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Passiflora foetida

Passiflora foetida

La passiflora puzzolente (Passiflora foetida L., 1753) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Passifloraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Violales,
Famiglia Passifloraceae,
Genere Passiflora,
Specie P. foetida.
Sono sinonimi i termini:
– Decaloba obscura (Lindl.) M.Roem.;
– Dysosmia fluminensis M.Roem.;
– Dysosmia foetida (L.) M.Roem.;
– Dysosmia hircina Sweet;
– Dysosmia hircina Sweet ex M.Roem.;
– Dysosmia polyadena (Vell.) M.Roem.;
– Granadilla foetida (L.) Gaertn.;
– Passiflora balansae Chodat;
– Passiflora ciliata var. polyadena Griseb.;
– Passiflora foetida Vell.;
– Passiflora foetida f. glabra A.Fern. & R.Fern.;
– Passiflora foetida f. latifolia Kuntze;
– Passiflora foetida f. suberecta Chodat & Hassl.;
– Passiflora foetida subsp. polyadena (Griseb.) Borhidi;
– Passiflora foetida var. ellisonii Vanderpl.;
– Passiflora foetida var. fluminensis (M.Roem.) Killip;
– Passiflora foetida var. gardneri Killip;
– Passiflora foetida var. glaziovii Killip;
– Passiflora foetida var. gossypiifolia Kuntze;
– Passiflora foetida var. longipedunculata Killip;
– Passiflora foetida var. muralis (Barb.Rodr.) Killip;
– Passiflora foetida var. pectinata Holtze;
– Passiflora foetida var. polyadena (Griseb.) Killip;
– Passiflora foetida var. polyadenia (Griseb.) Killip;
– Passiflora foetida var. sericea Chodat & Hassl.;
– Passiflora foetida var. tainaniana Y.C.Liu & C.H.Ou;
– Passiflora hermannii DC.;
– Passiflora muralis Barb.Rodr.;
– Passiflora obscura Lindl.;
– Passiflora polyadena Vell.;
– Passiflora variegata Mill.;
– Tripsilina foetida (L.) Raf..
All’interno di questa specie vengono riconosciute le seguenti sottospecie e varietà:
– Passiflora foetida subsp. foetida;
– Passiflora foetida subsp. tainaniana Y.-C.Liu & C.-H.Ou;
– Passiflora foetida var. acapulcensis Killip;
– Passiflora foetida var. foetida;
– Passiflora foetida var. glaziouvii Killip;
– Passiflora foetida var. gossypiifolia (Desv. ex Ham.) Mast.;
– Passiflora foetida var. hirsuta (L.) Mast.;
– Passiflora foetida var. moritziana (Planch.) Killip ex Pulle;
– Passiflora foetida var. nigelliflora (Hook.) Mast.;
– Passiflora foetida var. oaxacana Killip;
– Passiflora foetida var. strigosa S.Moore;
– Passiflora foetida var. tepicana Killip.

Etimologia –
Il termine Passiflora proviene dal latino “passio, -onis”, passione e “flos, -oris”, fiore, cioè fiore della Passione, per il suo aspetto che richiama i simboli della Passione di Cristo.
L’epiteto specifico foetida proviene dal latino “foetidus, a, um”, cioè fetido, maleodorante, puzzolente, in riferimento all’odore emanato dalle foglie.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Passiflora foetida è una pianta originaria di Antigua e Barbuda, Argentina, Bahamas, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Dominica, Ecuador, El Salvador, Giamaica, Grenada, Guadalupe, Guatemala, Guyana, Guyana Francese, Hispaniola, Honduras, Martinica, Messico (Chiapas, Chihuahua, Coahuila, Colima, Guanajuato, Guerrero, Hidalgo, Jalisco, Mexico, Michoacan, Morelos, Nayarit, Nuevo Leon, Oaxaca, Puebla, Queretaro, San Luis Potosi, Sinaloa, Sonora, Tabasco, Tamaulipas, Veracruz, Yucatan e Zacatecas), Nicaragua, Panama, Paraguay, Peru, Porto Rico, St Lucia, St. Vincent e Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago, Uruguay, U.S.A. (Arizona e Texas) e Venezuela. È stata introdotta nelle regioni tropicali di tutto il mondo, come il Sud-Est asiatico, l’Asia meridionale, le Hawaii, l’Africa e le Maldive.
Il suo habitat di crescita naturale è quello dei margini delle foreste umide, lungo le rive dei corsi d’acqua, pendii rocciosi e aree disturbate fino a circa 1000 m di altitudine. Inoltre si è naturalizzata nel Pacifico meridionale, dove è comune lungo i bordi delle strade, i margini delle foreste, i campi agricoli e i boschi costieri dal livello del mare a 200 metri.

Descrizione –
La Passiflora foetida è una pianta arbustiva, rampicante, perenne, con steli sottili, simili ad edera e ramificati, ricoperti di peli gialli appiccicosi.
Le foglie sono portate da un picciolo lungo fino a 6 cm privo di ghiandole, sono alterne, pelose, lunghe 5-9 cm e larghe 3-8 cm, a 3-5 lobi molto variabili per forma, con lobo centrale leggermente più lungo dei laterali e margini interi o leggermente dentati.
Le stipole (appendici alla base del picciolo che hanno il compito di proteggere la foglia nei primi stadi di sviluppo) sono spesso profondamente suddivise in segmenti filiformi provvisti di ghiandole apicali; le foglie stropicciate emanano un odore penetrante ritenuto da molti sgradevole.
I fiori sono ermafroditi e si trovano in posizione ascellare; sono solitari, di 2-5 cm di diametro, di colore bianco, rosa o porpora, su un peduncolo lungo 3-6 cm, sottesi da 3 brattee prominenti di colore verde pallido, 1-3-pennate con segmenti filiformi provvisti di ghiandole apicali, corolla con 5 sepali ovato-oblunghi e 5 petali oblunghi o oblungo-lanceolati leggermente più corti dei sepali, corona con due serie di filamenti porpora con estremità bianca lunghi circa 1 cm. I fiori si aprono con le prime luci del giorno e si chiudono nella tarda mattinata; sono autocompatibili, ma presentano il fenomeno della proterandria (gli organi maschili maturano prima di quelli femminili) che favorisce l’impollinazione incrociata.
Il frutto è una bacca indeiscente (che non si apre spontaneamente a maturità), globosa o subglobosa, racchiusa nelle brattee pennate persistenti, di 2-3 cm di diametro, di colore da giallo a rosso a maturità.
All’interno si trovano numerosi semi ovato-cuneiformi lunghi circa 0,5 cm; i frutti maturi sono eduli, in particolare la polpa biancastra e profumata che circonda i semi.

Coltivazione –
La Passiflora foetida è una pianta con foglie dal profumo sgradevole (quando calpestate) con steli che si arrampicano sul terreno o si insinuano nella vegetazione circostante, sostenendosi per mezzo di viticci attorcigliati.
Il frutto viene raccolto allo stato selvatico e consumato localmente, ma non è molto apprezzato a causa delle sue piccole dimensioni.
Tuttavia la pianta viene coltivata per i suoi frutti in alcune zone tropicali dell’America, dell’Africa e dell’Asia (India, Sri Lanka, Indonesia, Malesia, Tailandia, Vietnam) mentre è considerata una infestante in molte parti dei tropici.
Inoltre viene anche coltivata come pianta ornamentale.
È una pianta tipica della zona che va dai climi temperati caldi ai tropici del Nord e del Sud America. Le piante non tollerano molto il gelo e possono essere uccise da temperature che scendono fino a circa 3 °C. Richiedono una temperatura non inferiore a circa 16 °C durante la fioritura per garantire l’allegagione.
Dal punto di vista pedologico richiedono un terreno ricco di humus, umido ma ben drenato e una posizione in ombra, con pH intorno al neutro non amando condizioni molto acide o molto alcaline.
Tutte le Passiflora tendono a fiorire e fruttificare più liberamente se coltivate in terreni di moderata fertilità.
Le piante sono molto tolleranti alla potatura e, se necessario, possono essere ridotte al livello del suolo per ringiovanire la pianta.
Inoltre la pianta può fiorire e produrre frutti tutto l’anno.
È una specie di veloce crescita utilizzabile come rampicante o copri suolo su vari tipi di terreno, anche roccioso e pietroso; si adatta bene alla coltivazione in vaso in posizione molto luminosa, con temperature minime invernali preferibilmente non inferiori a 14 °C, le innaffiature devono essere regolari e abbondanti in estate, in inverno il substrato va mantenuto leggermente umido.
La pianta si riproduce per seme, eventualmente scarificato e tenuto in acqua per due giorni per favorirne la germinazione, in terriccio sabbioso ricco di sostanza organica, mantenuto umido alla temperatura di 22-24 °C, con tempi di germinazione variabili, anche lunghi, e facilmente per talea e margotta.

Usi e Tradizioni –
La Passiflora foetida è una pianta conosciuta con vari nomi comuni, tra cui si riportano: fit weed, love-in-a-mist, love-in-a-mist passionflower, mossy passionflower, running pop, stinking granadilla, stinking passionflower, stinking passionfruit, wild passionfruit, wild water-melon (inglese); Marie-goujat (francese); maracujà da pedra, maracujà de cobra, maracujàde lagartinho, maracujà de cheiro (portoghese – Brasile); bombillo, clavellin blanco, injito colorado, granadilla de culebra, granadilla silvestre, parchita de culebra, pasiflora hedionda, tagua-tagua (spagnolo); stinkende grenadille (tedesco).
Questa pianta presenta delle foglie che emanano un profumo sgradevole ed un frutto commestibile.
Le foglie essiccate sono utilizzate in Vietnam per la preparazione di tisane contro l’insonnia.
Nelle Filippine, i frutti sono conosciuti colloquialmente come marya-marya (“Piccola Maria”), kurombot, utot-utot e santo papa (per la sua somiglianza con la mitra del Papa). Anche le foglie giovani e le punte delle piante sono commestibili. Le foglie secche vengono utilizzate nel tè nella medicina popolare vietnamita per alleviare i problemi del sonno, nonché per il trattamento del prurito e della tosse.
È una pianta estremamente variabile e diffusa, ha un lunghissimo elenco di sinonimi.
La Passiflora foetida è stata menzionata come pianta tossica dagli agricoltori del nord-est del Brasile. Un esperimento condotto con le capre ha portato alla scoperta che alti livelli di cianuro nella P. foetida causano avvelenamento dopo l’ingestione di foglie fresche, soprattutto durante la stagione secca.
Anche se i frutti acerbi contengono glucosidi e alcaloidi cianogeni tossici la segnalazione di tossicità per il bestiame al pascolo sembra essere minima.
Dal punto di vista ecologico è un ospite larvale e una fonte di nettare per Agraulis vanillae.
La P. foetida è in grado di intrappolare gli insetti sulle sue brattee, che trasudano una sostanza appiccicosa che contiene anche enzimi digestivi. Ciò riduce al minimo la predazione sui fiori e sui frutti giovani. Non è chiaro se tragga o meno nutrimento dalla preda, ed è considerata una pianta protocarnivora.
Tra gli altri impieghi si ricordano quelli agroforestali.
La pianta viene utilizzata come tappezzante e come siepe, si dice che sia efficace nel soffocare le erbacce.
Attualmente viene utilizzata raramente perché può essere difficile da controllare e inoltre forma rapidamente una banca dei semi nel suolo.
La sua capacità di formare un fitto tappeto di crescita, tuttavia, può renderla utile per proteggere il suolo dall’erosione o per stabilizzare le dune.
Inoltre le sostanze presenti nelle foglie scoraggiano l’alimentazione degli insetti.

Modalità di Preparazione –
La Passiflora foetida è una pianta utilizzata per vari scopi.
In campo alimentare si utilizzano i frutti completamente maturi, consumati crudi e utilizzati anche per preparare bevande, ecc.
Si mangia la polpa che circonda i semi che è dolce e succosa.
Si sconsiglia invece il consumo dei frutti poco maturi poiché possono essere tossici.
Le foglie giovani vengono cotte e utilizzate come ingrediente nelle zuppe.
In campo medicinale la pianta fresca e intera viene bollita e il liquido utilizzato come antielmintico per i bambini, contro i nematodi intestinali e i platelminti.
Un decotto della pianta essiccata si beve per curare raffreddori e tosse toracica. Viene utilizzato anche nel trattamento della tubercolosi, dei vermi e contro la tosse e il raffreddore.
Il fluido, spremuto dalle foglie e dallo stelo, viene utilizzato per migliorare la fertilità nelle donne.
La radice è antispasmodica.
Si ritiene che l’intera pianta abbia proprietà sedative e viene utilizzata nel trattamento della nevrastenia, dell’insonnia, degli incubi e dell’ansia. È indicata anche nel trattamento dell’ipertensione sotto forma di decotto, estratto fluido o sciroppo.
Le foglie, unite a quelle dell’Erythrina variegata, vengono schiacciate e il loro succo estratto e poi bevuto per indurre il sonno o per curare i disturbi del sonno.
Le foglie vengono frantumate in acqua e la soluzione bevuta come antidoto al morso del serpente nero papuano.
Un infuso delle foglie viene utilizzato per curare le ferite.
La foglia contiene sostanze che hanno una possibile attività antimicrobica.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/307435656/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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