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Alangium ridleyi

Alangium ridleyi

L’ Alangio di Ridley (Alangium ridleyi King, 1902) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Cornaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Cornales,
Famiglia Cornaceae,
Genere Alangium,
Specie A. ridleyi.
Sono sinonimi i termini:
– Alangium costatum Wangerin;
– Marlea costata Valeton.

Etimologia –
Il termine Alangium del genere è una latinizzazione, derivata dal nome malayalam alangi, che, in Kerala, si riferisce alla pianta Alangium salviifolium. Il termine è stato nominato nel 1783 da Jean-Baptiste Lamarck nella sua Encyclopédie Méthodique.
L’epiteto specifico ridleyi è in onore del botanico britannico Henry Nicholas Ridley, che ha contribuito in modo significativo alla conoscenza e alla descrizione della flora dell’Asia sud-orientale, compreso l’Alangium ridleyi.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Alangium ridleyi è una pianta originaria della Cambogia, Laos, Malaysia Peninsulare, Singapore, Sumatra, Thailandia e Vietnam.
In questi paesi il suo habitat è quello delle foreste miste di dipterocarpi paludose, spesso come specie dominante, dove cresce lungo i fiumi, sui pendii e sui crinali, fino a 350 m di altitudine.

Descrizione –
L’Alangium ridleyi è un albero sempreverde che cresce fino a circa 35 m.
Il tronco può raggiungere 50 cm di diametro ed ha una corteccia di colore grigio scura.
Le foglie sono lunghe 10-40 cm e larghe 5-15 cm; sono disposte a spirale, semplici, ellittiche con apice appuntito e margine intero, glabre, di colore verde intenso; il picciolo è lungo 2-4 cm;
le infiorescenze vengono prodotte in cime ascellari sessili; portano 3-10 fiori di 1,5-2,5 cm di lunghezza e circa 2,5 cm di diametro; i fiori sono di colore bianco con calice campanulato e corolla a 6 petali carnosi oblungo-lanceolati, retroflessi, pubescenti internamente.
Il frutto è una drupa di forma ovoidale con 10-14 rilievi longitudinali, di 3-3,7 cm di lunghezza e circa 2 cm di diametro, di colore rosso porpora.
All’interno di trova un seme provvisto di arillo edule.

Coltivazione –
L’Alangium ridleyi è una pianta tropicale originaria del Sud-est asiatico.
La sua coltivazione richiede climi tropicali e subtropicali, con temperature medie che oscillano tra i 20°C e i 30°C. La pianta richiede una buona esposizione alla luce solare diretta.
La pianta preferisce terreni ben drenati e fertili. Durante la stagione di crescita attiva, ha bisogno di fonti idriche sufficienti e regolari.
La moltiplicazione può avvenire tramite semi o talee. I semi richiedono una stratificazione a freddo prima di essere seminati, mentre le talee possono essere prelevate da piante mature e radicate in un substrato adatto.

Usi e Tradizioni –
L’Alangium ridleyi è una pianta conosciuta nei territori dove cresce naturalmente con vari nomi: lajik kuning; medong (Borneo); boiko (Indonesia); babi kurus, mentulang daun lebat (Singapore); cây quăng, nang (Vietnam).
Si tratta di una pianta poco conosciuta fuori dal suo areale di origine.
La pianta cresce per lo più allo stato spontaneo venendo coltivata tuttavia in alcune aree.
Si tratta di una pianta con portamento idoneo ad essere utilizzata come specie ornamentale in climi idonei. Può infatti essere coltivata nei climi tropicali con terreni ben drenati ma umidi, ricchi di sostanza organica, da acidi a neutri.
Il legno di questa pianta è di colore bianco ma viene utilizzato raramente dalle popolazioni locali nonostante abbia buone caratteristiche di durezza e resistenza.
Sicuramente è stato utilizzato come legna da ardere o carbone.
Si tratta di una pianta i cui frutti potrebbero essere stati mangiati dalle popolazioni locali ma si hanno pochi dati disponibili.

Modalità di Preparazione –
L’Alangium ridleyi è una pianta poco nota al di fuori del suo areale naturale
Questa pianta può avere impieghi alimentari e per l’uso del legno, tuttavia pare sia poco utilizzata ed i dati disponibili sono insufficienti.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
http://mediaphoto.mnhn.fr/media/1441407881186kyIFBupXEiVYcp54

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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