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Fallopia dumetorum

Fallopia dumetorum

Il poligono delle siepi (Fallopia dumetorum (L.) Holub) è una specie erbacea annua appartenente alla famiglia delle Polygonaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Caryophyllidae,
Ordine Polygonales,
Famiglia Polygonaceae,
Genere Fallopia,
Specie F. dumetorum.
È basionimo il termine:
– Polygonum dumetorum L..
Sono sinonimi i termini:
– Bilderdykia dumetorum (L.) Dumort.;
– Bilderdykia pauciflora (Maxim.) Nakai;
– Fagopyrum dumetorum (L.) Schreb.;
– Fagopyrum membranaceum Moench;
– Fagopyrum pauciflorum (Maxim.) Gross;
– Fallopia pauciflora (Maxim.) Kitag.;
– Helxine dumetorum (L.) Raf.;
– Polygonum alatum Dulac;
– Polygonum convolvulus pauciflorum (Maxim.) Vorosch.;
– Polygonum pauciflorum Maxim.;
– Polygonum scandens dumetorum (L.) Gleason;
– Reynoutria scandens dumetorum (L.) Shinners;-
– Tiniaria dumetorum (L.) Drejer;
– Tiniaria pauciflora (Maxim.) Nakai.

Etimologia –
Il termine Fallopia del genere è stato dedicato a Gabriele Fallopio (1523-1562), anatomista italiano.
L’epiteto specifico dumetorum è il genitivo plurale di dumetum cespuglio: dei cespugli.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Fallopia dumetorum è una pianta originaria dell’Eurasia temperata, presente in tutta Europa, Asia centrale e occidentale fino alla Siberia occidentale, Mongolia, estremo oriente Russo, Cina settentrionale e Corea.
In Italia è presente in tutte le regioni salvo che in Sardegna.
Il suo habitat è quello delle siepi e ai margini di boschi termofili di latifoglie decidue, su suoli argillosi freschi, ricchi in composti azotati, dal livello del mare fino a 2.400 metri.

Descrizione –
Il poligono delle siepi è una pianta rampicante annuale con fusti volubili lunghi fino a 150 cm che si ramificano liberamente alla base. Si arrampica sul terreno attorcigliandosi nella vegetazione circostante per sostenersi.
Presenta foglie alterne, palminervie, con stipole.
I fiori sono bisessuali ed hanno un involucro esterno (calicetto). Il calice ha 5 divisioni, presenta 5 petali, a prefoliazione contorta, che si alternano con le divisioni del calice. Presenta molti stami con i filamenti saldati in un tubo in basso.
L’antesi è, in funzione della latitudine ed altitudine in cui cresce, tra maggio e settembre.
Il frutto è un diclesio con achenio di 2,5-3,5 mm, ellissoide, trigono, nero, liscio, lucido, incluso nel perianzio persistente.

Coltivazione –
La Fallopia dumetorum è una pianta rampicante annuale che viene raccolta in natura per l’uso locale come alimento e medicinale.
È una pianta che cresce normalmente allo stato spontaneo ma può essere coltivata anche in terreni non troppo fertili, che abbia comunque una buona ritenzione idrica e con esposizione soleggiata o a mezz’ombra.
Tuttavia si ricorda che è una specie calciofila e nitrofila, diffusa nei cespuglieti, arbusteti meso-termofili, saliceti arbustivi di riva, nelle vicinanze di corsi di acqua, greti alluvionali, ghiaie.
La propagazione avviene per seme, con semina da effettuare in primavera. Ha una ottima percentuale di germinazione e, se seminata in semenzaio, va trapiantata in tarda primavera – inizio estate.

Usi e Tradizioni –
La Fallopia dumetorum è una pianta che è stata usata, soprattutto in passato, come piante per uso alimentare e medicinale.
Per uso alimentare si utilizzano le foglie sia crude che cotte.
Anche il seme, al pari di piante della stessa famiglia, dovrebbe essere commestibile anche se non si hanno informazioni di dettaglio in merito. Tuttavia, il suo utilizzo, molto probabilmente è stato limitato per via delle piccole dimensioni.
In ambito medicinale la pianta è stata utilizzata come purgante.
Le poche notizie sull’uso di questa specie conducono ad ipotizzare che di essa si usa l’intera pianta.

Modalità di Preparazione –
La Fallopia dumetorum appartiene a quel genere di piante molto distribuite sul territorio mondiale ma poco utilizzate, almeno nei tempi recenti.
Tuttavia questa pianta è stata sicuramente utilizzata sia per fini alimentari che medicinali.
In cucina si possono utilizzare le foglie sia crude che cotte.
In campo medicinale pare si utilizzi l’intera pianta di cui si potrebbero utilizzare sia decotti che infusi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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