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Passiflora alata

Passiflora alata

La passiflora con stelo alato (Passiflora alata Curtism, 1788) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Passifloraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Violales,
Famiglia Passifloraceae,
Genere Passiflora,
Specie P. alata.
È basionimo il termine:
Passiflora alata var. brasiliana (Desf.) Mast..
Sono sinonimi i termini:
– Passiflora alata (Dryand.) 1789;
– Passiflora alata Dryand. ex Aiton;
– Passiflora alata var. acuminata Graham;
– Passiflora alata var. insignis Graham;
– Passiflora alata var. latifolia (DC.) Mast.;
– Passiflora alata var. mauritiana (Thouars) Mast.;
– Passiflora alata var. pedunculata Graham;
– Passiflora angulata Sweet;
– Passiflora angulata Sweet ex Mast.;
– Passiflora bicolorata W.H.Baxter;
– Passiflora brasiliana Desf.;
– Passiflora citrifolia Salisb.;
– Passiflora latifolia DC.;
– Passiflora maliformis Vell.;
– Passiflora mascarensis C.Presl;
– Passiflora mauritiana Thouars;
– Passiflora oviformis M.Roem.;
– Passiflora pedunculata Mast.;
– Passiflora phoenicia Lindl.;
– Passiflora pyriformis DC.;
– Passiflora sarcosepala Barb.Rodr.;
– Passiflora tetradena Vand.;
– Passiflora tetradena Vand. ex DC..

Etimologia –
Il termine Passiflora proviene dal latino “passio, -onis”, passione e “flos, -oris”, fiore, cioè fiore della Passione, per il suo aspetto che richiama i simboli della Passione di Cristo.
L’epiteto specifico alata viene latino “alatus, a, um”, cioè alato, in riferimento al fusto quadrangolare con spigoli sporgenti.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Passiflora alata è una pianta originaria di un areale che comprende: Argentina (Chaco e Misiones), Bolivia, Brasile (Bahia, Mato Grosso do Sul, Minas Gerais, Parana, Rio de Janeiro, Santa Catarina e Sao Paulo) e Paraguay.
Il suo habitat naturale è quello degli argini litorali e foreste pluviali fino a circa 500 m di altitudine.

Descrizione –
La Passiflora alata è una pianta rampicante, semilegnosa, sempreverde che cresce ancorandosi ai supporti tramite viticci prodotti all’ascella delle foglie.
Il fusto è a sezione quadrangolare con ali membranacee agli spigoli.
Le foglie sono portate da un picciolo lungo circa 5 cm provvisto di 2-4 ghiandole nettarifere, sono alterne, intere, cordate con apice appuntito, lunghe 10-15 cm e larghe 5-10 cm, con 7-8 nervature laterali; le stipule (appendici alla base del picciolo che hanno il compito di proteggere la foglia nei primi stadi di sviluppo) sono da lineari a lanceolate, lunghe 1-2 cm, a margine intero o dentato.
I fiori sono ermafroditi solitari, ascellari, molto profumati, di 10-12 cm di diametro, con 5 sepali e 5 petali oblunghi di colore rosso carminio internamente, con la corona di filamenti, lunghi circa 3 cm, striati di bianco, rosso e violetto, leggermente arricciati all’apice.
I frutti sono di forma obovoidale o piriforme, di 8-12 cm di lunghezza e 3-6 cm di diametro, di colore giallo a maturità, e pesano da 90 a 300 g.
All’interno sono presenti numerosi semi immersi in una polpa biancastra (arillo).

Coltivazione –
La Passiflora alata è un arbusto rampicante sempreverde che produce frutti commestibili che viene spesso raccolto in natura ed è ampiamente apprezzato.
La pianta produce fiori grandi, molto profumati ed è ampiamente coltivata, sia come ornamentale che per i suoi frutti commestibili.
La specie è anche coltivata a scopo commerciale, soprattutto in Brasile, dove il frutto è molto ricercato per la polpa succosa, profumata e di gradevole sapore, adatta al consumo diretto o per bevande e sorbetti, inoltre estratti delle foglie sono usati nell’industria farmaceutica brasiliana per le proprietà ansiolitiche.
È una pianta che cresce bene nelle zone di pianura dei climi da tropicali a subtropicali. Le piante necessitano di una temperatura non inferiore a circa 16 °C durante la fioritura per garantire l’allegagione dei frutti.
Le piante possono tollerare temperature basse occasionali fino a 2 °C.
Dal punto di vista pedologico richiedono un terreno ricco di humus, umido ma ben drenato e una posizione in ombra ma crescono bene anche in posizione soleggiata.
I suoli devono avere un pH verso la neutralità non amando la pianta condizioni molto acide o molto alcaline; inoltre le specie di Passiflora tendono a fiorire e fruttificare più liberamente se coltivate in terreni di moderata fertilità.
Le piante producono viticci e si arrampicano attaccandoli ad altre piante.
Le piante sono molto tolleranti alla potatura e, se necessario, possono essere ridotte al livello del suolo per ringiovanire la pianta.
Dove non è possibile la coltivazione in permanenza all’aperto si adatta bene alla coltivazione in vaso per poter essere riparata nel periodo invernale in ambiente molto luminoso, a una temperatura minima non inferiore a 14 °C; eventuali potature vanno effettuate ad inizio primavera. I fiori sono ermafroditi, ma autosterili, per la fecondazione incrociata occorrerebbe quindi la presenza di un’altra pianta non ricavata per via vegetativa dalla stessa, se si è interessati alla produzione dei frutti può comunque essere usato efficacemente per la fecondazione il polline della Passiflora caerulea.
La P. alata è una pianta molto fiorifera e di grande valore ornamentale, che ha dato origine a numerosi ibridi.
La riproduzione può avvenire per seme che va tenuto in acqua per 1-2 giorni e posto in terriccio per semine particolarmente drenante, mantenuto umido alla temperatura di 22-25 °C, con tempi di germinazione variabili e generalmente lunghi, anche molti mesi.
Si può riprodurre anche agamicamente per talea e margotta; è piuttosto facile e permette di avere piante pronte per la fioritura.

Usi e Tradizioni –
La Passiflora alata è una pianta conosciuta con vari nomi comuni; tra questi si riportano: fragrant granadilla, winged-stem passion flower, wingstem passion flower (inglese); passiflore du Brésil, (francese); flor-da-paixão, maracujá-doce, maracujá-grande, maracujazeiro grande, maracutão (portoghese – Brasile); pasionaria (spagnolo).
È una pianta fanerogama della famiglia delle Passifloraceae, originaria della regione amazzonica del Brasile. Gli indigeni la chiamano ouvaca che significa stella rossa, per via dell’aspetto del suo fiore.
La pianta, oltre che utilizzata allo stato naturale viene coltivata per i suoi frutti, per uso medicinale o anche per ricavare alcuni materiali.
Il grosso frutto giallo ha un sapore gradevole con la polpa è succosa e dolce.
Viene consumato crudo e molto apprezzato per preparare bevande.
In Brasile, P. alata è ufficialmente riconosciuta come fitomedicina ed è stata inclusa nella prima edizione della Farmacopea brasiliana nel 1929. È ben nota nella medicina popolare in tutto il Sud America, sebbene l’esatta composizione farmacologica della pianta sia poco compresa e richieda ulteriori informazioni.
Tra gli altri usi si riporta che un estratto dei frutti viene utilizzato come ingrediente nelle preparazioni cosmetiche commerciali come balsamo per capelli.
Un estratto delle foglie viene utilizzato come ingrediente nelle preparazioni cosmetiche commerciali come balsamo simile.

Modalità di Preparazione –
La Passiflora alata è una pianta impiegata ed utilizzata sia per scopi alimentari, medicinali, cosmetici o ornamentali.
Nell’uso alimentare si usano i frutti che vengono mangiati crudi o utilizzati per preparare bevande.
In campo medicinale le foglie e le radici contengono una sostanza chiamata passiflorina che ha somiglianze con la morfina ed è un efficace tranquillante.
Le foglie di molte specie sono inoltre considerate antielmintiche, antiisteriche e diaforetiche. Sono usate in Brasile per combattere le febbri intermittenti, le infiammazioni cutanee e l’erisipela.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/179403569/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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