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Rhopaloblaste ceramica

Rhopaloblaste ceramica

La Palma maestosa (Rhopaloblaste ceramica (Miq.) Burret, 1928) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Arecaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Sottoclasse Arecidae,
Ordine Arecales,
Famiglia Arecaceae,
Sottofamiglia Arecoideae,
Tribù Areceae,
Sottotribù Iguanurinae,
Genere Rhopaloblaste,
Specie R. ceramica.
È basionimo il termine:
– Bentinckia ceramica Miq..
Sono sinonimi i termini:
– Cyrtostachys ceramica (Miq.) H.Wendl.;
– Rhopaloblaste dyscrita H.E.Moore;
– Rhopaloblaste hexandra Scheff.;
– Rhopaloblaste micrantha Burret.

Etimologia –
Il termine Rhopaloblaste deriva dal Greco “ῥόπᾰλον” rhópalon, cioè mazza, clava e “βλαστός”, blastós, cioè germoglio, embrione, in riferimento alla forma degli embrioni.
L’epiteto specifico ceramica è in riferimento alla provenienza dall’isola di Ceram, Molucche, dove questa palma fu scoperta.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Rhopaloblaste ceramica è una palma originaria delle Molucche e regione nordoccidentale della Nuova Guinea. Nello specifico la troviamo da Halmahera e Buru nelle Molucche fino a Ceram, poi nella Nuova Guinea continentale. In Papua Nuova Guinea è conosciuta con certezza solo dalle province di Sandaun e East Sepik nella parte nord-occidentale del Paese.
Il suo habitat è quello delle pianure ben drenate fino alle foreste pluviali primarie montane inferiori. Nelle foreste pluviali secondarie si trova sia in vecchi giardini che terreni vulcanici neri, profondi, sciolti, porosi ma anche su pianure alluvionali in terreni argillosi profondi, da 35 a 900 m s.l.m.

Descrizione –
La Rhopaloblaste ceramica è una palma dioica, con singola chioma e con presenza nella corona fino a 15 – 17 foglie.
Il fusto è alto fino a 35 m, con diametro di 15 – 29 (35) cm, con superficie leggermente ruvida, presenza di cicatrici fogliari di colore grigio brunastro prominenti e internodi 12 – 14 cm basalmente, diminuendo a 1 cm distalmente.
Il rachide fogliare è lungo da 3 a 4 m ed è coperto, soprattutto nella parte inferiore, da abbondante pruina marrone scura. Le pinnule sono regolarmente disposte sul rachide, da 110 a 120 per lato, distanti tra loro circa 3 cm, lunghe fino a 115 cm e larghe 2,5 cm. Queste presentano una forma lineare con apice bifido e pendono tutte verso il basso, sullo stesso piano. La lamina superiore è verde scuro, con piccole squame marroni sulla venatura centrale, mentre quella inferiore è verde opaco, con tomento marrone diffuso.
Le foglie sono portate da piccioli lunghi fino a 3,5 cm che terminano in una guaina biancastra che avvolge il tronco, lunga fino a 1,5 m e larga fino a 40 cm, parzialmente coperta da tomento bruno.
L’infiorescenza di grandi dimensioni è racchiusa inizialmente da una spata di colore grigio ruvida decidua che emerge in corrispondenza degli anelli sul fusto, sotto le guaine fogliari. Dopo l’apertura l’infiorescenza si sviluppa fino a circa 130 cm in lunghezza e fino a 150 cm in larghezza, su un robusto peduncolo lungo 8-10 cm e largo 10 cm.
L’infiorescenza ha forma complessa, ramificata su 3 ordini, con rachille robuste, orientate in diverse direzioni, lunghe fino a 75 cm e larghe fino a 7 cm. I fiori sono affossati in piccoli pozzi, disposti in triadi formate da un fiore femminile e due maschili.
Il frutto è lungo 3,5 cm e largo 1,8 cm, di forma ellissoidale e asimmetrica, giallo quando immaturo e poi rosso a maturità, con mesocarpo fibroso.
All’interno si trova il seme che è lungo 3 cm e largo 1,6 cm, di colore marrone scuro.

Coltivazione –
La Rhopaloblaste ceramica è la più grande tra tutte le specie del genere e può essere distinta dalla più conosciuta Rhopaloblaste augusta per i grandi frutti asimmetrici e l’infiorescenza ramificata su tre ordini con rachille molto robuste.
Questa palma viene considerata una tra le più belle per il portamento elegante della grande chioma di foglie pendenti sul fusto alto e sottile. Tuttavia non è ancora molto diffusa nei parchi e giardini al di fuori del sud est asiatico, nonostante non presenti particolari difficoltà di coltivazione.
È una palma a crescita facile e veloce per i tropici e molto popolare nella coltivazione nell’Asia meridionale.
Questa palma, comunque, può essere coltivata solo nei climi tropicali e subtropicali caldi in quanto non è in grado di sopportare per lunghi periodi temperature inferiori a 10 °C. Per la coltivazione, soprattutto gli esemplari giovani hanno bisogno di posizioni ombrose, riparate dai venti; una volta cresciute possono vegetare benissimo in posizione soleggiata.
Dal punto di vista pedologico è una palma non particolarmente esigente ma preferisce un substrato mantenuto umido e ben drenato.
La pianta si riproduce per seme, tenuto in acqua per 5 giorni e poi interrato in substrato sabbioso e umido, ben drenato, a temperatura costante superiore a 26 °C.

Usi e Tradizioni –
La Rhopaloblaste ceramica fu la prima specie del genere Rhopaloblaste ad essere descritta, sulla base del materiale raccolto nel 1860 da Teijsmann e de Vriese a Ceram nelle Molucche. Miquel originariamente lo collocò nel genere Bentinckia come B. ceramica Miq. Dieci anni dopo fu trasferita nel genere Cyrtostachys (C. ceramica (Miq.) H. Wendl.). Tuttavia nel 1928 fu trasferita definitivamente nel genere Rhopaloblaste.
Questa palma viene conosciuta con vari nomi comuni tra cui ricordiamo: Majestic Palm e Ceramic palm (inglese), Ahad, Henahena, Ogulubenge (indonesiano).
Questa palma viene utilizzata, soprattutto dalle popolazioni indigene per vari scopi, tra questi si riporta che l’apice vegetativo è commestibile; il fusto viene utilizzato dai nativi per costruire le punte delle frecce e per fabbricare le assi dei pavimenti delle case.
Solo occasionalmente è coltivata per uso ornamentale, essendo diffusa per questo scopo solo nell’Asia meridionale.

Modalità di Preparazione –
La Rhopaloblaste ceramica è una pianta utilizzata per scopo alimentare ma, comunque, limitatamente dai nativi nell’areale di origine delle isole Molucche e della regione nordoccidentale della Nuova Guinea, in un areale che si estende dai boschi di pianura alle foreste pluviali primarie montane, da 35 a 900 m s.l.m.
In queste aree viene utilizzata sia per scopi alimentari, prelevando l’apice del germoglio che è commestibile; inoltre il legno viene utilizzato per realizzare punte di frecce e assi per pavimenti delle case. Solo occasionalmente viene coltivata in queste aree come pianta ornamentale.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://www.nparks.gov.sg/florafaunaweb/flora/3/2/3248
https://medialib.naturalis.nl/file/id/L.1414622/format/large

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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