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Arenga microcarpa

Arenga microcarpa

L’arenga a frutto piccolo (Arenga microcarpa Becc., 1889) è una palma appartenente alla famiglia delle Arecaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Ordine Arecales,
Famiglia Arecaceae,
Genere Arenga,
Specie A. microcarpa.
Sono sinonimi i termini:
– Arenga gracilicaulis F.M.Bailey;
– Arenga microcarpa var. keyensis Becc.;
– Didymosperma humile Lauterb. & K.Schum.;
– Didymosperma microcarpum (Becc.) Warb.;
– Didymosperma microcarpum (Becc.) Warb. ex K.Schum. & Lauterb.;
– Didymosperma novoguineense Warb.;
– Didymosperma novoguineense Warb. ex K.Schum. & Lauterb..

Etimologia –
Il termine Arenga proviene da aren(g), nome vernacolare malese di una palma appartenente a questo genere e riferito all’Arenga pinnata.
L’epiteto specifico microcarpa viene dal greco μικρός micrós piccolo e da καρπός carpόs frutto: dai frutti piccoli.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Arenga microcarpa è una palma endemica di Maluku, Nuova Guinea, nelle aree pianeggianti aperte vicino ai corsi d’acqua di Irian Jaya e Territorio del Nord dell’Australia.
Il suo habitat è quello della foresta pluviale primaria, frequentemente presente nelle foreste umide a basse altitudini lungo i corsi d’acqua e solo raramente in aree di crescita secondaria, ad altitudini fino a 700 metri.

Descrizione –
L’Arenga microcarpa è una palma monoica e monocarpica a fusto multiplo (dominante 1-3) alta fino a 7 m con numerose ventose intorno alla base, fusti fino a 15 cm di diametro.
Le foglie sono pennate, lunghe fino a 4 m; le foglioline sono 78-142 per foglia (circa 30-70 pinne su ciascun lato della foglia), strette, rigide, pieghettate, di colore verde scuro sopra e più chiaro sotto, con apici dentellati che crescono dal rachide con un angolo di 30° per creare una foglia sagomata a V. Le foglioline terminali sono fuse alla base e simili a code di pesce. Le pinne sono grigio-verdi sul lato inferiore.
L’infiorescenza è presente dalle basi fogliari superiori e progressivamente lungo il fusto, lunga 1-2 m, con 38-44 pannocchie pendenti non ramificate di fiori maschili e femminili giallastri. I sepali ed i petali sono 3. I fiori sono in grappoli di 3, un fiore femminile e 2 fiori maschili.
I frutti sono globosi di colore da bianco a rosso a maturità, di larghezza 5-18 mm. con 1-3 semi per frutto. La polpa è molto irritante per la presenza di cristalli di ossalato di calcio, da maneggiare quindi con cautela, possibilmente indossando guanti.
I semi sono duri e lisci, da globosi ad angolati.

Coltivazione –
L’Arenga microcarpa è una palma sempreverde che viene raccolta allo stato selvatico per uso locale come cibo e fonte di materiali. A volte è coltivato localmente nel suo areale per la produzione di amido e, inoltre, tutte le specie di questo genere hanno valore ornamentale riconosciuto o potenziale.
Infatti nonostante non sia molto coltivata al di fuori delle zone di origine, è una specie di grande valore ornamentale e paesaggistico, coltivabile in pieno sole o leggermente ombreggiata nelle zone a clima tropicale subtropicale e, marginalmente, temperato caldo, sopportando per breve periodo temperature fino a circa -3 °C, sia pure con danneggiamento del fogliame. Può essere utilizzata sia come esemplare isolato, in giardini spaziosi, che come barriera.
Questa palma può essere allevata anche in casa e, inoltre, tollera la scarsa luminosità, ma si comporta meglio in una posizione soleggiata e tropicale, con molta acqua, e cresce piuttosto velocemente per produrre una pianta di buone dimensioni in un certo numero di anni. Cresce meglio in un substrato poroso, sabbioso, ricco di humus.
I singoli steli non fioriscono finché non sono maturi. Un germoglio fiorito viene prodotto da ciascun nodo sullo stelo, iniziando dal nodo nella parte superiore della pianta e procedendo verso il basso fino alla base. La crescita vegetativa cessa quando viene prodotto il primo germoglio fiorito e lo stelo muore una volta che i fiori sono stati prodotti dal nodo basale.
Tuttavia le specie a gambo multiplo di solito producono nuovi fusti e quindi la pianta non muore quando muoiono i singoli fusti.
La pianta si riproduce per divisione e per seme che germina in 2-5 mesi o più; per tentare di accelerare la germinazione, i semi, puliti dei residui della polpa con le precauzioni sopra riportate, vanno immersi in acqua per 5-6 giorni, avendo cura di rinnovarla giornalmente per evitare la proliferazione di microrganismi patogeni. La crescita inizialmente è lenta, poi procede spedita in modo piuttosto particolare, solo 1-4 fusti si innalzano velocemente, circondati dagli altri che si mantengono bassi, quando uno muore, dopo aver completato la maturazione dei fusti, viene sostituito da uno del cespo che prende il sopravvento sugli altri.

Usi e Tradizioni –
L’Arenga microcarpa è una pianta conosciuta con vari nomi, tra questi ricordiamo: aren sagu, arrack palm, small-fruited areng palm, toddy palm, wild sagu (inglese); sagu-miúdo (portoghese).
Come per altre palme del genere Arenga, il midollo è utilizzato dalle popolazioni locali per il suo alto contenuto in carboidrati (sago) ed i giovani germogli vengono consumati cotti come ortaggi.
Le palme Arenga più alte immagazzinano nel fusto grandi quantità di amido che vengono poi trasformate in zucchero per essere traslocate nelle infiorescenze. Lo zucchero può essere estratto nel succo picchiettando il peduncolo e il rachide dell’infiorescenza maschile. Il produttore di zucchero di gran lunga più importante del genere è l’Arenga pinnata, ma altre specie, come questa, sono utilizzate in modo simile. Si può raccogliere anche l’amido dello stelo. L’amido negli steli di questa specie, ad esempio, viene utilizzato nel Nord Sulawesi per cuocere i biscotti noti come “bagea”.
Il germoglio apicale (noto come “cuore di palma”) di tutte le specie di questo genere è commestibile e viene utilizzato come ortaggio. Tuttavia, il consumo di grandi quantità di gemme è sconsigliato poiché, in alcune specie (soprattutto Arenga tremula) possono provocare effetti tossici.
Si ricorda che la raccolta del germoglio apicale porta anche alla morte del singolo fusto, in quanto non è in grado di produrre germogli laterali.
I frutti della maggior parte delle specie di questo genere sono velenosi e talvolta sono usati in modo criminale; tra l’altro il mesocarpo carnoso dei frutti di solito contiene molti cristalli di ossalato, rendendo la polpa immangiabile.
Non sono conosciuti invece usi medicinali.

Modalità di Preparazione –
L’Arenga microcarpa è una palma che, nelle aree di origine, viene utilizzata a fini alimentari. Il midollo infatti viene utilizzato dalle popolazioni locali per il suo alto contenuto in carboidrati (sago); anche i giovani germogli vengono consumati cotti come degli ortaggi.
Da questa palma si può estrarre anche dello zucchero, il procedimento segue, generalmente le seguenti fasi:
1. Raccolta dei fusti: I fusti maturi della pianta vengono raccolti. Questi fusti sono ricchi di amido, che verrà convertito in zucchero durante il processo di estrazione.
2. Taglio dei fusti: I fusti vengono tagliati in piccoli pezzi per facilitare la successiva lavorazione.
3. Macerazione: I pezzi di fusto vengono immersi in acqua per un periodo di tempo prolungato. Durante la macerazione, l’amido presente nei fusti si dissolve nell’acqua, formando una miscela chiamata “sago”.
4. Setacciatura: Dopo la macerazione, la miscela viene setacciata per separare il liquido zuccherino, noto come “succo di sago”, dalla fibra residua. Il succo di sago contiene amido disciolto e altri componenti zuccherini.
5. Filtrazione: Il succo di sago ottenuto viene filtrato per rimuovere eventuali impurità e parti solide residue.
6. Riscaldamento: Il succo di sago filtrato viene riscaldato per favorire la separazione dell’amido dagli altri componenti. Durante il riscaldamento, l’amido si deposita sul fondo del recipiente.
7. Decantazione: Il liquido chiaro, che contiene zucchero disciolto, viene separato dall’amido depositato tramite decantazione o utilizzando dispositivi di separazione come centrifughe.
8. Evaporazione: Il liquido zuccherino viene quindi sottoposto a un processo di evaporazione per rimuovere l’acqua in eccesso e concentrare il contenuto di zucchero. Ciò può essere fatto mediante l’applicazione di calore o utilizzando tecniche di evaporazione sottovuoto.
9. Cristallizzazione: Il concentrato di zucchero viene raffreddato e agitato per favorire la formazione di cristalli di zucchero.
10. Separazione e essiccazione dei cristalli: I cristalli di zucchero formati vengono separati dalla soluzione madre e successivamente essiccati per rimuovere l’umidità residua.
11. Imballaggio: Infine, lo zucchero ottenuto viene confezionato in contenitori adeguati per la distribuzione e la commercializzazione.
È importante sottolineare che il procedimento esatto per l’estrazione dello zucchero dalla Arenga microcarpa può variare leggermente a seconda delle pratiche locali e delle tecniche utilizzate.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/24807025/original.jpeg
https://medialib.naturalis.nl/file/id/L.1410267/format/large

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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