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Riproduzione della Robinia

Riproduzione della Robinia

La robinia o acacia (Robinia pseudoacacia L.) è un albero della famiglia delle Fabaceae, originario dell’America del Nord e successivamente largamente naturalizzato in Europa e in altri continenti.

Habitat idoneo di riproduzione –
La Robinia pseudoacacia è una pianta originaria dell’America del Nord, con particolare riferimento alla zona degli Appalachi, dove si trova in formazione boschive pure.
Nel suo areale di origine è diffusa nel Nord America orientale, sulle catene montuose degli Appalachi e Ozark in Pennsylvania, West Virginia, Kentucky, Georgia, Illinois, Missouri ed Oklahoma.
Il suo habitat naturale è quello dei boschi dove, come detto, può trovarsi in formazioni pure soprattutto in terreni calcarei profondi e ben drenati.
Dal suo areale è stata poi introdotta in altri Paesi come in Europa, da dove è presente da più di quattrocento anni.
Fu importata dall’America del Nord nel 1601 da Jean Robin, farmacista e botanico del re di Francia Enrico IV. L’introduzione avvenne attraverso semi provenienti dagli Appalachi della Virginia, consegnati a Robin dal botanico inglese John Tradescant il Vecchio.
Dopo l’arrivo nel vecchio continente si diffuse spontaneamente negli ambienti più disparati dove adesso è naturalizzata in gran parte dell’Europa centrale, dal sud dell’Inghilterra e della Svezia, fino alla Grecia, Spagna e Cipro. È particolarmente diffusa in Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Ungheria, Italia, Slovenia. È naturalizzata anche in Turchia e Israele, nonché in Australia e Nuova Zelanda. Inoltre è diffusamente coltivata in piantagioni da legno in vari paesi europei (Ungheria: 270.000 ettari; Francia: 100.000 ettari) ed extraeuropei (Cina: 1 milione di ettari; Corea del Sud: 270.000 ettari). È diffusa anche in Africa.
In Italia la robinia è stata introdotta nel 1662 nell’Orto botanico di Padova.
Adesso questa pianta è presente praticamente ovunque, in particolare in Piemonte (dove i boschi puri e misti di robinia coprono una superficie di circa 85.000 ettari), in Lombardia, in Veneto e in Toscana (ove si trovano cedui molto produttivi).
In Italia è presente dal livello del mare fino a circa 1000 m di quota nel centro nord e fino a 1600 m nel meridione.

Propagazione –
La Robinia pseudoacacia è una pianta della zona temperata, dove si trova ad altitudini fino a 3.300 metri. Cresce meglio nelle aree in cui le temperature diurne annuali sono comprese tra 15 e 32 °C, ma può tollerare 6-40 °C.
In stato di dormienza può sopravvivere a temperature fino a circa -35 °C, ma i germogli possono essere gravemente danneggiati a -1 °C.
Predilige una piovosità media annua compresa tra 450 e 700 mm, ma tollera tra 300 e 1.600 mm.
È una pianta molto tollerante, cresce meglio in pieno sole ma tollera un po’ di ombra ed, inoltre, cresce in qualsiasi terreno ben drenato, preferendo quello non troppo organico.
È tollerante alla salinità del suolo ed all’inquinamento atmosferico.
Dal punto di vista pedologico preferisce un pH compreso tra 5,5 e 6,5, tollerando tra 4,5 e 8,2.
È un albero a crescita rapida per i primi 30 anni della sua vita e può iniziare a fiorire e produrre semi quando ha solo 6 anni, anche se a 10 – 12 anni entra a pieno regime.
Questa specie ha una relazione simbiotica con alcuni batteri del suolo; questi batteri formano noduli sulle radici e fissano l’azoto atmosferico.
La propagazione avviene per seme. Si consiglia di pre immergerlo per 48 ore in acqua tiepida e seminarlo a fine inverno in una zona protetta o serra non riscaldata.
Una breve stratificazione migliora la velocità e il tempo di germinazione.
Le giovani piantine vanno poi poste in vasi singoli appena sono maneggiabili. Il trapianto dovrà essere effettuato nell’estate successiva o, in climi più miti, anche in primavera.
Il seme si conserva per oltre 10 anni ed è stato verificato che alcuni semi sono rimasti vitali nel suolo per più di 88 anni.

Ecologia –
Carlo Linneo, il grande naturalista a cui si devono i nomi scientifici di migliaia di piante, denominò la specie Robinia pseudoacacia, istituendo il genere Robinia, il cui nome fu coniato per ricordare quello di Jean Robin, che aveva introdotto l’albero in Europa.
La Robinia pseudoacacia è un’ importante pianta mellifera: da essa si ottiene il miele di acacia.
Come tutte le leguminose, è in simbiosi radicale con microrganismi azotofissatori e quindi arricchisce il suolo di azoto, importante elemento nutriente. Nel complesso, la robinia è una specie pioniera, che al di fuori del suo areale di vegetazione naturale presenta una limitata longevità (60-70 anni) e quindi nelle zone più fertili è specie transitoria che può essere gradualmente sostituita da altre specie più longeve.
Gli oltre tre secoli di presenza in Italia hanno di fatto inserito questa specie in diversi cicli ecologici, essendo la sua diffusione limitata da: Eulecanium corni; Cossus cossus, Parectopa robiniella e Phiylonorycter, che allo stadio larvale sono minatori fogliari; Aphis craccivora, afide che si trova nelle sue foglie e nei suoi germogli; Armillaria mellea, Obolodiplosis robiniae, apparso nel 2003 in Veneto, dittero cecidomide parassita specifico della robinia; nel 2004 questa specie si è diffusa anche in Pianura Padana.
In alcuni ambienti, specie quelli degradati dall’uomo, questa pianta si comporta come specie invasiva; ha un’alta velocità di crescita, soprattutto se ceduata: i polloni, che fuoriescono sia dalla ceppaia che dal suo esteso apparato radicale, crescono con rapidità; per questo motivo spesso compete con successo con specie autoctone di crescita più lenta. Inoltre, la sua estrema adattabilità la fa trovare a suo agio dai litorali ai 1000 metri di quota delle ombrose valli submontane. La conseguenza è la formazione di boschi con una ridotta varietà di specie arboree, un minor numero di esemplari di specie arboree autoctone e una scarsità di flora nemorale e di funghi; in Italia il problema è presente soprattutto in pianura Padana e nelle valli prealpine e appenniniche. Naturalmente, le robinie usate come ornamentali nei centri urbani non costituiscono alcun problema.



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