poche tappe. La migrazione verso sud avviene da fine giugno a ottobre e la migrazione di ritorno verso nord avviene a febbraio / aprile. Durante la migrazione autunnale può fermarsi in stormi di decine di migliaia di individui in siti privilegiati e questo è il periodo principale della muta per gli uccelli adulti.
Questo uccello cammina agilmente sul terreno, nell’acqua si inoltra fino ad affondare il ventre, immergendo a volte tutta la testa per sondare il fondo alla ricerca del cibo e, non di rado nuota. Nelle aree di nidificazione, si nutre di una varietà di invertebrati quali insetti e loro larve (soprattutto coleotteri), anellidi, molluschi, crostacei, granchi, ragni e uova di pesce, uova e girini di rane. In particolare, durante l’inverno e durante la migrazione consuma anche bacche e semi, soprattutto riso. Nei terreni di svernamento, si nutre prevalentemente di riso, oltre a larve e lumache.
Come detto si riproduce soprattutto nelle praterie delle pianure umide, nelle paludi erbose, nei pascoli umidi (L. l. limosa) e nelle brughiere (L. l. islandica) e sverna in estuari, lagune, spiagge sabbiose, zone umide interne e risaie. L. l. limosa, in genere, frequenta habitat con acqua dolce in inverno, mentre le altre due sottospecie prediligono habitat intorno agli estuari.
Uno studio sugli esemplari dei Paesi Bassi ha rilevato un tasso di mortalità del 37,6% nel primo anno di vita, del 32% nel secondo anno e del 36,9% in seguito.
La popolazione mondiale è probabilmente diminuita a un tasso medio di circa il 23% nei 25 anni precedenti il 2015 e la specie è stata classificata nella categoria Quasi minacciata della Lista rossa dell’IUCN. In Europa, si stima che la dimensione della popolazione diminuirà del 30-49% in 25,8 anni. Nell’Europa nord-occidentale, varie misure e azioni, in particolare quelle agroambientali, mirano a ridurre l’impatto negativo dell’intensificazione agricola, ma il loro effetto è considerato modesto e insufficiente.
La specie è minacciata nei siti di nidificazione (Europa), nelle rotte migratorie, nei siti di sosta (Europa e Africa) e nelle aree di svernamento (Africa). I fattori che influenzano direttamente le dimensioni della popolazione comprendono: la distruzione dei nidi e l’aumento della mortalità dei pulcini a causa dello sfalcio delle praterie e la predazione di nidi e pulcini. Nei Paesi Bassi (dove si riproduce il 50% circa della popolazione), sono state identificate una ventina di specie, tra uccelli e mammiferi, predatrici di uova o pulcini di L. l. limosa. La predazione, che è in aumento, causa tra il 70% e l’85% delle perdite di pulcini. Si sa molto poco su quanto l’inquinamento e la possibile contaminazione con sostanze chimiche danneggino gli uccelli.
In tutto il suo areale nell’Europa nord-occidentale, la sottospecie L. l. limosa deve affrontare la perdita e il degrado del suo habitat riproduttivo, principalmente a causa dell’urbanizzazione e dello sviluppo delle infrastrutture, della conversione delle praterie in seminativi e della riduzione degli spazi aperti. Ciò ha portato a un generale declino della sottospecie. Nell’Europa centrale e orientale, i cambiamenti dell’uso del suolo e, in particolare, l’abbandono delle attività agricole a grande scala, rappresentano una seria minaccia per L. l. limosa, portando alla chiusura dei siti di riproduzione per progressiva invasione della vegetazione. Inoltre, il cambiamento climatico potrebbe influenzare il futuro di questa specie in vari modi.
Inoltre questa specie non è cacciata legalmente nell’Europa occidentale. Nelle sue principali aree di svernamento in Africa occidentale, essa viene cacciata per il consumo o per ridurre i danni che, si pensa, arrechi alle risaie, ma il prelievo venatorio in Casamance, Guinea-Bissau e Mali non sembra essere importante. Per quanto riguarda la sottospecie islandica, va considerato che in Islanda la maggior parte delle zone pianeggianti è adibita all'(agricoltura) per l’allevamento di ovini, equini e bovini e, più raramente, per la coltivazione dell’orzo. Dalla metà del XX secolo, più del 90% delle zone umide è stato prosciugato nel sud e nell’ovest del paese.
Sebbene questa specie sia diffusa e abbia una vasta popolazione globale, la sua popolazione è diminuita rapidamente in alcune parti del suo areale a causa dei cambiamenti nelle pratiche agricole. Nel complesso, si stima che la popolazione globale stia diminuendo a un ritmo tale che la specie è stata classificata nella categoria Quasi minacciata della Lista rossa dell’IUCN. La popolazione mondiale è stimata in 614.000-809.000 individui, di cui 102.000-149.000 coppie in Europa (incluse 25.000 coppie in Islanda); 25.000-100.000 nell’Asia centro-occidentale; 150.000 in Asia centrale e Siberia e 160.000 nel resto dell’Asia e dell’Australia. Le informazioni disponibili suggeriscono che la popolazione mondiale è probabilmente diminuita a un tasso medio di circa il 23% nei 25 anni precedenti al 2015. In Europa, si stima che la dimensione della popolazione diminuirà del 30-49% in 25,8 anni (tre generazioni).
Per quanto concerne le misure di tutela, si parte dalla Direttiva 2009/147/CE, che si prefigge la conservazione di tutte le specie di uccelli selvatici, stabilendo regole per la loro protezione, conservazione, gestione e regolazione.
È stato adottato un Piano di gestione dell’UE per il 2007-2009. Questo Piano è stato poi sostituito dal Piano d’azione della Conservation des Oiseaux d’Eau Migrateurs d’Afrique-Eurasie (AEWA) alla fine del 2008. Nell’Europa nord-occidentale, varie misure e azioni, in particolare quelle agroambientali, mirano a ridurre l’impatto negativo dell’intensificazione agricola, ma il loro effetto è considerato modesto e insufficiente. Inoltre, sono aree protette diverse aree di svernamento significative, così come diversi siti di riproduzione nel Regno Unito e nei Paesi Bassi. In Francia, è stato avviato il Piano Nazionale di gestione della Pittima reale 2015-2020 con misure consistenti in protezione normativa delle aree, gestione del territorio, gestione contrattuale, prevenzione, riduzione e compensazione degli impatti negativi sugli ambienti naturali, disposizioni legislative e regolamentari a favore della conservazione delle zone umide, eccetera. Un Piano d’azione analogo è stato elaborato in Senegal nel 2016.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/261701299/original.jpeg




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