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Heliothrips haemorrhoidalis

Heliothrips haemorrhoidalis

Il Tripide degli agrumi e delle serre (Heliothrips haemorrhoidalis Bouché, 1833) è un insetto appartenente alla famiglia dei Thripidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Ramo Bilateria,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Exopterygota,
Subcoorte Neoptera,
Superordine Paraneoptera,
Sezione Thysanopteroidea,
Ordine Thysanoptera,
Sottordine Terebrantia,
Famiglia Thripidae.
È basionimo il termine:
– Thrips haemorrhoidalis Bouche, 1833.
Sono sinonimi i termini:
– Dinurothrips rufiventris Girault, 1929;
– Heliothrips adonidum Haliday, 1836;
– Heliothrips haemorrhoidalis subsp. abdominalis Reuter, 1891;
– Heliothrips haemorrhoidalis subsp. angustior Priesner, 1923;
– Heliothrips haemorrhoidalis subsp. ceylonicus Schmutz, 1913;
– Heliothrips semiaureus Girault, 1928;
– Thrips haemorrhoidalis Bouche, 1833.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Heliothrips haemorrhoidalis è un insetto ampiamente distribuito nelle regioni tropicali e subtropicali. Si ipotizza che questa specie sia originaria di un’area tropicale e che fosse stata introdotta in altre aree del mondo.
Inoltre è presente nei paesi del mediterraneo ed in Italia.
È un insetto fitofago che troviamo trova sulle foglie di alcune piante ma anche sui frutti degli agrumi (limone) mentre su alcune piante da fiore (come il Gladiolo) colpisce anche i fiori. Inoltre negli ambienti meridionali più caldi e nelle serre, rimane attivo anche durante il periodo invernale svolgendo il suo ciclo biologico sulle piante coltivate.

Morfologia –
L’Heliothrips haemorrhoidalis è un insetto di piccole dimensioni di 1,2 – 1,8 mm di lunghezza.
Come altre specie della famiglia Thripidae, hanno i tipici corpi appiattiti con ali strette, frangiate e appuntite e i loro ovopositori ricordano una piccola sega.
Sulla testa troviamo le antenne con 8 segmenti di colore giallo pallido, dove l’ultimo segmento si restringe per sembrare aghiforme. La testa è ipognata, puntata all’indietro; questa collegata al protorace tramite una membrana articolare e anche tramite scleriti cervicali.
Gli occhi sono composti e costituiti da 65-70 sfaccettature; inoltre sono presenti tre ocelli; inoltre ha coni boccali asimmetrici che contengono un anteclipeo, labbro, stiletti mascellari accoppiati e una mandibola sinistra spaiata che è ben sviluppata.
Gli adulti hanno il torace nero e l’addome dal giallo al marrone scuro, ma l’estremità dell’addome è di colore arancione.
L’addome è suddiviso in 10 segmenti ed il corpo è ricoperto da cuticole che hanno uno spessore medio di 7,5 micrometri.
L’epidermide è costituita da cellule appiattite che hanno uno spessore di 3 micrometri.
Le ali anteriori sono molto strette e contengono poche setole corte sulle vene.
Le zampe hanno solo un tarsio a segmento singolo. Le tre paia di zampe di un adulto sono di colore bianco.
L’H. haemorrhoidalis ha anche due ghiandole salivari. Un paio di ghiandole salivari sono costituite da lunghe ghiandole tubolari che corrono parallele e attaccate all’intestino medio dalla lamina basale dell’intestino medio. Questa coppia è composta da cellule microvillate nella regione distale ed è rivestita da cuticola nella regione prossimale. Il secondo paio di ghiandole salivari è confinato al torace ed è costituito da ghiandole ovoidi. Pare che questa ghiandola produca una secrezione di tipo viscoso mentre la ghiandola tubolare produca una secrezione di tipo acquoso.
L’intestino medio dell’H. haemorrhoidalis è privo di muscoli e la sua caratteristica unica è che ha una concentrazione relativamente bassa di gangli.
Le larve sono di colore bianco-giallognolo con gli occhi rossi. Assomigliano a una versione più piccola di un adulto e sono privi di ali. Quando questi tripidi raggiungono le loro fasi iniziali, iniziano a scurirsi di colore.
La struttura delle larve del primo stadio è simile a quella degli adulti. La loro lunghezza corporea è compresa tra 430 e 480 micrometri e le loro cuticole hanno uno spessore di circa 1,1-2,5 micrometri. La struttura interna delle larve del primo stadio non è molto diversa da quella dell’H. haemorrhoidalis adulto. Hanno solo due spiracoli e i loro gangli sono più densamente concentrati rispetto agli adulti.
Le larve del secondo stadio misurano circa 1,1 mm e sono di colore bruno-giallastro con antenne grigio chiare.
Le prepupe hanno un aspetto diverso rispetto a un adulto poiché iniziano a sviluppare le ali. La pupa differisce fisicamente dalla prepupa per la crescita delle ali e il ripiegamento delle antenne sopra la testa dell’insetto.

Attitudine e Ciclo biologico –
L’Heliothrips haemorrhoidalis è un insetto che negli ambienti meridionali più caldi e nelle serre, rimane attivo anche durante il periodo invernale; negli ambienti più freddi sverna come adulto, nei ripari tra la vegetazione o sotto le cortecce.
È un insetto partenogenetico, pertanto gli individui maschi in serra sono rari. Le femmine hanno un sistema riproduttivo costituito da due ovaie, due ovidotti laterali e una ghiandola accessoria. La ghiandola accessoria riproduttiva è costituita da un bulbo apicale e da un sottile dotto ghiandolare. Alla base dell’ovopositore c’è una ghiandola sebifica.
Il ciclo vitale di questo insetto consiste nello sviluppo delle uova, due stadi ninfali, uno stadio prepupale di non alimentazione e uno stadio pupale. Un singolo tripide potrebbe produrre fino a sette generazioni quando vive in condizioni temperate favorevoli e più di dodici generazioni quando vive in condizioni tropicali favorevoli. La durata media della vita di un H. haemorrhoidalis è di circa un mese.
La femmina depone le uova indipendentemente sotto la superficie delle foglie o sui frutti. Se ci sono aree esposte, le femmine trasportano le uova con le secrezioni delle ghiandole accessorie e con le feci. Le uova si schiudono per rilasciare le larve dopo 14-15 giorni se si trovano in ambienti a 26-28 °C e si schiudono in 16-22 giorni a 21-25 °C.
Alcune larve tendono a trasportare goccioline fecali sulla punta dell’addome per agire come repellente contro i predatori. Dopo l’emergenza, la femmina impiega circa 4-6 giorni per iniziare l’ovideposizione. Producono fino a 47 uova quando le condizioni sono favorevoli.
Il primo e il secondo stadio larvale dura dai 9 ai 16 giorni a seconda della temperatura dell’area in cui vivono.
Nella fase di prepupa e pupa l’insetto non si nutre. Lo stadio prepupale e pupale dura 3-6 giorni a seconda della temperatura dell’area in cui vivono. Lo stadio prepupale e pupale durerà 3-6 giorni a seconda della temperatura dell’area in cui vivono.
Questo tripide compie, a seconda degli ambienti, fino a 6-7 generazioni all’anno.

Ruolo Ecologico –
L’Heliothrips haemorrhoidalis è una specie polifaga che si adatta a climi caldi e di conseguenza molto diffusa nelle serre; vive prevalentemente nella pagina inferiore delle foglie.
Il danno si manifesta sia sulle foglie ma anche su frutti, come nel limone, mentre su alcune piante da fiore, come il gladiolo, colpisce anche i fiori.
Il danno è determinato dalle punture trofiche e dagli escrementi puntiformi e nerastri che imbrattano foglie e frutti; sulle foglie si manifesta con argentature del lembo, necrosi e successiva filloptosi.
Sui frutti degli agrumi, soprattutto del limone, provoca una caratteristica rugginosità, in seguito alla suberificazione dei tessuti; la rugginosità assume colore biancastro, sui frutti maturi, mentre è di colore marroncino, sui frutti verdi.
La rugginosità può essere causata anche dall’attacco di Acari come Panonychus citri ed altri.
La lotta contro questo tripide è stata effettuata fino ad oggi con sistemi chimici e agronomici, seguendo i criteri della lotta guidata.
La lotta agronomica consiste essenzialmente in pratiche di potatura che tendono a sfoltire la chioma, per limitare la pullulazione del fitofago evitando i ristagni di umidità che lo favoriscono.
In caso di forti infestazioni, ed in modo particolare sul limone, si è fatto ricorso alla lotta chimica, attraverso trattamenti nel periodo primaverile (alla caduta dei petali) ed in quello autunnale che sono quelli più favorevoli alle infestazioni.
Gli interventi sono stati eseguiti al superamento delle soglie di intervento che sono state stabilite in:
– 2-3% di frutticini infestati, su un rilevamento di 20 frutti per pianta;
– 5-10% di foglie infestate, su un rilevamento di 4 germogli per pianta.
Si consideri, comunque, che gli adulti possono essere monitorati mediante l’applicazione di trappole cromotropiche di colore blu, ponendone una ogni 50 metri quadrati circa.
Inoltre i trattamenti contro le Cocciniglie, effettuati con Oli bianchi, possono contenere le pullulazioni del fitofago, in questi casi, per effettuare una lotta congiunta si è intervenuti con Oli bianchi attivati con Fosforganici.
Tuttavia l’Heliothrips haemorrhoidalis ha numerosi predatori; tra questi ricordiamo due parassitoidi: Megaphragma spp. e il Thripobius javae. Il Megaphragma attacca le uova di H. haemorrhoidalis mentre T. javae attacca le larve di H. haemorrhoidalis. Pare che la presenza del Thripobius javae nelle piante in serra sia un indicatore della presenza di H. haemorrhoidalis nella serra. Tuttavia, una delle specie di Megaphragma, Megaphragma mymaripenne, non è efficace nel trattamento di questi tripidi nonostante uno studio abbia dimostrato che il 50% delle uova di H. haemorrhoidalis mostrava fori di emergenza del parassita quando esponeva questi tripidi a quella particolare specie di Megaphragma.
Altri predatori che predano l’H. haemorrhoidalis sono le specie di vespe Spilomena emarginata e S. nozela. Queste vespe attaccano i tripidi adulti e larvali e li paralizzano per nutrirsi delle proprie larve.
Inoltre la specializzazione delle colture di cui si nutre è un fattore determinante nella proliferazione di questo tripide per cui, oltre alla valutazione dei suoi parassitoidi, bisogna riconsiderare i sistemi produttivi, evitando eccessive specializzazioni.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.

Fonte foto:
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