Un Mondo Ecosostenibile
ArbustiveSpecie Vegetali

Salacca affinis

Salacca affinis

La salacca rossa (Salacca affinis Griff., 1845) è una specie arbustiva cespitosa appartenente alla famiglia delle

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Ordine Arecales,
Famiglia Arecaceae,
Sottofamiglia Calamoideae,
Tribù Calameae,
Sottoribù Salaccinae,
Genere Salacca,
Specie S. affinis.
Sono sinonimi i termini:
– Salacca affinis var. borneensis (Becc.) Furtado;
– Salacca borneensis Becc.;
– Salacca dubia Becc..

Etimologia –
Il termine Salacca proviene dal nome comune “salak, zalak” utilizzato in Malesia per indicare questo tipo di palme.
L’epiteto specifico affinis proviene dal latino “ad finis”, al confine, per la similitudine con la specie congenere Salacca zalacca.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Salacca affinis è una pianta originaria di Singapore, presente nella Malesia peninsulare, nel Borneo, Giava e Sumatra.
Il suo habiat è quello del sottobosco delle foreste pluviali, soprattutto in prossimità di paludi e stagni.

Descrizione –
La Salacca affinis è una pianta dioica, acaule e cespitosa, che forma grossi cespi spinosi. Gli steli sono generalmente sotterranei o striscianti, ma possono misurare fino a 1–2 metri di altezza. I piccioli misurano fino a 1 metro di lunghezza e sono ricoperti di spine; dal giallo-arancio al marrone, che misurano fino a 10 centimetri di lunghezza e si presentano in gruppi di 2-4.
Le foglie sono di colore verde chiaro, pennate e misurano fino a 60 centimetri di lunghezza e 6 centimetri di larghezza. Hanno forma lanceolata e cadente. Il rachide è ricoperto di spine disposte irregolarmente, simili ai piccioli. Le foglie più alte hanno punte dentate, quasi strappate.
Le infiorescenze sono ascellari e sono sottese da brattee fogliose. Le infiorescenze maschili misurano 50–100 centimetri di lunghezza, sono ramificate e presentano spine allungate e appiattite che portano fiori maschili su rachille cilindriche a forma di spiga.
Ogni singolo fiore misura 4–6 centimetri di lunghezza.
Le infiorescenze femminili sono più corte di quelle maschili, misurano fino a 5 centimetri di lunghezza, e sono ramificate con fiori femminili portati su rachille a forma di spiga. I fiori femminili misurano fino a 3 centimetri di lunghezza.
Il frutto ha una forma piuttosto ovale, misura 8 centimetri di lunghezza e 4 centimetri di larghezza ed è di forma affusolata su entrambe le estremità. Sono rossi quando maturi e hanno scaglie lisce.
Ogni frutto contiene normalmente fino a 3 semi di colore dal giallo pallido al bianco e si forma al centro della pianta, rendendoli difficili da raggiungere a causa dell’abbondanza di spine. È commestibile e si dice che abbia un sapore aspro anche se leggermente dolce.

Coltivazione –
La Salacca affinis è una palma che è raramente coltivata al di fuori delle zone di origine. Le lunghe e potenti spine scoraggiano la coltivazione in parchi, giardini e zone di passaggio, ed è quindi difficile trovarle al di fuori degli orti botanici. Anche la coltivazione a scopo edule nei luoghi di origine è limitata per la minore qualità dei suoi frutti rispetto a quelli della Salacca zalacca.
Può essere coltivata solo nelle zone tropicali e subtropicali calde, dove la temperatura non scende sotto i 20 °C, se non occasionalmente e per brevissimi periodi. Sono riportate in letteratura esperienze di coltivazione in cui esemplari di questa specie sono sopravvissute all’esposizione a temperature vicino ai 5 °C, riportando però gravi ed ingenti danni alla vegetazione.
Per la sua coltivazione preferisce posizioni in mezza ombra e con alti livelli di umidità, riparate dai venti, in zone con piovosità superiore ai 1500 mm annui. Ha bisogno di elevata disponibilità di acqua e cresce bene in terreni ricchi di sostanza organica e ben drenati, leggermente acidi o al più neutri.
La pianta si riproduce facilmente e velocemente per seme, che ha una germinabilità limitata, solitamente 15 giorni, su letto caldo e umido a temperature superiori a 21 °C.
Si può moltiplicare anche per divisione dei cespi, ma meno facilmente che attraverso la semina.

Usi e Tradizioni –
La Salacca affinis è una palma conosciuta con vari nomi, tra cui: red salak, red snakefruit salak (inglese); buah ridan salak, linsum (indonesiano); salak hutan (malese); altri nomi sono: buah manau, kelubi, buah rotan e ridan.
Questa specie trova impiego quasi esclusivamente nele aree dove cresce allo stato spontaneo.
I suoi frutti vengono consumati principalmente allo stato fresco. Il suo sapore è un mix di dolce e acidulo, e la sua consistenza croccante la rende una scelta popolare per spuntini o dessert.
Il succo estratto dalla S. affinis può essere utilizzato per produrre succhi e bevande. Queste bevande possono essere consumate da sole o miscelate con altri succhi per creare mix interessanti.
In alcune culture, la pianta è stata utilizzata per scopi medicinali tradizionali. Si dice che abbia proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
L’olio estratto dai semi della pianta può essere utilizzato per la cura della pelle.
Infine, alcune parti della pianta, come le foglie, possono essere utilizzate come foraggio animale in alcune comunità agricole.
A questa palma è assegnato lo status di rischio “not evaluated”, non valutato, dall’Unione internazionale sulla Conservazione della Natura (IUCN). Nel 2011 questa specie è stata riscoperta a Singapore, dove era considerata estinta, nella foresta palustre “Nee Soon Swamp Forest”.

Modalità di Preparazione –
La Salacca affinis ha futti caratterizzati da una buccia coriacea e spinosa che va rimossa prima di consumare il frutto.
Una volta sbucciata, si può mangiare la polpa direttamente dal frutto. La polpa è succosa e ha un sapore dolce e leggermente acidulo; tuttavia bisogna fare attenzione a rimuovere i semi presenti nella polpa, in quanto possono essere grandi e duri.
I frutti possono essere utilizzati per arricchire insalate di frutta tropicali o dessert o per preparare conserve, marmellate o salse.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://www.pacsoa.org.au/w/images/b/ba/Salacca_affinis03.jpg
https://pictures.snsb.info/GOETvplantscoll/web/GOET0258/GOET025881_20171006_093027.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *