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Agaricus moelleri

Agaricus moelleri

L’agarico nero o agarico a scaglie scure (Agaricus moelleri Wasser, 1976) è un fungo appartenente alla famiglia delle Agaricaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Fungi,
Divisione Basidiomycota,
Sottodivisione Agaricomycotina,
Classe Agaricomycetes,
Sottoclasse Agaricomycetidae,
Ordine Agaricales,
Famiglia Agaricaceae,
Genere Agaricus,
Specie A. moelleri.
Sono numerosi i sinonimi, dovuti spesso alla colorazione pileica e disposizione delle squame, oggi tutte riconducibili ad A. moelleri in base ad analisi molecolare:
– Agaricus lepiotoides;
– Agaricus meleagris (Jul.Schäff.) Imbach;
– Agaricus meleagris (Jul.Schäff.) Pilát;
– Agaricus meleagris var. obscuratus (Maire) Heinem.;
– Agaricus meleagris var. terricolor F.H.Møller;
– Agaricus moelleri var. terricolor (F.H.Møller) P.Roux & Guy García;
– Agaricus placomyces var. melagris (J.Schäffer) Moser;
– Agaricus placomyces var. meleagris (Jul.Schäff.) R.Pascual;
– Agaricus placomyces var. terricolor (F.H.Møller) Anon.;
– Agaricus placomyces var. terricolor (F.H.Møller) Moser;
– Agaricus placomyces var. terricolor F.H.Møller;
– Agaricus praeclaresquamosus A.E.Freeman;
– Agaricus praeclaresquamosus var. macrosporus Aparici & Mahiques;
– Agaricus praeclaresquamosus var. obscuratus (Maire) Quadr. & Lunghini;
– Agaricus praeclaresquamosus var. praeclaresquamosus A.E.Freeman;
– Agaricus praeclaresquamosus var. terricolor (F.H.Møller) Bon & Cappelli;
– Agaricus preclavesquamosus Freeman;
– Agaricus xanthoderma var. obscuratus Maire, 1911;
– Agaricus xanthodermus var. obscuratus Maire;
– Psalliota meleagris Jul.Schäff.;
– Psalliota meleagris var. obscurata (Maire) F.H.Møller;
– Psalliota meleagris var. terricolor F.H.Møller;
– Psalliota xanthoderma subsp. meleagris (J.Schäffer) J.Schäffer;
– Psalliota xanthoderma var. obscurata (Maire) A.Pearson;
– Psalliota xanthoderma var. terricolor F.H.Moller.

Etimologia –
Il termine Agaricus proviene dal greco αγαρικόν agaricón agarico, (fungo) degli Agari, perché secondo il medico, farmacista e botanico greco Dioscoride proveniva da Agarìa, paese dei Sarmati.
L’epiteto specifico moelleri dovrebbe essere in onore del botanico svizzero Heinrich Möller (o Moeller 1882-1945), fratello di Arturo F. Moeller (fl.1922-1931).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Agaricus moelleri è un fungo che cresce nelle zone temperate dell’emisfero settentrionale. È presente in Nord America, Asia, Gran Bretagna ed Europa.
Il suo habitat è quello delle foreste e boschi misti dove è diffuso, ma può essere localmente raro, nel periodo tra l’estate e l’autunno.

Riconoscimento –
L’ Agaricus moelleri si riconosce per avere un cappello di 5-15 cm, emisferico poi trapezoidale infine piano convesso, margine introflesso. La cuticola è asciutta, al disco nero fuligginoso, dissociata in fibrille o squame bruno scure su sfondo bianco, con disco non dissociato. Alla pressione vira al brunastro.
Le lamelle sono fitte e libere, a lungo biancastre, poi lentamente rosate, infine bruno nerastre. Taglio non liscio, finemente punteggiato di nero.
Il gambo misura 6-12 x 1-1,4 cm, cilindrico quasi uniforme, spesso curvo, con bulbo basale marginato, nudo e liscio, cavo, bianco a lucentezza sericea, finemente striato, bruno alla pressione. Anello: supero, ampio e membranoso, bianco.
La carne è tenera, bianca, giallo cromo al taglio ed alla manipolazione, in particolare alla base del gambo, alcune volte fugace, poi imbrunente. Odore: sgradevole di fenolo o inchiostro, accentuato al taglio o allo strofinio soprattutto alla base del gambo.
Al microscopio si notano spore bruno scuro in massa, ellissoidali, 4-6 x 3-4 µm. Basidi tetrasporici. Cheilocistidi a pareti sottili, ialini, piriformi.

Coltivazione –
L’ Agaricus moelleri è un fungo di alcun interrese per la coltivazione a causa della sua tossicità.

Usi e Tradizioni –
L’ Agaricus moelleri è un fungo basidiomicete che è possibile trovare sia sotto conifere che sotto latifoglie con una certa predilezione per quest’ultime.
È uno degli Agaricus con base ingiallente e odore di fenolo, pertanto è velenoso, la sua ingestione provoca, infatti, sindrome gastroenterica più o meno accentuata.
Tra le specie simili si ricordano:
– Agaricus praeclaresquamosus Freeman var. terricolor (Möller) Bon et Cappelli differirebbe dalla specie tipo per la colorazione della cuticola, più scura, quasi nerastra, che pur dissociandosi lascia intravedere con più difficoltà il bianco sottostante tra le squamette; uno studio del 2005 (Kerrigan, R.W. & al.) condotto tenendo conto anche delle evidenze del DNA ha dimostrato che la suddetta varietà non ha valore tassonomico.
– Agaricus placomyces Peck, segnalato in America, presenta caratteristiche macroscopiche e microscopiche molto simili tanto che alcuni autori li considerano sinonimi.
– Inoltre si potrebbe confondere con Agaricus phaeolepidotus (Möller) Möller, velenoso, dalla colorazione pileica più tendente al bruno, squame sulla faccia inferiore dell’anello decisamente brune e molto più grossolane, ingiallimento basale e odore di fenolo molto meno evidenti.
Tuttavia questo fungo si può riconoscere agevolmente per la combinazione dei suoi caratteri peculiari: superficie pileica squamettata, base del gambo bulbosa e ingiallente alla sezione, odore sgradevole di fenolo o inchiostro. Le squamette nerastre del cappello, in contrasto con il colore chiaro del fondo, sembrano quasi i puntini del piumaggio di una faraona.
Inoltre il tipico odore di fenolo, e cioè inchiostro, con temperature basse può risultare poco percepibile. In questo caso si suggerisce di tenere tra le mani, e quindi scaldare, il pezzetto di fungo per esaltarne l’odore.

Modalità di Preparazione –
L’ Agaricus moelleri è un fungo tossico, che crea sindrome gastroenterica più o meno accentuata anche a secondo gli individui e, pertanto, se ne sconsiglia, anche per motivi ecologici la raccolta.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://www.artportalen.se/MediaLibrary/2021/8/48948876-b7f4-45fb-825a-02100a25cd74_image.jpghttps://www.artportalen.se/MediaLibrary/2021/8/48948876-b7f4-45fb-825a-02100a25cd74_image.jpg
https://www.illustratedwildlife.com/illustrations/index.php?image_id=1644&category_id=10

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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