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Cytisus scoparius

Cytisus scoparius

La Ginestra dei Carbonai (Cytisus scoparius L. & Link, 1822) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Fabales Famiglia Fabaceae, Sottofamiglia Faboideae, Tribù Genisteae e quindi al Genere Cytisus ed alla Specie C. scoparsi.
Questa specie, nel tempo è stata nominata con diverse nomenclature, di cui si riporta, di seguito, l’elenco:
– Genista andreana Puiss.;
– Genista scoparia (L.) Lam.;
– Genista scoparia (L.) Lam. var. maritima Rouy;
– Sarothamnus bourgaei Boiss.;
– Sarothamnus oxyphyllus Boiss.;
– Sarothamnus scoparius (L.) Wimm. ex W. D. J. Koch;
– Sarothamnus scoparius (L.) Wimm. ex W. D. J. Koch subsp. Maritimus;
– Sarothamnus scoparius (L.) Wimm. ex W. D. J. Koch var. prostratus C. Bailey;
– Sarothamnus vulgaris Wimm.;
– Spartium scoparium L..

Etimologia –
Il termine Cytisus sembra derivare dal greco kytinos, che è l’antico nome della Medicago arborea.
L’epiteto specifico scoparius si riferisce all’antico uso di rustica scopa adatta alla pulizia dei forni da pane, che veniva fatto con i suoi rami flessibili e difficilmente infiammabili.
Il nome volgare “ginestra dei carbonai” proviene dall’uso dei suoi rami che grazie alla loro scarsa infiammabilità, posti sulla cima delle cataste di legna circondate dalla terra, che formavano le carbonaie, consentivano di bruciare lentamente per una miglior qualità del carbone prodotto.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Ginestra dei Carbonai è una pianta che ha la sua area di orgine nella parte temperata del continente europeo.
In Italia è una specie comune su tutto il territorio (un po’ meno al nord-est); è presente nelle Alpi oltre confine in Francia (dipartimenti di Alpes-de-Haute-Provence, Drôme, Isère e Savoia), in Svizzera (cantoni Vallese, Ticino e Grigioni), in Austria (Länder del Vorarlberg, Tirolo Settentrionale, Salisburgo, Carinzia, Stiria, Austria Superiore e Austria Inferiore) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Alpi Dinariche e Carpazi. È presente in tutta l’Europa occidentale e parte della Scandinavia.
Il Cytisus scoparius preferisce i terreni silicei o comunque decalcificati, le radure, i luoghi a mezz’ombra, i boschi di collina e le brughiere (sempre su terreno acido); ma anche lande e popolamenti a lavanda, garighe e macchie basse, arbusteti meso-termofili, pinete, gineprai, carpineti, querceti, betuleti e castagneti.
Cresce bene su substrati silicei con pH acido, secchi e con medi valori nutrizionali e con una distribuzione altitudinale che va dal livello del mare fino ai 1400 m s.l.m..

Descrizione –
La Ginestra dei Carbonai è un arbusto caducifoglio, che si sviluppa da 0,60 cm a 3 m, molto ramificato e poco foglioso alla fruttificazione con fusto eretto, glabro, striato e angoloso per 5 coste aguzze longitudinali, con rami giovani verdi e diritti.
Le foglie inferiori dei rami vecchi sono portate da piccioli appiattiti; queste sono divise in 3 foglioline obovate od oblunghe e leggermente pubescenti; le foglie superiori e quelle dei rami giovani sono semplici, lanceolate, subsessili, lunghe 1-2 cm.
I fiori sono profumati, numerosi, ermafroditi, con una colorazione variabile da giallo a oro intenso; questi sbocciano isolati o appaiati all’ascella delle foglie dei fusti dell’anno precedente, a formare vistose infiorescenze a racemo, portati da pedicelli glabri e biancastri, almeno due volte più lunghi del calice.
Il calice è bilabiato, glabro, di 6-7 mm; la corolla è caduca, di aspetto papilionaceo e composta dalla carena ottusa; il vessillo è smarginato all’apice e arrotondato alla base; le ali sono oblunghe e glabre, elementi tutti più o meno della stessa lunghezza (16-24 mm).
L’androceo è composto da 10 stami (4 lunghi, uno mediano e 5 corti), diadelfi (con i filamenti saldati insieme in due gruppi) con antere basifisse e dorsifisse; l’ovario è con i margini cigliati e stilo glabro o peloso.
Il frutto è un legume ellittico, appiattito, di 20-50 x 7-12 mm, cigliato sui margini, verde poi bruno-nerastro a maturazione, quando con deiscenza esplosiva espelle i semi (generalmente 13) ovoidi o ellittici e appianati, di (2)2,7-4 x 2-3 mm, brunastri o verdastri con strofiolo bianco-giallognolo.

Coltivazione –
Il Cytisus scoparius è una pianta facile da coltivare.
La messa a dimora va fatta nel periodo tra marzo e aprile, o in ottobre, utilizzando piante cresciute in vaso, in quanto se le radici non sono avvolte dal pane di terra la pianta sopporta male il trapianto. Il terreno deve essere ben drenato, fertile e in pieno sole. I terreni calcarei sono ideali per le ginestre ma comunque si trovano bene anche in terreni più ricchi, l’importante e non annaffiare eccessivamente queste piante perché alla lunga possono soffrire il ristagno idrico.
Per la propagazione si consideri che il Cytisus scoparius si moltiplica facilmente, seminando in vasi o terrine nel periodo di aprile. Le piantine si ripicchettano, una ad una, in vasi di 10 cm circa che si interrano all’aperto. Si mettono definitivamente a dimora in ottobre.
Si può riprodurre anche per via agamica, per esempio tramite talea. Il periodo ideale per effettuare quest’operazione sono i mesi di maggio e giugno nei quali bisogna tagliare uno o più rami da una pianta di ginestra, togliere la maggior parte delle foglie per lasciarne solo qualcuna e successivamente mettere le talee con la parte del ramo all’interno di un miscuglio di torba e sabbia. Ogni 3-4 giorni, quando il terreno è asciutto bisogna ricordarsi di annaffiarlo e dopo alcuni giorni le talee di ginestra dei carbonai inizierà ad emettere le prime radici.
Per quanto riguarda la potatura la maggior parte delle specie di Cytisus scoparius non richiede interventi regolare. Quando questa è necessaria è consigliabile effettuarla dopo la fioritura, asportando buona parte dei rami dell’anno precedente. La potatura della ginestra deve essere fatta in maniera decisa e si deve tagliare lasciando grossomodo un quarto della lunghezza dei rami che sono presenti sulla pianta. La potatura della ginestra dei carbonai deve essere decisa in quanto sono delle piante che reagiscono molto bene al taglio e che se non vengono potate ogni anno, finiscono negli anni per non produrre più molti fiori. Per questo motivo è bene ricordarsi ogni anno, finita la fioritura e prima che arrivi l’inverno, di potare le piante.

Usi e Tradizioni –
Il nome di Ginestra dei Carbonai deriva dall’uso tradizionale dei suoi rami che grazie alla loro scarsa infiammabilità, posti sulla cima delle cataste di legna circondate dalla terra, che formavano le carbonaie, consentivano di bruciare lentamente per una miglior qualità del carbone prodotto.
Sempre i carbonai usavano i suoi rami per costruire il tetto delle loro capanne, nei boschi dove in estate lavoravano.
Questa specie arbustiva viene coltivata anche a scopo ornamentale per la sua abbondante fioritura e la sua rusticità e come per tutte le ginestre viene usata per il consolidamento di scarpate e pendii sassosi. Dalla fibre del fusto si ricavano tessuti, carta, cesti, scope, dai suoi fiori sostanze coloranti e repellenti mentre il suo legno elastico veniva usato per fabbricare balestre.
Nell’ambiente del giardinaggio e commercio floreale si contano numerose varietà.
La pianta viene anche impiegata in cucina utilizzando i suoi fiori ed i semi.
Il Cytisus scoparius è una pianta vasocostrittrice, cardiotonica, catartica, diuretica ed emetica, ma contiene glicosidi tossici la cui ingestione provoca agitazione, nausea, vomito, ipotensione ed allucinazioni.
Nel dettaglio, secondo la medicina popolare, questa pianta ha le seguenti proprietà medicamentose:
– antiaritmica (regola l’azione del cuore);
– antireumatica (attenua i dolori dovuti all’infiammazione delle articolazioni);
– cardiotonica (regola la frequenza cardiaca);
– catartica (proprietà generiche di purificazione dell’organismo);
– diuretica (facilita il rilascio dell’urina);
– emetica (utile in caso di avvelenamento in quanto provoca il vomito);
– vasocostrittrice (restringe i vasi sanguigni aumentandone la pressione).

Modalità di Preparazione –
Il Cytisus scoparius, come detto, trova impiego anche in campo alimentare. Le parti commestibili di questa pianta che si utilizzano sono i fiori che possono essere usati come sostituti dei capperi o aggiunti ad altre verdure nelle insalate.
Anche i semi trovano impiego, dopo tostatura, come surrogati del caffè. In ogni caso si consiglia un uso moderato di questa pianta in quanto può essere tossica per la presenza di alcuni glicosidi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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