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Alpinia zerumbet

Alpinia zerumbet

Il Giglio rosa di porcellana (Alpinia zerumbet (Pers.) B.L.Burtt and R.M.Sm.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Sottoclasse Zingiberidae,
Ordine Zingiberales,
Famiglia Zingiberaceae,
Genere Alpinia,
Specie A. zerumbet.
Sono sinonimi i termini:
– Alpinia cristata Griff.;
– Alpinia fimbriata Gagnep.;
– Alpinia fluvitialis Hayata;
– Alpinia nutans var. longiramosa Gagnep.;
– Alpinia penicillata Roscoe;
– Alpinia schumanniana Valeton;
– Alpinia speciosa (J.C.Wendl.) K.Schum.;
– Alpinia speciosa subsp. longiramosa Gagnep.;
– Alpinia speciosa var. longiramosa Gagnep.;
– Amomum nutans (Andrews) Schult.;
– Catimbium speciosum (J.C.Wendl.) Holttum;
– Costus zerumbet Pers.;
– Languas schumanniana (Valeton) Sasaki;
– Languas speciosa (J.C.Wendl.) Merr.;
– Languas speciosa (J.C.Wendl.) Small;
– Renealmia nutans Andrews;
– Renealmia spectabilis Rusby;
– Zerumbet speciosum J.C.Wendl..

Etimologia –
Il termine Alpinia è stato attribuito in onore del botanico pre-linneiano Prospero Alpinio (1553-1617), direttore dell’Orto Botanico di Padova.
L’epiteto specifico zerumbet deriva dal malayalam “serumbu” o “cerumbu”, che significa “canna” o “tubo”. Questo nome è dato alla pianta a causa del suo aspetto: infatti, il rizoma della pianta ha una forma tubolare e allungata simile a una canna.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Alpinia zerumbet è una specie perenne originaria dell’Asia orientale ed in particolare del Bangladesh, Cambogia, Cina (Guangdong, Guangxi, Hainan e Yunnan), Giappone, India, Laos, Malaysia peninsulare, Myanmar, Taiwan, Thailandia e Vietnam.
Il suo habitat è quello delle aree ombreggiate in boschi aperti, foreste umide, spesso lungo i corsi d’acqua.

Descrizione –
L’Alpinia zerumbet è una specie erbacea perenne rizomatosa che può fino a 2,4 a 3,0 m di altezza.
Presenta pseudofusti e foglie alterne, semplici, di forma da lanceolate a oblungo-lanceolate con apice appuntito e margini provvisti di una corta peluria, lunghe 30-65 cm e larghe 5-12 cm, coriacee, di colore verde brillante.
Presenta infiorescenze terminali a pannocchia ricadenti, lunghe 25-40 cm.
I fiori sono cerosi con calice campanulato bianco con apice rosa, lungo 2-2,5 cm, profondamente inciso lungo un lato, corolla trilobata bianca con lobi oblunghi, quello dorsale lungo 3,5 cm e largo 3 cm, i laterali lunghi 3 cm e larghi 2 cm, labello ovato con margine crespato, lungo 4-6 cm e largo 4 cm, giallo striato di rosso porpora, stame lungo 2,5 cm e stilo lungo 4 cm.
I frutti sono delle capsule globose, di 2,5-3 cm di lunghezza e 2 cm di diametro, con costolature longitudinali, di colore rosso arancio, contenenti circa 30 semi tetragoni bluastri provvisti di arillo bianco.

Coltivazione –
L’Alpinia zerumbet è una pianta vigorosa che accestisce velocemente e che viene coltivata in tutto il sud-est asiatico e in molti altri paesi tropicali e subtropicali per il fogliame lussureggiante e le infiorescenze ornamentali. Pianta poco resistente al freddo in quanto temperature intorno a -3 °C possono distruggere la parte aerea mentre il rizoma può resistere, ben pacciamato, fino a circa -6 °C, per periodi non eccessivamente lunghi, riprendendo a vegetare in primavera, ma in tal caso non fiorisce dato che le infiorescenze vengono prodotte dai fusti di due anni.
Per la coltivazione richiede pieno sole o leggera ombreggiatura e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, ma cresce al meglio in terreni drenanti ricchi di sostanza organica, da acidi a debolmente alcalini, con buona disponibilità d’acqua; utili le concimazioni con prodotti bilanciati con microelementi.
Le piante fioriscono su steli che hanno più di un anno.
Si riproducono per seme, ma solitamente e facilmente per divisione da effettuare nei mesi invernali.

Usi e Tradizioni –
L’Alpinia zerumbet è una pianta conosciuta con diversi nomi comuni in diverse regioni del mondo, tra questi ricordiamo: light galangal, pink porcelain lily, shell-flower, shell ginger (inglese); punnag champa (bengalese); da cao kou, yàn shanjiang (cinese); langkawas na pula (filippino); gingembre coquille, fleur coquillage, larmes de la vierge, fleur du paradis (francese); chatiun (hindi); galoba merah, galoba koi (indonesiano); colônia, cuité-açu, gengi- bre-concha, louro-de-baiano, pacova (portoghese-Brasile); boca de dragón, boca de lobo, cojate, collar de novia, dragón, lobo, pepu, perlas de oriente, raíz de paraíso (spagnolo); Porzellan-Ingwer-lilie (tedesco); khaa khom (thailandese); gừng ấm, riềng ấm, riềng đẹp, sẹ nước (vietnamita). In giapponese è conosciuto come gettō’ (ゲットウ). A Okinawa è noto come sannin. In cinese, è noto oltre che come yàn shānjiāng (艳山姜) come yuetao (月桃).
La pianta è ampiamente diffusa in diverse regioni tropicali e subtropicali del mondo ed è apprezzata per le sue proprietà ornamentali e medicinali.
Viene coltivata anche a fini ornamentali, anche per il solo fogliame, nei giardini e in vaso, per la decorazione di interni; esiste una varietà variegata in giallo e verde, di dimensioni più contenute rispetto alla specie, e la ‘Variegata Dwarf’, alta solo circa 30 cm.
Le foglie sono aromatiche e vengono utilizzate per avvolgere il riso o i pesci durante la cottura; il rizoma è utilizzato come sostituto dello zenzero, l’apice dei giovani fusti, le foglie e i fiori sono consumati localmente bolliti.
Il midollo del giovane stelo veniva comunemente mangiato in alcune parti della Malesia.
La pianta è particolarmente apprezzata come tonico digestivo e viene spesso raccolta, sia come medicinale che come alimento e fonte di materiali.
Parti della pianta sono variamente utilizzati nella medicina popolare, non solo nelle aree di origine, ma anche in quelle in cui è stata introdotta e si è naturalizzata da tempo, come il Brasile e i Caraibi, principalmente come diuretici, antipertensivi, antiulcerogenici, antiossidanti e sedativi; i suoi principi attivi sono oggetto di numerose ricerche per il possibile utilizzo nella farmacopea ufficiale.
Un decotto delle foglie si usa come bagno contro le febbri.
Il rizoma è astringente, carminativo, sedativo, stimolante, stomachico e tonico. Stimola la digestione, ed è quindi impiegato nel trattamento di una vasta gamma di disturbi digestivi tra cui dispepsia, flatulenza, vomito, gastralgia, coliche e diarrea, è anche utilizzato nel trattamento della malaria, dei reumatismi e del catarro bronchiale.
Il rizoma fresco viene applicato localmente nel trattamento della tigna e di altre malattie della pelle.
Il seme è usato per eliminare il freddo, rinvigorire la milza e riscaldare lo stomaco.
Tra gli altri usi le guaine fogliari sono talvolta usate come fibra per fabbricare corde.
I fusti, che sono costituiti per il 50% di cellulosa, sono impiegati nella fabbricazione della carta.
Infine le foglie, soprattutto quelle variegate, vengono spesso utilizzate nelle composizioni floreali.
si è potuto appurare, statisticamente, che i nativi di Okinawa che consumano una dieta tradizionale che include questa pianta hanno un’aspettativa di vita molto lunga. Recenti ricerche hanno studiato i suoi effetti sulla longevità umana e le sostanze fitochimiche che potrebbero esserne responsabili.
La pianta contiene molti Kavalattoni strutturalmente correlati ai composti di Kava (Piper methysticum) e può aiutare a prevenire il danno cellulare indotto da glucosio elevato.

Modalità di Preparazione –
L’Alpinia zerumbet viene coltivata come pianta ornamentale e le sue foglie sono utilizzate nella cucina e nella medicina tradizionale.
Le lunghe lame delle foglie della pianta vengono utilizzate per avvolgere lo zongzi, un piatto tradizionale cinese a base di riso farcito con diversi ripieni. Ad Okinawa, in Giappone le sue foglie sono vendute per fare una tisana e sono utilizzate anche per insaporire le tagliatelle e avvolgere i dolci di riso muchi.
I frutti secchi sono trattati come uno dei numerosi ingredienti di spezie medicinali in una base di zuppa di spezzatino del Sichuan sotto il nome shārén (沙仁) in mandarino del Sichuan.
In alcune culture, parti della pianta, come rizomi e foglie, sono stati utilizzati in rimedi tradizionali per diverse condizioni mediche.
L’olio essenziale ottenuto dalle foglie di Alpinia zerumbet è utilizzato in aromaterapia per i suoi presunti benefici terapeutici. L’aroma fresco e speziato dell’olio può aiutare a rilassare la mente e il corpo, contribuendo a ridurre lo stress e promuovere una sensazione di benessere.
In alcune regioni, i giovani germogli o i rizomi di Alpinia zerumbet vengono utilizzati nella cucina tradizionale. Possono essere aggiunti a zuppe, salse o piatti a base di carne per dare un tocco di sapore speziato.
Si ritiene che l’aroma dell’Alpinia zerumbet sia sgradito a certi insetti, quindi alcune persone utilizzano foglie o oli essenziali di questa pianta come repellente naturale contro zanzare e altri insetti.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/278675316/original.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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