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Charadrius morinellus

Charadrius morinellus

Il piviere tortolino o piviere tortolino eurasiatico (Charadrius morinellus, Linnaeus 1758) è un uccello appartenente alla famiglia dei Charadriidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Classe Aves,
Ordine Charadriiformes,
Famiglia Charadriidae,
Genere Charadrius,
Specie C. morinellus.
Sono sinonimi i termini:
– Charadrius morinellus Aerc Tac, 2003;
– Charadrius morinellus subsp. morinellus Dowsett & Forbes-Watson, 1993;
– Eudromias morinellus (Linnaeus, 1758).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Charadrius morinellus è un uccello migratore che nidifica nel Nord Europa e in Eurosiberia e migra a sud verso il Nord Africa e il Medio Oriente in inverno.
L’areale riproduttivo è eurosiberiano boreoalpino, con due fasce latitudinali: una settentrionale che si estende principalmente in zone di tundra artica dalla Scozia attraverso la Scandinavia settentrionale sino all’estremità orientale della Siberia, ed una meridionale in zone artico-alpine, costituita da nuclei a presenza irregolare su Pirenei, Alpi, Appennini, Carpazi, Caucaso e regolare nell’area che va dal Kazakhstan e dalla Cina nord-occidentale alla Mongolia.
Uno degli habitat di nidificazione è quello delle praterie sommitali rocciose con vegetazione bassa e discontinua, dominata da Carex levis e Sesleria tenuifolia sulla Maiella e da Carex curvula sulle Alpi, tra i 2.000-2.500 m di altitudine.
L’habitat invernale è semidesertico.

Descrizione –
Il Charadrius morinellus è un piccolo trampoliere con una lunghezza totale di 20 – 22 cm, un’apertura alare di 57 – 64 cm, per un peso di 86 – 142 grammi.
Gli adulti in estate sono inconfondibili, con petto castano bordato superiormente di bianco, ventre nero e dorso bruno-caldo.
La livrea invernale manca della ricca colorazione della parte inferiore, a parte la linea bianca del petto, e sono più grigi sopra. I giovani uccelli sono simili, ma hanno un aspetto squamoso sulla schiena. Inoltre la femmina ha una colorazione più vivace del maschio.
Ha zampe piuttosto lunghe, di colore giallastro.
Il becco è piccolo e nero ed ha un grosso sopracciglio bianco-crema esteso fin sulla nuca, sino a congiungersi con quello del lato opposto a formare una “V” molto caratteristica.

Biologia –
Il Charadrius morinellus è un uccello che nidifica nella tundra artica dell’Eurosiberia settentrionale, dalla Norvegia alla Siberia orientale, e su altipiani montuosi adatti come gli altopiani scozzesi e le Alpi.
Le aree riproduttive vengono raggiunte solitamente nel periodo di maggio, appena la prima erba emerge dalla neve, ma dove possono riprodursi fino ad agosto.
La brevissima estate artica non concede molto tempo e a pochi giorni dal loro arrivo hanno subito luogo le parate, gli accoppiamenti e le deposizioni. Tutto avviene in fretta, sfruttando le lunghissime giornate artiche e la grande disponibilità di cibo (insetti).
Le uova deposte variano da 1 a 4 ma solitamente 3.
Si ha una sola nidiata e la cova dura di norma 24-28 giorni, operata dal maschio e con la femmina che va a cercare un altro maschio per deporre un’altra covata di uova.
L’involo si ha dopo 25-30 giorni e a fine luglio i pulcini sono pienamente cresciuti e in grado di volare; iniziano quindi a prepararsi per la migrazione che li porterà soprattutto in Africa settentrionale e in Medio Oriente mentre solo qualche esemplare svernerà in Italia.
L’età massima conosciuta in natura: 11 anni e 9 mesi.
Il canto in volo è un morbido pyurr; Il canto della femmina è un fischio semplice e ripetitivo.

Ruolo Ecologico –
Il Charadrius morinellus non ha sottospecie, è monotipico.
La sua dieta è costituita da insetti e altri piccoli invertebrati come lumache, vermi e crostacei. Questi sono ottenuti con una tecnica di corsa e pausa, piuttosto che con il sondaggio costante utilizzato da altri trampolieri.
Questo uccello è abbastanza comune su un vasto areale al di sopra dell’equatore. In Italia sono stati trovati nidi solo nelle regioni centrali al di sopra dei 2000 m s.l.m.; è comunque visibile durante le migrazioni e i suoi habitat preferenziali sono costituiti dagli spazi aperti. Tuttavia le popolazioni sembrano diminuire lentamente, ma non in modo allarmante, e l’Unione internazionale per la conservazione della natura l’ha classificata come una “specie meno preoccupante”. Un sondaggio pubblicato nel 2015 ha mostrato un calo del numero di questa specie in Scozia tra il 1987 e il 2011, da 980 a 423 maschi riproduttori, con un calo del 57%. A questa specie si applica l’accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori afro-eurasiatici.
È elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). In Italia è specie particolarmente protetta ai sensi dell’Articolo 2 della Legge 157/92.
Sempre in Italia il numero di individui maturi è stimato in 2-10 e il trend della popolazione italiana risulta stabile o in recente diminuzione (BirdLife International 2004, Brichetti & Fracasso 2004). La specie in Italia viene pertanto classificata In Pericolo Critico (CR) per il ridotto numero di individui maturi (criterio D). In Europa essa è considerata stabile e al sicuro (BirdLife International 2004), esiste dunque la possibilità che si verifichi immigrazione da fuori regione e che questa continui anche nel prossimo futuro. Per questi motivi nella valutazione finale la specie è stata declassata a Vulnerabile (VU).

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.

Fonte foto:
https://observation.org/photos/48665946.jpg




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