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Acido valerenico

Acido valerenico

L’acido valerenico, il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: acido 3-[3,7-dimetil-2,4S,5,6,7R,7aR-esaidro-1H-inden-4-il]-2-metilprop-2E-enoico è un sesquiterpenoide con formula bruta o molecolare: C15H22O2.
L’acido valerenico è presente nell’olio essenziale di valeriana e si suppone sia uno dei composti responsabili dell’effetto sedativo della valeriana.
L’acido valerenico è, pertanto, un composto chimico presente in natura e, più precisamente, nelle radici di varie piante del genere Valeriana, tra cui la Valeriana officinalis. La valeriana è una pianta nota per le sue proprietà sedative e ansiolitiche ed è stata tradizionalmente utilizzata come rimedio erboristico per alleviare l’insonnia, l’ansia e lo stress.
L’acido valerenico è considerato uno dei principali composti attivi nella valeriana ed è stato studiato per il suo impatto sul sistema nervoso centrale. Si ritiene che abbia effetti calmanti e rilassanti sul cervello, che possono aiutare a ridurre l’eccitabilità nervosa e favorire il sonno.
Tuttavia, è importante notare che la ricerca sulla valeriana e sui suoi costituenti, compreso l’acido valerenico, non è conclusiva in tutti i casi. Sebbene alcuni studi suggeriscano benefici per l’insonnia e l’ansia, altri riportano risultati contrastanti. Inoltre, come con qualsiasi integratore o farmaco, potrebbero esserci effetti collaterali o interazioni con altri farmaci, quindi è consigliabile consultare un professionista della salute prima dell’uso.

L’acido valerenico agisce come un modulatore allosterico positivo del recettore GABAA selettivo del sottotipo attraverso un sito di legame nel dominio transmembrana all’interfaccia β+α-. Nei recettori espressi negli ovociti di Xenopus (uova di rana) è stato dimostrato che solo gli insiemi che incorporano subunità β2 o β3 sono stati stimolati dall’acido valerenico. Uno studio sui topi ha dimostrato che una singola sostituzione dell’amminoacido (N265M) nella subunità β3 riduce gravemente l’effetto ansiolitico. La modulazione dell’azione del canale ionico non dipendeva in modo significativo dall’incorporazione delle subunità α1, α2, α3 o α5.
Al recettore 5-HT5A l’acido valerenico agisce come un agonista parziale. Questo sottotipo di recettore della serotonina è distribuito nel nucleo soprachiasmatico, una minuscola regione cerebrale coinvolta nel ciclo sonno-veglia.
Uno studio del 2006 ha scoperto che l’estratto di valeriana e l’acido valerenico inibiscono l’NF-κB, un complesso proteico che controlla la trascrizione del DNA, nelle cellule HeLa (cancro umano in coltura). Questo è stato misurato con il saggio IL-6/Luc (interleuchina-6 luciferasi) come strumento di misurazione. Lo studio ha affermato che tale inibizione può essere collegata all’azione antinfiammatoria segnalata della pianta di valeriana.

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.




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