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Picea brachytyla

Picea brachytyla

Il peccio di Sargent (Picea brachytyla (Franch.) E.Pritz., 1900) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pinophyta,
Classe Pinopsida,
Ordine Pinales,
Famiglia Pinaceae,
Genere Picea,
Specie P. brachytyla.
Sono sinonimi i termini:
– Abies brachytyla Franch.;
– Picea brachytyla f. latisquama Stapf;
– Picea brachytyla f. rhombisquamea (Stapf) Rehder;
– Picea brachytyla var. latisquamea Stapf.
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti varietà:
– Picea brachytyla var. brachytyla;
– Picea brachytyla var. complanata (Mast.) W.C.Cheng ex Rehd.;
– Picea brachytyla var. rhombisquamea Stapf.

Etimologia –
Il termine picea è il nome latino del pino selvatico in Virgilio e Plinio.
L’epiteto specifico brachytyla deriva dalle parole greche brachy = corto e tylo = grumi sporgenti, e fa riferimento ai piccoli pulvini sui virgulti.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Picea brachytyla è una conifera endemica della Cina (Xizang, Yunnan, Gansu, Sichuan, Shaanxi, Hubei e Chongqing), dell’India (Arunachal Pradesh) e del Myanmar.
Questa pianta è diffusa in Cina: Gansu meridionale, Shaanxi meridionale, Hubei nordoccidentale, Sichuan occidentale, Yunnan nordoccidentale e Xizang sudorientale; così come in Birmania settentrionale, Assam Himal e India.
Il suo habitat è quello delle montagne umide della Cina sudoccidentale soprattutto ad altitudini comprese tra 2.600 – 3.100 m sul livello del mare dove forma una cintura forestale.
Può essere trovata a un’altitudine compresa tra 1.300 – 3.800 m, dove il clima è monsonico, freddo e umido, con precipitazioni annuali da 1.000 a 2.500 mm di pioggia, più umido a sud su suoli podzolici di montagna grigio-marroni. Questa conifera cresce comunemente con Abies spp., Picea likiangensis, Tsuga spp. e Larix potaninii.

Descrizione –
La Picea brachytyla è una conifera arborea che cresce fino a 40 m con unico tronco monopodiale.
La corteccia diviene ben presto rugosa, sfogliata e divisa in placche, di colore grigio scuro con le parti sottostanti esposte di colore marrone-rossastro.
I rami del primo ordine sono lunghi e slanciati, sviluppati orizzontalmente, quelli del secondo ordine snelli e pendenti. La chioma è larga e conica, aperta nei vecchi esemplari. I virgulti sono snelli, flessibili, inizialmente di color bianco-crema, poi marrone-chiaro o marrone-arancio, con superficie lievemente scanalata e ruvida, glabri o impercettibilmente pubescenti; i pulvini sono corti, disposti a 45°-60° rispetto all’asse del germoglio.
Le foglie sono aghiformi, ricurve, lievemente appiattite, quasi disposte a pettine, di colore verde scuro nella pagina superiore, con bande bianche nella pagina inferiore, lunghe 1-2 cm; hanno una base troncata e punta acuta o mucronata. Gli stomi sono presenti solo inferiormente, disposti su due strette bande. Le gemme vegetative sono ovoidali-coniche, lunghe 5-8 mm, leggermente resinose; hanno perule triangolari, di colore nocciola, persistenti.
Gli strobili maschili sono di colore giallastro, ascellari, lunghi 1-2 cm.
I coni femminili sono ovoidali-oblunghi o cilindrici-oblunghi, eretti, poi pendenti a maturazione, lunghi 6-10 cm e larghi 3-4 cm, inizialmente verdi o verdi-purpurei, poi marroni-scuri a maturazione, con peduncolo corto e apice ottuso. I macrosporofilli sono obovati-angolari, quasi rombici, sottili e rigidi, lunghi 16-20 mm, con superficie rugosa o striata, glabra. Le brattee sono rudimentali, ligulate, completamente nascoste. I semi, di color marrone chiaro, sono ovoidali-oblunghi e lunghi 3 mm, con parte alata lunga 10-14 mm, di colore marrone-arancione.

Coltivazione –
La Picea brachytyla è una conifera che presenta una tolleranza al freddo, resistendo fino a -12,1° e -6,7 °C; il suo areale è tra i 1300 e i 3800 m, prediligendo suoli podzolici, con clima freddo e umido, con precipitazioni annue comprese tra i 1000 e i 2500 mm e caratteristiche monsoniche nella parte meridionale.
Questa pianta viene utilizzata allo stato naturale per l’uso locale come alimento e fonte di materiali.
Può essere coltivata in terreni umidi e profondi e tollera i terreni torbosi poveri ma non è molto resistente al vento in terreni poco profondi.
Dal punto di vista pedologico preferisce un pH compreso tra 4 e 6; inoltre non ama l’ombra ed è intollerante all’inquinamento atmosferico e resiste in una certa misura all’esposizione al vento.
È un albero a crescita molto rapida dopo un inizio lento. Gli alberi possono impiegare 10 anni per raggiungere i 3 metri, ma possono poi crescere ad una media di 50 – 60 cm all’anno e possono diventare grandi alberi.
La propagazione può avvenire per seme; la stratificazione probabilmente migliorerà la germinazione, quindi si consiglia di seminare semi freschi in autunno, se possibile, in semenzaio non riscaldato.
I semi conservati vanno seminati prima possibile nell’arco dell’anno, una posizione in semi ombra.
I semi non devono essere lasciati seccare e devono essere conservati in un luogo fresco.
Una volta germinate le giovani piantine, appena maneggiabili, vanno messe in singoli vasi e fatte cresce in zona riparata per il primo inverno.
Il trapianto va poi effettuato l’anno successivo all’inizio dell’estate.
Si può propagare anche per via agamica tramite talee di germogli terminali semi-maturi, lunghi 5 – 8 cm, in agosto ed in zona ombreggiata e protetta dal gelo. Forma radici in primavera.
Si possono preparare anche talee di germogli terminali maturi, lunghi 5 – 10 cm, in settembre/inizio autunno in un semenzaio non riscaldato. Queste richiedono mediamente 12 mesi per radicare.
Infine si possono preparare talee di legno, da tenero a semimaturo, ad inizio estate in semenzaio; radicano lentamente ma con buona percentuale.
Si ricorda che i giovani alberi vanno trapiantati in pieno campo quando sono piuttosto piccoli, tra 30 e 90 cm in quanto piante più grandi radicano male e con conseguenze nello sviluppo futuro.

Usi e Tradizioni –
La Picea brachytyla è una pianta che trova utilizzo sia in campo alimentare che per il suo legno.
Tra gli usi commestibili si ricorda che si utilizzano gli strobili maschili giovani, crudi o cotti ed usati anche come aromi.
Vengono usati anche i coni femminili teneri e cotti. La parte centrale, quando arrostita, è dolce e sciropposa.
La corteccia interna viene essiccata, macinata in polvere e poi usata come addensante in zuppe, ecc. o aggiunta ai cereali durante la preparazione del pane; in genere è comunque un alimento utilizzato in tempi di scarsità di altri raccolti.
Il seme crudo è invece troppo piccolo e complicato per cui ha scarso valore alimentare.
Dalle punte dei giovani germogli si può fare un tè rinfrescante, ricco di vitamina C.
Il suo legno viene utilizzato in edilizia (pavimentazioni interne), nella costruzione di aeromobili, macchine, e nell’industria cartaria. In Cina, dopo lo sfruttamento intensivo del passato, viene coltivata per riforestazioni; in Europa e Nordamerica è spesso presente in orti e giardini botanici, per le sue caratteristiche maggiormente ornamentali rispetto ad altri pecci, e per la sua tolleranza nei confronti dei suoli poveri.
Il legno è morbido, non forte ma apprezzato anche per il suo utilizzo nell’industria della cellulosa per produrre carta.
Dal punto di vista ecologico si sottolinea che questa conifera, nel passato, è stata sottoposta a massiccia deforestazione (e in alcune parti dell’areale anche nel presente); si stima che la popolazione abbia subito una riduzione maggiore del 30 % negli ultimi 90 anni, e pertanto viene classificata come specie vulnerabile nella Lista rossa IUCN.

Modalità di Preparazione –
La Picea brachytyla è una pianta che vanta usi alimentari e per il suo legno; non si conscono invece usi medicinali.
Per l’alimentazione si utilizzano gli strobili maschili giovani, crudi o cotti ed usati anche come aromi o i coni femminili teneri e cotti.
La corteccia interna viene essiccata, macinata in polvere e poi usata come addensante in zuppe, ecc. o aggiunta ai cereali durante la preparazione del pane.
Dalle punte dei giovani germogli si può fare un tè rinfrescante.
Il suo legno, come detto, viene utilizzato in edilizia.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://repo.rbge.org.uk/image_server.php?kind=1500&path_base64=L2l0ZW1faW1hZ2VzL2FjY2Vzc2lvbnMvMTkvNzkvNTEvMDIvUGhvdG9fNTQ2NWRhZmRmMWY4Yi5qcGc=
https://plant.depo.msu.ru/open/public/item/MW0000781/img/0.jpg?gbif

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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