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Riproduzione del Maggiociondolo alpino

Riproduzione del Maggiociondolo alpino

Il maggiociondolo alpino (Laburnum alpinum Prels., 1835) è un piccolo albero della famiglia delle Fabaceae, originario dell’Europa centrale e meridionale.

Habitat idoneo di riproduzione –
Il Laburnum alpinum è una pianta originaria dell’Europa centrale e meridionale e si è naturalizzato anche più a nord fino in Scozia.
Il suo areale di diffusione è quello dell’Europa centro-meridionale dove vegeta e fiorisce in genere tra i 1000 e i 1500 metri di quota, ma si può spingere in condizioni favorevoli fino ai 2000 metri.
Il suo habitat è quello dei suoli superficiali ben drenati, con pH basico o sub-acido.
In Italia è più frequente sulle Alpi che sugli Appennini dove è presente nella zona del Fagetum (sulle Alpi fino ai 1.500 metri di quota), a differenza del Maggiociondolo (Laburnum anagyroides Medik.) presente a quota più basse in tutte le regioni ad esclusione delle isole.

Propagazione –
Il maggiociondolo alpino è una pianta che spesso viene coltivata come albero ornamentale.
È una pianta che preferisce terreni ben drenati, leggeri (sabbiosi), medi (limosi), ma tollera terreni argillosi pesanti e poveri dal punto di vista nutrizionale.
Può resistere a forti venti ma non all’esposizione marittima e tollera l’inquinamento atmosferico.
È una pianta che stabilisce una relazione simbiotica con alcuni batteri del suolo, questi batteri formano noduli sulle radici e fissano l’azoto atmosferico. Parte di questo azoto viene utilizzato dalla pianta in crescita, ma alcuni possono essere utilizzati anche da altre piante che crescono nelle vicinanze.
La propagazione può avvenire per seme. La semina va effettuata in semenzaio non riscaldato, nel periodo autunnale o primaverile, quando il seme è maturo e la germinazione è generalmente molto rapida e buona.
Le giovani piantine vanno poi poste in vasi singoli quando sono abbastanza grandi da poterle gestire, per poi trapiantarle in estate.
Per agevolare la germinazione si può effettuare il pre-ammollo del seme conservato per un periodo di 12 ore in acqua tiepida; dopo di che si semina in semenzaio all’inizio della primavera.
La propagazione può essere anche agamica tramite talee di legno maturo da effettuare a fine inverno e piantate in piena terra.
Le piantine da semenzaio o da talea possono crescere per due anni prima di piantarle nel periodo invernale.
Infatti le piante possono essere trapiantate con successo anche quando sono abbastanza grandi.

Ecologia –
Il maggiociondolo alpino è pianta preziosa per la sua frugalità, riuscendo a vegetare tenacemente anche lungo canaloni percorsi da valanghe, grazie altresì alla buona capacità di ricacciare polloni; viene sovente usato per il rinsaldamento di scarpate e pendici franose, anche per la facoltà di arricchire il terreno d’azoto. Il legno, caratteristico per l’evidente durame bruno, viene impiegato, per la sua elevata durezza e resistenza, nelle palizzate in montagna ed anche in lavori artigianali al tornio, per intarsio ed ebanisteria (è detto “falso ebano”).
Inoltre, in campo selvicolturale, il Laburnum alpinum può essere usato negli interventi di recupero ambientale quando il suolo non sia troppo acido per la crescita ottimale della pianta. Nella successione degli habitat in genere prepara la faggeta. Grazie alla bella fioritura è anche una apprezzata pianta ornamentale che viene utilizzata in ambienti montani; andrebbe però evitato negli ambienti troppo frequentati, in particolare dai bambini, a causa della tossicità di varie parti della pianta.
La tossicità è legata alla presenza dell’alcaloide citisina (ad azione paralizzante), presente in tutte le parti della pianta, ma particolarmente nei semi, che gli conferisce quindi alta velenosità.




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