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Mappa geografica del Madagascar

Mappa geografica del Madagascar

Il Madagascar è uno stato insulare situato nell’oceano indiano, al largo della costa orientale dell’Africa di fronte al Mozambico.
Questo Paese conta 26.097.000 abitanti (2019) e la sua capitale è Antananarivo 1.050.000 abitanti.
L’isola principale, anch’essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del mondo. Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l’80% delle quali sono endemiche del Madagascar. Fra gli esempi più noti di questa eccezionale biodiversità ci sono l’ordine dei lemuri, le oltre 250 specie di rane, le numerose specie di camaleonti e i tipici baobab.
La lingua malgascia è la prima lingua del Madagascar, ma la popolazione parla correntemente anche il francese (a seguito del passato coloniale dell’isola).

Geografia –
L’isola del Madagascar, lunga oltre 1 500 km, è la quarta isola più grande del mondo. Si trova al largo della costa orientale Africana, nell’Oceano Indiano, a 400 km dalle coste del Mozambico (da cui la separa il Canale di Mozambico). È un’isola tropicale (attraversata dal Tropico del Capricorno) ma, data la notevole estensione, paesaggio e clima variano molto.
Tra le caratteristiche più salienti del Madagascar ricordiamo il colore rosso intenso del terreno, per il suo ricco contenuto in ferro. Proprio a causa della netta prevalenza di terreni ferrosi, il Madagascar viene anche chiamato l’Isola Rossa (o il Continente Rosso).
Il cuore del Paese è costituito dall’altopiano centrale, le hautes terres, che comprende le regioni di Fianarantsoa e Antananarivo e presenta colline e montagne che proteggono valli fertili e fondamentali per l’agricoltura; qui sono numerose le coltivazioni a riso.
Andando verso nord troviamo le regioni di Antsiranana, Sava, Mahajanga) dove predominano le colline coperte di foresta, e la terra è sempre umida. La costa orientale (dal nord: Fenoarivo Est, Toamasina, Mananjary, Farafangana) è ricca di vegetazione e di risorse naturali; vi si praticano la pesca, la caccia e l’agricoltura, e gran parte del territorio è coperto da foresta come nel nord.
Scendendo verso sud il paesaggio predominante torna a essere la foresta, che rappresenta la principale fonte di sostentamento delle popolazioni locali. Nelle regioni del sud-est (Vangaindrano e Taolagnaro) la terra è anche fertile ma l’acqua non sempre è sufficiente. Nel sud (Ambovombe, Androy, Ampanihy) la pianura è fertile ma secca, e si trovano aree coperte da savana e da steppa ricca di fichi d’India di Mahajanga, una vasta pianura adatta alla coltivazione. Fra il centro e la costa ovest (Tsiroanomandidy, Manja, Ankazoabo, Sakaraha, Horombe) si alternano rilievi montuosi e pianure fertili, per lo meno a nord; man mano che si procede verso sud (Isalo, Ilakaka, Benenitra, Belamoty, Bezaha) si incontrano nuovamente savana e zone meno coltivate, pur con delle eccezioni (per esempio, la valle dell’Onilahy è il cuore della produzione di riso del sud del Madagascar, con 2 o 3 raccolti l’anno). Tutta la parte occidentale dell’isola, da Mahajanga ad Ambovombe ha il clima adatto all’allevamento di bovini e ovini; numerosissimi sono soprattutto gli zebù.
Per quanto riguarda l’idrografia le montagne che corrono lungo la parte centrale dell’isola, sull’asse nord-sud, dividono il sistema dei fiumi del Madagascar in due versanti: il versante occidentale, rappresentato da fiumi navigabili che scendono lentamente verso ovest fino al Canale del Mozambico, tra i quali vi sono i maggiori fiumi dell’isola: il Betsiboka, la Tsiribihina, il Mangoky e l’Onilahy, e il versante orientale, i cui corsi d’acqua, più brevi e impetuosi, sfociano ad est nell’Oceano Indiano.
Il lago più vasto è l’Alaotra, situato a circa 7 km da Ambatondrazaka (Provincia di Toamasina).

Clima –
Il clima del Madagascar è decisamente di tipo tropicale, anche se, a causa dello sviluppo in longitudine di questo Paese e la presenza di differenti versanti varia da località a località. Il versante orientale, a causa dell’esposizione ai flussi monsonici, è molto piovoso e spesso è anche investito da cicloni. Il clima è subdesertico nella parte occidentale e in quella meridionale. Le temperature sono elevate tutto l’anno, diminuiscono solo salendo sugli altopiani e sui rilievi montuosi. Sull’altopiano centrale il clima è caldo d’estate e freddo d’inverno, addirittura nei mesi più freddi sono frequenti le nevicate oltre i 2000 m. Le piogge sono concentrate durante l’estate australe che dura da novembre a marzo. Nel sud del paese le piogge sono rare.

Flora-
La flora del Madagascar, oltre alla sua ricchezza è determinata dall’isolamento di questo Paese che, essendo un’isola continente, ha permesso l’evoluzione di molte autoctonie.
Fra le specie vegetali, otto famiglie di angiosperme sono endemiche del Madagascar: Asteropeiaceae, Didymelaceae, Didiereaceae, Kaliphoraceae, Melanophyllaceae, Physenaceae, Sarcolaenaceae e Sphaerosepalaceae. Si trovano sull’isola circa 170 specie di palme, tra cui la palma rafia (Raphia farinifera); una delle specie più tipiche dell’isola, la cosiddetta palma del viaggiatore (Ravenala madagascariensis) appartiene in realtà alla famiglia delle Strelitziaceae. Vi sono inoltre numerose specie di felci e bambù; un migliaio di specie di orchidea (tra cui quella da cui si ricava la vaniglia), molte piante carnivore, tra cui la Nepenthes madagascariensis (un tempo diffuse su tutta l’isola, ora circoscritte alla zona di Tolagnaro) e le agavi da cui si ricava una fibra nota come sisal, usata per la realizzazione di imballaggi biodegradabili. Delle otto specie di baobab note ben sei sono endemiche del Madagascar. Infine sono talvolta chiamati “baobab bonsai” (pur non avendo alcun legame di parentela con i baobab) i curiosi Pachypodium, di poche decine di centimetri d’altezza e tronco e rami tozzi e di diametro relativamente largo.

Fauna –
Come detto prima fra gli esempi più noti di questa eccezionale biodiversità ci sono l’ordine dei lemuri. Tutte le specie di lemuri esistenti vivono in Madagascar o nelle isole vicine, così come i due terzi delle specie note di camaleonti e numerose specie di tartarughe e di gechi. I mammiferi tipici dell’isola includono anche un roditore gigante, il votsotsa (Hypogeomys antimena), una famiglia di insettivori, i tenrec, cinque specie di mangusta, tra cui la celebre mangusta dalla coda cerchiata (Galidia elegans), e altre specie di carnivori come il fossa (Cryptoprocta ferox) e il fanaloka (Fossa fossana).
Numerose specie endemiche si sono estinte in tempi relativamente recenti; molte di esse scomparvero in un periodo che corrisponde alla prima colonizzazione da parte dell’uomo, intorno a 2000 anni fa. Si trovavano sull’isola, tra l’altro, un ippopotamo pigmeo, un lemure gigante, o “Megaladapis”, (delle dimensioni di un gorilla), un fossa delle dimensioni di un leopardo, un “uccello elefante” (Aepyornis maximus) simile allo struzzo e una tartaruga gigante.
Fra le altre specie animali presenti sull’isola si possono citare i coccodrilli e sessanta specie di serpenti (nessuno dei quali pericoloso per l’uomo), tra cui tre specie diverse di boa. Anche i fondali marini sono ricchi di pesci, coralli e piante marine, sia al sud (soprattutto nella barriera corallina a sudovest, fra Anakao e Morombe) che al nord (nella zona di Nosy Be). Al largo dell’isola di Sainte-Marie transitano stagionalmente le balene.

Guido Bissanti




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