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Mappa geografica del Nicaragua

Mappa geografica del Nicaragua

Il Nicaragua è uno Stato dell’America centrale, nonché il più grande della regione dopo il Messico, con una superficie di 129.494 chilometri quadrati.
Il Nicaragua, dal punto di vista geografico, confina con l’Honduras a nord e la Costa Rica a sud, è bagnato dall’oceano Pacifico a ovest e dal mar dei Caraibi a est. Il Nicaragua si trova nell’emisfero boreale, a una latitudine compresa tra 11 e 14 gradi nord, nella zona tropicale.
Questo Paese ha una popolazione di 6.327.927 ab. (Censimento del 2016) e la sua capitale è Managua, con una popolazione di 1.321.993 abitanti (al 2016).

Geografia –
Il Nicaragua è un Paese dove quasi un quinto del territorio è designato come area protetta, come parchi nazionali, riserve naturali e riserve biologiche.
Si tratta di un Paese ricco di vulcani a causa della sua morfologia geologica. Il territorio, infatti, è attraversato da una catena montuosa nata da un’intensissima attività vulcanica che portò alla separazione del Mar dei Caraibi dall’Oceano Pacifico. Qui si trovano i cosiddetti Marabios, circa una ventina di vulcani sorti in epoca neozoica. Il territorio del Nicaragua, quindi, a est è ancora soggetto a un assestamento tettonico e a fenomeni eruttivi e sismici con un arco vulcanico che da Panamá arriva al Messico. Tra i vulcani ricordiamo: Casitas, viene ricordato per una valanga di fango che seppellì nell’ottobre 1998 la città di Posoltega, già colpita pesantemente dall’uragano Mitch; Cerro Negro, 675 m, è il vulcano più recente (sorto nel 1850) e più attivo, ha eruttato diverse volte negli ultimi anni (l’ultima nell’agosto 1999) e per questo è particolarmente pericoloso; Concepción, 1576 m (vedi Maderas); Concho Cosigüina ormai è ridotto in una vasta caldera di circa un chilometro nel promontorio di Cosigüina, che chiude il golfo di Fonseca, ed è ciò che rimane di una spaventosa esplosione che nel 1835 provocò una scossa avvertita a migliaia di chilometri di distanza e piogge di ceneri per un raggio di 1200 km. Hoyo Maderas, 1.329 m, vulcano gemello di Concepción a cui è collegato mediante un istmo, e con cui forma l’isola di Ometepe nel lago Nicaragua; Masaya, conosciuto anche come Popogatepe, fa parte di un parco nazionale nato nel 1979, è attualmente attivo con una caldera composta da 13 coni craterici e da un lago, con fenomeni gassosi e lavici nel suo interno. In passato era oggetto di venerazione sia per gli indigeni sia per i conquistadores che lo battezzarono “Bocca dell’Inferno”; Mombacho, si eleva sulle sponde del lago Nicaragua, sopra la città di Granada e fa parte della Reserva Natural Volcan Mombacho. È estinto oramai da molto tempo per cui è completamente ricoperto di vegetazione che forma un particolare ecosistema; Momotombo, 1280 m, è responsabile di violente eruzioni avvenute nel 1870 e nel 1886 che lo ridussero da oltre 1600 m all’attuale altezza, si trova a nord del lago di Managua; Momotombito, fiancheggia il Momotombo ed emerge dalle acque del lago di Managua; Rota San Cristóbal, detto anche El Viejo o Chinandega, è alto 1745 metri ed il più elevato vulcano del Nicaragua; Telica.
Da un punto di vista idrografico il Nicaragua è un Paese con una rete idrografica importante.
La zona orientale è ricca di laghi che si allungano alle pendici della catena dei Marabios, i vulcani attivi che si trovano lungo la catena montuosa del Paese. I due più grandi laghi del Paese formano un bacino idrico unico in quanto, in passato, dovevano essere un’insenatura della costa dell’oceano Pacifico che si è andata a separare in seguito alle eruzioni e al deposito di materiale lavico. A testimonianza di questa loro natura c’è la fauna ittica che ospita specie marine adattatesi alle acque dolci come il tiburon, uno squalo lungo fino a 3 metri. I laghi più importanti sono: lago di Nicaragua, detto anche Cocibolca, è vasto 8.430 km² ed il più grande dell’America Centrale, ricco di isole di origine vulcaniche tra cui i due vulcani Maderas e Concepción sull’isola di Ometepe; lago di Managua, detto anche Xolotlan, è vasto 1042 km² e profondo fino a 30 metri, ha forma circolare per cui si pensa a un’origine vulcanica, comunica con il precedente mediante il fiume Titi-tapa, collegamento che si interruppe nel 1910 e che è stato riattivato nel 1998 a causa dell’uragano Mitch; Laguna Apoyo, deve il nome alle sue acque salmastre (Alt-poyec), la sua forma circolare lascia supporre che si sia formata in un vecchio cratere vulcanico. Grazie a queste caratteristiche e alle sue acque limpide è ricco di fauna ittica e meta turistica.
Per la sua orografia il Nicaragua può essere suddiviso in tre regioni geografiche: le pianure del Pacifico, le Montagne Amerrisque nel centro-nord, e la Costa dei Mosquito sull’Atlantico.
Le pianure del Pacifico sono situate nella parte occidentale del Paese, queste pianure sono ampie, calde e fertili. La pianura è punteggiata da diversi grandi vulcani della Cordillera Los Maribios, tra i quali il Mombacho appena fuori Granada, e il Momotombo vicino a León. La piana si estende dal Golfo di Fonseca fino al confine del Nicaragua con la Costa Rica a sud del lago di Nicaragua. Il lago Nicaragua è il più grande lago d’acqua dolce in America Centrale (diciannovesimo nel mondo), ed è habitat dell’unica specie di squali di acqua dolce del mondo, lo squalo toro o squalo del Nicaragua. Questa regione è la più popolosa, con oltre la metà della popolazione del Paese; vi si trova la capitale Managua, la città più popolosa e l’unica con più di 1,5 milioni di abitanti.
Le eruzioni dei vulcani del Nicaragua occidentale, molti dei quali sono ancora attivi, hanno devastato il territorio, ma lo hanno anche arricchito con strati di cenere fertile. L’attività geologica che causa il vulcanismo genera anche forti terremoti, che si verificano regolarmente in tutta la zona del Pacifico; Managua stessa è stata quasi distrutta più volte dai terremoti.
I suoli fertili e il clima favorevole rendono il Nicaragua occidentale il centro economico e demografico del Paese. La sponda sud-occidentale del lago Nicaragua si trova a 25 km dall’oceano Pacifico; il lago e il fiume San Juan sono stati spesso proposti, nel XIX secolo, come la parte più lunga di un canale attraverso l’istmo centroamericano. Queste proposte sono state avanzate periodicamente anche nel XX e nel XXI secolo.
In aggiunta alle spiagge e alle località di villeggiatura, in questa regione si trova anche gran parte del patrimonio coloniale spagnolo. Città come León e Granada abbondano in architettura coloniale e artefatti.
Abbiamo poi la zona delle Montagne Amerrisque.
Le montagne centrali sono una regione significativamente meno popolata ed economicamente sviluppata situata nel nord, ma che si estende verso sud-est, tra il lago Nicaragua e il mar dei Caraibi. La regione, ad altitudini tra i 600 e i 1500 metri, è una tierra templada, ha cioè un clima con temperature più fresche rispetto alle pianure del Pacifico, con valori massimi giornaliere di 24-27 °C; la stagione delle piogge è più lunga e umida rispetto alla regione sul Pacifico, e ciò rende l’erosione un problema a causa dei pendii ripidi. Il terreno accidentato, i suoli poveri, e la bassa densità di popolazione caratterizzano l’area nel suo complesso, ma le valli nord-occidentali sono fertili e popolate. Circa un quarto del settore agricolo del Paese si svolge in questa regione, in particolare il caffè è coltivato sui pendii più alti.
Infine la zona delle Pianure atlantiche.
Questa grande regione coperta di foreste pluviali è attraversata da numerosi grandi fiumi ed è scarsamente popolata. Il Río Coco, che è il fiume più lungo dell’America Centrale, segna il confine con l’Honduras. La costa sul mar dei Caraibi è resa irregolare da lagune e delta, ed è molto più sinuosa rispetto a quella del Pacifico.
La Riserva della Biosfera di Bosawás in Jinotega si trova nelle pianure atlantiche, e protegge 7.300 km² della foresta di La Mosquitia (circa il sette per cento della superficie del Paese), il che la rende la più grande foresta pluviale a nord dell’Amazzonia.
La costa orientale è molto diversa dal resto del Paese. Sia il clima che la popolazione sono differenti. La popolazione assomiglia più a quella dei Caraibi che a quella del resto del Nicaragua.

Clima –
Il Nicaragua è un paese dell’America Centrale situato poco a nord dell’Equatore; ha un clima tropicale, caldo tutto l’anno.
Le temperature sono abbastanza stabili, comunque c’è un inverno relativamente fresco da novembre a gennaio, una primavera molto calda da marzo a maggio, e un’estate afosa e piovosa da maggio a ottobre.
C’è poi una differenza tra i due versanti: la costa occidentale, affacciata sul Pacifico, è più calda e ha una stagione secca molto pronunciata da dicembre ad aprile, mentre la costa orientale, affacciata sul Mar dei Caraibi, è più umida e piovosa. Infatti, quest’ultima, essendo esposta agli alisei di nord-est, riceve le piogge tutto l’anno, e dunque ha un clima che si può definire equatoriale.
Di conseguenza, le piogge sono molto abbondanti sulla costa orientale, da 3.000 a 4.000 millimetri l’anno, mentre sono decisamente meno abbondanti (circa 1.200/1.300 mm) nella pianura centrale, dove si trovano la capitale, Managua, e i laghi Nicaragua e di Managua. Lungo la costa occidentale, affacciata sul Pacifico, le piogge ammontano a 1.700/1.900 mm.
Sulla costa occidentale fa caldo tutto l’anno, anche se ci sono le brezze marine. Il periodo più caldo dell’anno va da marzo a maggio. C’è una stagione secca da dicembre ad aprile e una stagione piovosa da maggio a novembre.
La parte nord, vicino al confine con l’Honduras, è molto calda, tanto che la temperatura può arrivare a 39/40 °C da marzo a maggio. Ecco le temperature medie di Chinandega, situata nel nord-ovest, a 13 km dalla costa e a 15 km dal monte San Cristóbal, che con i suoi 1.745 metri è il vulcano più alto del Nicaragua.
Nella parte meridionale, la costa è un po’ meno calda, anche per la presenza del lago Nicaragua (o Cocibolca), che però aumenta l’umidità.
A Rivas cadono 1.700 mm di pioggia all’anno, con una stagione secca da dicembre ad aprile, e piogge abbondanti da giugno a ottobre.
Sulla costa del Pacifico, il mare è abbastanza caldo per fare i bagni tutto l’anno. Ecco la temperatura del mare a San Juan del Sur, situata sulla costa vicino a Rivas.
Managua, capitale del Nicaragua, è situata a 12 gradi di latitudine nord e a 50 km dal mare, nei pressi di un lago che fornisce umidità, ed è una città particolarmente calda.
Le giornate più calde dell’anno si registrano prima delle piogge, da marzo a maggio, quando le temperature possono arrivare a 37/38 °C, soprattutto negli anni del Niño, come il 1998 e il 2016, che sono particolarmente caldi. A maggio, il primo mese piovoso, pian piano le piogge cominciano ad abbassare la temperatura. Nel periodo giugno-novembre, le temperature massime sono intorno ai 32 gradi, ma l’umidità è più elevata.
Di notte non fa mai freddo. Da novembre a marzo, nelle notti più fresche la temperatura scende in genere a 18/20 °C, ma ogni tanto può scendere a 15/16 °C.
A Managua cadono 1.200 millimetri di pioggia all’anno; il periodo secco, che va da dicembre ad aprile, è decisamente accentuato, tanto che non piove quasi mai. Nel periodo piovoso, da maggio a metà novembre, i mesi più piovosi sono giugno, settembre e ottobre, quando cadono più di 200 millimetri al mese.
Il sole a Managua brilla spesso nel periodo secco, mentre nel periodo piovoso brilla per qualche ora al giorno.
Il Nicaragua, come detto, è conosciuto come la terra dei laghi e dei vulcani. Alcuni vulcani spuntano dalle terre pianeggianti, come il San Cristóbal, altri dai laghi, come il Concepción, che emerge dal lago Nicaragua. Nella zona interna centro-settentrionale vi è una catena montuosa, la Cordigliera Chontaleña. Il clima diventa mite sopra i 1.000 metri di quota, nelle cosiddette tierras templadas.
A Jinotega, situata nel nord-ovest a 1.000 metri di quota e chiamata colloquialmente “la città della foschia”, nelle notti più fresche la temperature scende in genere fino a 14/15 °C da dicembre a marzo, ma a volte può scendere fino a 11/12 °C. Da marzo a maggio, nei giorni più caldi la temperatura arriva in genere a 30/32 °C. Ecco le temperature medie.

Flora-
In Nicaragua l’abbondanza di ecosistemi biologicamente significativi e unici contribuisce alla designazione della Mesoamerica come uno dei punti caldi di biodiversità.
Il Nicaragua è uno dei paesi più grandi dell’America centrale con un paesaggio vario e bellissimo che comprende vulcani, habitat unici di acqua dolce (tra cui il lago Nicaragua, il lago più grande della regione) e spettacolari ambienti marini al largo delle due coste molto diverse del paese. Il paese è anche caratterizzato da sette diversi tipi di foresta, dalla foresta pluviale tropicale, foresta pluviale e mangrovie alla foresta secca tropicale.
La foresta pluviale in Nicaragua copre più di 20.000 km², in particolare sulle pianure atlantiche, ed è protetta nella Riserva della Biosfera di Bosawás, Jinotega (nella parte nord) e nella Riserva Biologica Indio Maíz (nel sud), che protegge 2.500 km² di foresta pluviale atlantica.
La vegetazione del Nicaragua è di tipo tropicale o sub-tropicale; abbondano pini, mogani, cedri, il quebracho e il guayacanes, l’albero del caucciù e circa cinquanta specie di alberi da frutta.
Abbiamo poi la zona delle Montagne Amerrisque. In questa zona sono abbondanti querce, pini, muschi, felci e orchidee che crescono nelle foreste della regione.

Fauna –
I diversi ambienti del Nicaragua supportano un’incredibile diversità di fauna selvatica, molti dei quali si trovano solo in questo Paese, inclusi anfibi come la salamandra di Ometepe, confinati nell’isola con quel nome.
Il paese è anche un’area importante per gli uccelli, in particolare a Ometepe. Questa Riserva della Biosfera dell’UNESCO, situata nel mezzo del lago Nicaragua, ospita la più grande popolazione rimanente del pappagallo dal pelo giallo in via di estinzione e ospita 170 specie di uccelli, 55 delle quali migratorie.
Inoltre, le spiagge del Nicaragua forniscono anche un habitat di nidificazione di fondamentale importanza per le tartarughe embricate, liuto e olivastre.
Molte aree sono ricche di biodiversità. Ci sono cinque specie di felini, compresi giaguari e puma; tre specie di primati, scimmie ragno, scimmie urlatrici e scimmie cappuccine; una specie di tapiro (Tapirus bairdii), chiamato Danto dal nicaraguensi, tre specie di formichieri e molti altri.
Si possono incontrare spesso puma, giaguari, cervi, pecari, varie specie di scimmie e rettili; vi è una gran varietà di pappagalli, nel particolare Ara -chiamato lapas- colibrì e tacchini selatici.
L’Eumomota superciliosa, conosciuto in Nicaragua come guardabarranco e in italiano come motmot dai sopraccigli azzurri, è l’uccello nazionale.
Infine la zona delle Pianure atlantiche.
In questa regione si può osservare una grande varietà di uccelli, tra i quali aquile, tacchini, tucani, pappagalli e are.
Tra gli uccelli si trovano quetzal splendenti, lucherini dorso nero, colibrì, ghiandaie e tucani, Cyanolyca pumilo.
La fauna della regione comprende anche diverse specie di scimmie, formichieri, cervi dalla coda bianca e tapiri.
Purtroppo, gran parte della biodiversità del Nicaragua rischia di scomparire. Nonostante i migliori sforzi del governo nicaraguense per proteggere la sua fauna selvatica, la perdita di habitat (dovuta alla povertà e alla crescita della popolazione), il bracconaggio e il cambiamento climatico stanno mettendo sotto pressione gli habitat del paese.

Guido Bissanti




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