Un Mondo Ecosostenibile
ArboreeSpecie Vegetali

Pterocarpus marsupium

Pterocarpus marsupium

Il Kino indiano (Pterocarpus marsupium Roxburgh) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Fabales,
Famiglia Fabaceae,
Sottofamiglia Faboideae,
Tribù Dalbergieae,
Genere Pterocarpus,
Specie P. marsupium.
Sono sinonimi i termini:
– Lingoum marsupium (Roxb.) Kuntze;
– Pterocarpus bilobus Roxb. ex G.Don;
– Pterocarpus marsupium f. acuminata (Prain) Prain;
– Pterocarpus marsupium f. acuta Prain;
– Pterocarpus marsupium f. biloba (Roxb. ex G. Don) Prain;
– Pterocarpos marsupius (Roxb.) St.-Lag..
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie:
– Pterocarpus marsupium subsp. acuminatus (Prain) Thoth.;
– Pterocarpus marsupium subsp. marsupium.

Etimologia –
Il termine Pterocarpus proviene dal greco πτερóν pterόn ala e da carpos frutto: con frutti alati.
L’epiteto specifico marsupium viene da marsūpĭum tasca, sacco, borsa: per la presenza di organi (foglie, fiori, guaine, sporofilli ecc.) dotati di una sacca o che la formano.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Pterocarpus marsupium è una pianta originaria dell’India (dove si trova in alcune parti dei Ghati occidentali nella regione del Karnataka-Kerala e nelle foreste dell’India centrale), del Nepal, del Bangladesh e dello Sri Lanka.
Le popolazioni naturali si sono notevolmente ridotte e spesso nella foresta non si trovano giovani alberelli teneri, per cui è una specie minacciata a causa del deficit riproduttivo autogeno.
Il suo habitat è principalmente quello delle foreste decidue umide o secche, miste nelle zone collinari; ad altitudini fino a 1.200 metri.

Descrizione –
Il Pterocarpus marsupium è un albero a foglie caduche che cresce fino a circa 33 m di altezza e fino a 2,5 m di circonferenza con tronco diritto e chiaro.
La corteccia è fessurata longitudinalmente, squamosa e ruvida.
Le foglie sono imparipennate ed ellittiche, con volantini che sono generalmente in numero da cinque a sette, lunghi 8–13 cm, oblunghi o ellittici o rotondi, con 15–20 paia di vene laterali.
I fiori sono profumati e raccolti in grandi pannocchie lunghe circa 1–5 cm.
La fioritura inizia a novembre, mentre la fruttificazione continua fino a marzo.
I frutti sono dei baccelli alati e piatti, orbicolari, fino a 5 cm di diametro.
I semi sono in numero da uno a tre, di forma ossea e convessa.

Coltivazione –
Il Pterocarpus marsupium è un grande albero che cresce principalmente nelle zone tropicali di pianura, ad altitudini comprese tra 200 e 500 metri, ma eccezionalmente fino a 1.200 metri.
La pianta cresce meglio nelle zone in cui la temperatura media annua rientra nell’intervallo 22 – 34 °C, ma può tollerare 4 – 47 °C.
Si trova in aree dove c’è una stagione secca distinta, preferendo una piovosità media annua di 1.000 – 1.500 mm, ma tollerando 750 – 2.000 mm.
Per la sua coltivazione richiede una posizione soleggiata in terreno ben drenato; cresce meglio in un terreno profondo, ricco, da leggero a medio impasto con un pH compreso tra 6 e 7, ma tollera tra 5,5 e 7,5.
La propagazione è per seme ma si possono effettuare moltiplicazioni agamiche anche tramite talea.
Questa specie ha una relazione simbiotica con alcuni batteri del suolo, questi batteri formano noduli sulle radici e fissano l’azoto atmosferico. Parte di questo azoto viene utilizzato dalla pianta in crescita, ma parte può essere utilizzato anche da altre piante che crescono nelle vicinanze.

Usi e Tradizioni –
Il Pterocarpus marsupium, noto nelle sue aree anche come Malabar kino, Indian kino, Vijayasar o Venkai, è una pianta utilizzata da tempo sia in campo alimentare che medicinale dalle popolazioni locali.
Per usi alimentari si mangiano sia i fiori che i semi.
È comunque una pianta polivalente che produce un legname molto pregiato e viene spesso piantato dalla silvicoltura indiana.
È una delle 33 specie nominate come legname Hongmu (legno rosso) utilizzato per la produzione di mobili cinesi di alta qualità seguendo le tradizioni della dinastia Ming e Quing, il che lo rende un legno particolarmente pregiato.
L’albero ha, comunque, una vasta gamma di altri usi: viene comunemente raccolto per scopi medicinali, oltre a fornire, come detto, cibo e una serie di prodotti. Purtroppo il Pterocarpus marsupium è molto sfruttato per il suo legname, per la resina e la corteccia medicinale e la sua popolazione naturale è in calo, soprattutto in Sri Lanka ma anche in India.
L’albero raggiunge, pertanto, quasi i criteri di specie “Vulnerabile”, ma attualmente è elencato come “Quasi minacciato” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2017).
È una delle tante che forniscono una resina rossa che viene ricavata dagli steli. La resina, spesso nota come “Sangue di drago”, insieme a quelle ottenute da altre specie, viene utilizzata spesso come applicazione esterna per trattare una serie di problemi e lesioni della pelle.
La pianta è spesso usata in erboristeria in India; si utilizzano soprattutto le foglie, la corteccia e la resina. È un’erba fortemente astringente e anche alterativa.
Inoltre, vari studi hanno dimostrato un effetto ipoglicemizzante di un estratto acquoso ricavato dal durame.
La resina ottenuta dalle ferite della corteccia è astringente e contiene circa il 75% di acido chino tannico.
Viene usata nel trattamento della diarrea cronica e dell’irritazione causata da infezioni gastriche e colite. Sebbene abbia un sapore sgradevole viene impiegata per un buon collutorio e per fare gargarismi.
Viene comunemente usata in caso di mal di denti e anche come doccia per trattare le perdite vaginali.
La resina viene applicata localmente nel trattamento delle malattie della pelle.
La corteccia è usata, sia in polvere che in decotto, nel trattamento della diarrea.
Un decotto della corteccia è molto utile per i pazienti diabetici.
Il durame è considerato antielmintico, antinfiammatorio, antiossidante e astringente e viene utilizzato per trattare una serie di patologie.
Le foglie pestate sono usate come cataplasma su foruncoli, piaghe e malattie della pelle.
Il Pterocarpus marsupium trova largo impiego anche per usi agroforestali e viene coltivato come albero da ombra per piantagioni di caffè e spesso coltivato come albero multiuso nei giardini domestici e come componente dei sistemi agroforestali in India e Sri Lanka.
Fornisce una buona quantità di biomassa di foglie, utili per il sovescio, e fissa anche l’azoto atmosferico; inoltre può essere utilizzato anche come pioniere per opere di copertura vegetale del terreno e miglioramento del suolo.
Tra gli altri usi si ricorda ancora che produce una gomma rossa nota come “kino”. Si ottiene dalle ferite fatte nella corteccia: il liquido rosso che trasuda copiosamente dalla ferita si indurisce rapidamente all’esposizione all’aria. La gomma, che contiene il 75% di acido chinotannico, ha usi medicinali ed è usata anche come fonte di tannini e per la tintura.
Il durame, che è saturo di gomma, può essere usato per dare un colorante giallo.
Gli estratti del legno e della corteccia vengono utilizzati come sciampi e balsami per capelli in preparati cosmetici commerciali.
Un estratto delle foglie è usato come balsamo per la pelle nelle preparazioni cosmetiche commerciali.
Inoltre il legno è forte, tenace, molto duro, durevole, a grana fine, prende una lucidatura fine e stagiona bene. È un legno di buona qualità che viene utilizzato per vari scopi tra cui strumenti musicali, serramenti, pali, attrezzi agricoli, costruzione di barche, carri, vagoni ferroviari, traversine ferroviarie, ecc.

Modalità di Preparazione –
Il Kino indiano è una pianta spesso usata in erboristeria in India dove vengono utilizzate soprattutto le foglie, la corteccia e la resina.
Si utilizza anche la resina nel trattamento della diarrea cronica e dell’irritazione causata da infezioni gastriche e colite.
Questa anche se ha un sapore sgradevole viene impiegata come collutorio e per fare gargarismi. Si utilizza anche nel caso di mal di denti e anche come doccia per trattare le perdite vaginali.
La resina viene applicata localmente nel trattamento delle malattie della pelle.
La corteccia è usata, sia in polvere che in decotto, nel trattamento della diarrea.
Sempre dalla corteccia si ottiene un decotto molto utile per i pazienti diabetici.
Le foglie pestate sono usate come cataplasma su foruncoli, piaghe e malattie della pelle.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://localhost.indiabiodiversity.org/observation/show/342056

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *