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Chelidonichthys lucerna

Chelidonichthys lucerna

La gallinella o capone gallinella (Chelidonichthys lucerna Linnaeus, 1758) è un pesce appartenente alla famiglia dei Triglidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Superclasse Gnathostomata,
Classe Actinopterygii,
Infraclasse Teleostei,
Ordine Scorpaeniformes,
Sottordine Scorpaenoidei,
Famiglia Triglidae,
Genere Chelidonichthys,
Specie C. lucerna.
È basionimo il termine:
– Trigla lucerna Linnaeus, 1758.
Sono sinonimi i termini:
– Chlidonichthys lucernus (Linnaeus, 1758);
– Trigla corax Bonaparte, 1834;
– Trigla corvus Rafinesque, 1810;
– Trigla hirundo Linnaeus, 1758;
– Trigla microlepidota Risso, 1824.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Chelidonichthys lucerna è un pesce teleosteo che vive nell’Oceano Atlantico orientale, dove si trova dalla Norvegia a sud lungo le coste europee e africane fino al Ghana. È presente in tutto il Mar Mediterraneo e anche nel Mar Nero. È assente a Madeira e nelle Azzorre, ma si trova intorno alle Isole Canarie.
In Italia è frequente sulle coste, specie nell’Adriatico e nella laguna veneta.
Il suo habitat marino è quello dei fondali sabbiosi, fango-sabbia o ghiaia a profondità comprese tra 20 e 300 m. Durante l’estate può trascorrere più tempo più vicino alla superficie in acque poco profonde fino a 10 m e gli esemplari giovani possono essere trovati in acque salmastre nelle lagune, negli estuari e persino nei tratti inferiori dei fiumi. Cammina sul fondo con i raggi liberi delle pettorali.

Descrizione –
Il Chelidonichthys lucerna è un pesce che ha una testa grande e massiccia con un muso ben visibile e sporgente, la spina sull’opercolo non è molto grande. L’opercolo è dotato di parecchie appendici appuntite.
La colorazione del corpo è brunastra o rossiccia sul dorso mentre sui fianchi vira sul rosa salmone. Il ventre è bianco. Raggiunge i 70 cm di lunghezza (ma mediamente è intorno ai 30 cm) e il peso di 6 kg.
Il profilo della fronte è dritto, non incavato. L’occhio è circolare e di modeste dimensioni.
Il corpo si assottiglia dopo la seconda metà. Le scaglie sono piccole e non sono presenti ventralmente. Lungo la linea laterale sono presenti parecchi tubuli sporgenti.
La bocca è ampia e inferiore, ha sulle mascelle fasce di denti cardiformi.
Le due pinne dorsali sono inserite in un solco bordato da placchette spinose, con punta all’indietro. La prima ha 8-9 raggi spinosi, di cui il secondo è il più lungo, e forma triangolare. La seconda si inserisce subito dopo la prima; ha 15-18 raggi molli non molto alti ed è estesa. L’anale (14-16 raggi molli) è opposta alla seconda dorsale, ma è un po’ più corta. La caudale (12 raggi) ha il bordo posteriore un po’ incavato al centro.
Le pettorali (13-14 raggi) sono molto ampie e a forma di ventaglio; gli ultimi tre raggi sono liberi, allungati e articolati. Le ventrali hanno 1 raggio spinoso e 5 molli e sono grandi, ma molto più piccole delle pettorali.
Le pinne pettorali sono di color nero-blu con disegni blu elettrico vivace ed una macchia nera all’attaccatura. La linea laterale è evidente, ogni scaglia sulla linea laterale ha un dentello rivolto indietro. La pinna dorsale è a punta.
Nelle forme giovanili il colore può assumere diverse intonazioni, dal rosso sporco o giallastro a grigiastro con macchie verdi o brune. Ventre bianco rosa e testa rossa carminata. Le pinne impari sono rossastre con macchie. Le pettorali, negli esemplari giovanili hanno una bordatura azzurra e sulla parte interna una macchia blu-nero con ocelli celesti; negli adulti la macchia nera diviene meno scura e i puntini spariscono, mentre la bordatura azzurra permane e la colorazione generale si scurisce verso il verdastro o violaceo.
Questa specie emette suoni tipo grugniti o ringhianti, utilizzando i muscoli associati alla vescica natatoria, si pensa che questi suoni siano usati per tenere insieme i branchi. Emette inoltre un cupo rumore anche fuori dall’acqua.

Biologia –
Il Chelidonichthys lucerna è un pesce con un periodo di riproduzione intorno a dicembre-febbraio; depone le uova tra maggio e luglio nelle parti settentrionali del suo areale, mentre va da novembre a febbraio al largo dell’Egitto.
Il maschio e la femmina formano una coppia distinta per deporre le uova. Le uova sono pelagiche e nelle larve e post-larve tutti i raggi delle pinne pettorali sono contenuti all’interno della membrana della pinna.
Questi pesci iniziano a raggiungere la maturità sessuale a una lunghezza totale di 13 cm e tutti i pesci di lunghezza superiore a 20 cm sono maturi.

Ruolo Ecologico –
Il Chelidonichthys lucerna è un predatore opportunista che si nutre di prede bentoniche, in particolare crostacei e pesci più piccoli. La maggior parte della loro dieta in uno studio condotto nel Mediterraneo nordoccidentale era costituita da crostacei, principalmente Decapoda e soprattutto granchi, con specie come Goneplax rhomboides e Liocarcinus spp. e caridea del genere Philocheras, mentre tra i pesci catturati predominavano l’acciuga europea (Engraulis encrasicolus) e il ghiozzo nero (Gobius niger). I crostacei costituivano una parte più importante della dieta in estate, mentre i pesci acquisivano importanza durante l’inverno. È noto che mangiano anche molluschi e policheti. Le prede nascoste nel substrato possono essere rilevate utilizzando gli organi sensoriali sui lunghi raggi separati delle pinne pettorali.
Questo pesce se disturbato si insabbia e quando viene inseguito, intorbida l’acqua per confondere il predatore.
Inoltre è preso di mira dai pescatori commerciali, ma la quantità catturata è relativamente bassa, la media degli sbarchi globali dichiarati nel periodo dal 2011 al 2015 è stata di 4.429 tonnellate. Gran parte di queste catture vengono effettuate nel Mare del Nord (52%) e nella Manica orientale (37%), tuttavia, gli sbarchi effettivi non vengono suddivisi in base alla specie.
Insieme al Chelidonichthys cuculus e alla Eutrigla gurnardus, sono state riconosciute come specie potenzialmente commerciali e ciò ha portato a raccomandazioni formulate dal CIEM per monitorare gli sbarchi e i rigetti e per ottenere dati sulla biologia delle popolazioni utilizzato per valutare il titolo. Tuttavia, questi dati mancano per tutte e tre le specie sfruttate, in particolare per il C. lucerna.
Si pesca con reti a strascico, reti da posta, palamiti e lenze.
Le carni sono bianche e tenere, molto apprezzate. Vengono consumati di solito esemplari non troppo grossi, di pezzatura compresa tra i due etti e il mezzo chilo. Può essere fritto o cotto al forno, in genere dopo essere stato sfilettato. Esistono però anche varie ricette per la cottura in umido, con l’accompagnamento di pomodori o altre verdure.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Louisy P., 2016. Guida all’identificazione dei pesci marini d’Europa e del Mediterraneo. Il Castello Editore, Milano.
– Nikiforos G., 2008. Fauna del Mediterraneo. Giunti Editore, Firenze.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/279330602/original.jpeg




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