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Mappa Geografica del Sudafrica

Mappa Geografica del Sudafrica

Il Sudafrica o Repubblica del Sudafrica è uno Stato indipendente che geograficamente è il più meridionale dell’Africa; nel suo territorio si trova capo Agulhas, il punto più a sud del continente, che convenzionalmente separa l’oceano Indiano dall’Atlantico, i mari su cui si affaccia il Paese.
I confini terrestri del Sudafrica sono da ovest a est, con Namibia (nord-ovest), Botswana e Zimbabwe (nord), Mozambico (nord-est) e lo Swaziland (est), mentre interamente ricompresa nel proprio territorio è l’enclave del Lesotho.
Dal punto di vista politico fanno parte del Sudafrica anche diverse isole, tra cui le Isole del Principe Edoardo, circa 1770 km a sud-est di Port Elizabeth, e numerose minori lungo la costa.
Il Sudafrica è rappresentato da varie etnie e lingue. In esso si parlano 12 lingue ufficiali, delle quali due di provenienza europea, l’inglese, ivi portato dai coloni britannici, e l’afrikaans, evoluzione africana della lingua dei coloni olandesi del XVII secolo che ivi giunsero a seguito della scoperta delle terre australi da parte dei portoghesi.
Nella storia del Sudafrica e della sua autonomia va citata la triste parentesi, per buona parte del XX secolo, dopo l’indipendenza formale dal Regno Unito, la politica dello Stato africano che fu improntata a una rigida segregazione razziale detta apartheid (in afrikaans “separazione”).
Durante questa triste fase storica furono notevoli le violazioni dei diritti umani che tale linea di condotta comportò, tra cui la nota carcerazione per 27 anni dell’attivista Nelson Mandela.
Fu il periodo che comporto per il Paese una serie di sanzioni internazionali, fino ad arrivare al boicottaggio sportivo del Sudafrica da qualsiasi competizione sportiva e dall’esclusione dalle Olimpiadi. La situazione si normalizzò con il graduale superamento della segregazione alla fine del secolo, che portò all’adozione di una nuova bandiera nazionale nel 1994.
Dal punto di vista geografico il territorio sudafricano è in gran parte formato da altopiani, il cosiddetto Alto Veld, che si innalza verso ovest, raggiungendo quote comprese fra i 900 e i 1900 m slm. Verso le coste l’altopiano presenta un orlo rialzato, detto Grande Scarpata, che si articola in diverse catene montuose separate da aree livellate dall’erosione (il principale agente modellatore del territorio, che non fu più interessato da ingressioni marine importanti dopo il Paleozoico). La Scarpata include a sud-ovest massicci isolati, come il cosiddetto Table Mountain (1914 m), un massiccio di arenaria che incombe su Città del Capo; a est e a nord si sviluppa invece in catene montuose importanti; le principali sono i monti Drakensberg (Monti dei Draghi), caratterizzati da effusioni basaltiche e cime che toccano altezze superiori ai 3000 m (la più alta è il Njesuthi, 3408 m), da cui si dipartono catene minori (Stormberg, Nieuwveld e Sneeuwberg). Sempre nella zona nordorientale si trovano anche i sistemi montuosi Swartberg e Langeberg. Al di là della Scarpata si estende la pianura alluvionale costiera detta Basso Veld, salvo nella zona della Penisola del Capo, dove le formazioni rocciose giungono direttamente all’Oceano in una successione di promontori con coste a falesia. Il centro del paese è in gran parte occupato dai bacini semi-desertici del Grande e Piccolo Karoo, che sfumano a nord-ovest nel deserto del Kalahari, condiviso da Sudafrica e Namibia.
Per quanto riguarda l’idrografia il Sudafrica è diviso in diversi bacini, ma quello principale è nell’Oceano Atlantico. Il fiume più importante è l’Orange (1860 km) a ovest, che nasce dal Lesotho e il cui vasto bacino (1020000 km²) corrisponde a buona parte degli altopiani; il fiume segna anche un tratto del confine con la Namibia. Il corso del fiume è però accidentato da rapide e cascate che ne rendono difficile la navigazione. Tra gli affluenti dell’Orange hanno una certa importanza il Vaal (1200 km) e il Molopo (circa 1000 km) che segna per lungo tratto il confine con il Botswana ma è quasi sempre asciutto.
Nell’Oceano Indiano sfocia invece il Limpopo (1600 km), che divide il Paese dal Botswana; anch’esso impossibile da navigare. Gli altri fiumi nascono in genere nella Grande Scarpata e presentano un andamento normale alla costa; fra i molti è celebre il Tugela che si origina sulle Drakensberg, ai confini con il Lesotho, e forma le cascate omonime.
Tra i laghi del Sudafrica vi sono il lago Sibhayi, nel Kwazulu-Natal, il Groot Vloer, formato dal fiume Sak (che però è pressoché asciutto per gran parte dell’anno), e il lago Santa Lucia, nei pressi di Durban.
Dal punto di vista climatico il Sudafrica è un Paese temperato e subtropicale, con variazioni regionali notevoli dovute alle differenze di altitudine, all’esposizione, alla vicinanza o meno del mare e agli influssi delle correnti oceaniche. Le coste orientali e sudorientali sono influenzate dalla corrente del Mozambico, calda e diretta verso sud, che contribuisce a mantenere elevate le temperature. La costa occidentale è invece influenzata dalla fredda corrente del Benguela, che contribuisce ad abbassare le temperature e a stabilizzare le masse d’aria sulla parte occidentale del paese. Il clima del Sudafrica è generalmente secco; i periodi di siccità sono un fenomeno frequente e l’acqua è un bene prezioso per l’agricoltura e l’industria.
Oltre il 67% del territorio è arido o semiarido e riceve meno di 810 mm di pioggia l’anno. Le precipitazioni normalmente diminuiscono verso ovest, arrivando a medie annue inferiori ai 30 mm sulla costa nordoccidentale. Solo il 6% del territorio, concentrato lungo la costa della provincia di KwaZulu-Natal, riceve oltre 1.016 mm di pioggia all’anno.
A eccezione della zona del Capo, la maggior parte del paese si trova sotto l’influenza dei venti orientali, provenienti dall’oceano Indiano. Da ottobre ad aprile il calore accumulato dal suolo crea spesso zone di bassa pressione che attraggono i venti carichi di umidità, favorendo le precipitazioni nelle zone orientali e centrali del paese. Nella costa occidentale le stesse correnti non riescono ad arrivare e le precipitazioni sono scarse, non superando la media annuale di 50 mm. Nell’estremità sudoccidentale, intorno al Capo, è forte l’influenza dei venti occidentali provenienti dall’oceano Atlantico. Questa regione riceve circa 560 mm di pioggia all’anno.

Dal punto di vista ecologico purtroppo il Sudafrica è il maggiore inquinatore del continente africano e il quattordicesimo al mondo in termini di emissioni di carbonio. Nel 2019, il governo ha introdotto una carbon tax per cercare di incoraggiare le imprese a compiere sforzi. Sebbene sostenuta dalle organizzazioni ambientaliste, questa iniziativa è ancora considerata insufficiente e poco dissuasiva. Secondo alcune stime l’inquinamento atmosferico rappresenterebbe un costo annuo di due miliardi di euro.
Inoltre dall’inizio del XX secolo, 37 specie vegetali sono scomparse in Sudafrica, vittime soprattutto della deforestazione.
A compensazione di questo fenomeno negativo il Sudafrica ha istituito negli ultimi tempi alcun Parchi nazionali.
Li elenchiamo nel dettaglio:
– Table Mountain national park;
– Addo Elephant National Park;
– Agulhas National Park;
– Augrabies Falls National Park;
– Bontebok National Park;
– Golden Gate Highlands National Park;
– Karoo National Park;
– Kgalagadi Transfrontier Park;
– Knysna National Lake Area;
– Kruger National Park;
– Mapungubwe National Park;
– Marakele National Park;
– Mountain Zebra National Park;
– Namaqua National Park;
– Table Mountain National Park;
– Tankwa Karoo National Park;
– Tsitsikamma National Park;
– Vaalbos National Park;
– West Coast National Park;
– Wilderness National Park.
La costituzione di queste aree protette rappresenta, seppure in parte, un piccolo argine alla perdita di biodiversità sia floristica che faunistica.

Flora –
Le caratteristiche climatiche della regione sudafricana si riflettono fedelmente nella copertura vegetale, che si presenta abbondante e rigogliosa nelle regioni meglio irrorate, povera e rada nelle zone dove le precipitazioni scarseggiano. Dal punto di vista floristico si può dividere il Paese in sei principali zone vegetali: la foresta, la savana, la steppa, la macchia di tipo mediterraneo, la steppa desertica e il deserto.
La foresta, che si stende solo su zone che ricevono una quantità copiosa di precipitazioni, ricopre appena lo 0,25% dell’intero territorio ed è di tipo temperato, subtropicale e montano: la foresta temperata è diffusa prevalentemente nella fascia collinare compresa tra i rilievi del Langeberge e la costa meridionale e in aree più modeste del Natal centrale; la foresta subtropicale si estende lungo la fascia costiera del Natal e della sezione orientale della Provincia del Capo; la foresta montana nelle medesime regioni di quella subtropicale, ma in aree più ristrette e prevalentemente sui versanti più esposti ai venti umidi.
La savana è diffusa principalmente nel Transvaal settentrionale e orientale, nella porzione settentrionale e sud-orientale della Provincia del Capo e nella fascia costiera del Natal; spesso è associata a piante d’alto fusto, quali l’acacia, l’euforbia e il baobab.
Alla savana succede gradualmente, procedendo verso l’interno, la steppa, che si stende a coprire una vasta sezione dell’altopiano, delimitata a ovest dall’isoieta di 375 mm, e precisamente il Transvaal centrale e meridionale, l’Orange Free State, gran parte del Natal e la sezione più orientale della Provincia del Capo.
La copertura vegetale tipica della cuspide sud-occidentale del Paese che gode di clima mediterraneo, con estati calde e asciutte e inverni miti e piovosi, è la macchia di tipo mediterraneo, che costituisce un’associazione mista, erbacea e arbustiva, con caratteri spesso accentuatamente xerofili.
Dalla macchia e dalla steppa si trapassa gradualmente nella steppa desertica, che è caratterizzata da piante succulente e da arbusti spinosi e che si estende prevalentemente sull’Hoë Karroo; più a ovest, nel Namakwaland sudafricano e nel Bosmanland, la vegetazione s’impoverisce e il paesaggio assume l’aspetto del deserto, ravvivato qua e là da pochi arbusti spinosi.

Fauna –
Per le caratteristiche della sua fauna, il territorio della Repubblica Sudafricana fa parte della regione etiopica, di cui però costituisce una subregione particolare per certe peculiarità, quali l’assenza degli scimpanzé, dei gorilla e di vari tipi di pappagalli e la presenza di springboks (antilopi del Sudafrica) e di altri animali, fra i quali una grande varietà di insetti.
Purtroppo la diffusione dei bantu e la colonizzazione dei bianchi hanno ridotto notevolmente il numero dei grandi carnivori e degli erbivori che nei secoli passati popolavano queste terre: il rinoceronte bianco è rappresentato da pochi esemplari in una riserva dello Zululand; l’elefante sopravvive solo nella foresta temperata di Knysna e nel Kruger National Park; qui si trovano anche numerosi leoni, che vivono liberamente anche nel Trasvaal settentrionale. Numerosi sono i roditori (circa 150 specie) e i felini, come il gatto selvatico, la lince, il leopardo e il gattopardo. Ci sono ben 350 specie di rettili, di cui 125 di serpenti, quali il cobra, il pitone e la vipera; la diffusione dei coccodrilli è limitata alla sezione nord-orientale del Paese. Numerosi sono i ragni, gli scorpioni e così pure gli insetti, dei quali si calcola esistano nell’Africa del Sud almeno 40 000 specie. Gli uccelli sono rappresentati da oltre un migliaio di specie: numerosi sono i pappagalli e i rapaci, quali l’aquila, il falco, il nibbio, il gufo, la civetta e il serpentario, che gode della reputazione di uccisore di serpenti e come tale è rispettato e protetto; gli struzzi vivono prevalentemente nelle savane e nelle steppe. I pesci, di cui si conoscono almeno 200 specie, abbondano nelle acque dei fiumi; le anguille vivono solo nei corsi d’acqua che tributano all’Oceano Indiano.

Guido Bissanti




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