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Gustavia superba

Gustavia superba

Il loto del paradiso o frutto della scimmia (Gustavia superba (Kunth) O.Berg 1856) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Lecythidaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Dilleniidae,
Ordine Lecythidales,
Famiglia Lecythidaceae,
Genere Gustavia,
Specie G. superba.
È basionimo il termine:
– Pirigara superba Kunth.
Sono sinonimi i termini:
– Gustavia superba var. salviniae Hemsl.;
– Japarandiba superba (Kunth) Kuntze;
– Pirigara insignis Kunth;
– Pirigara insignis Kunth ex Hemsl..

Etimologia –
Il termine Gustavia fu dato da Linneo in onore del re Gustavo III di Svezia (1746-1792), suo mecenate.
L’epiteto specifico superba proviene dal latino “superbus, a, um”, cioè superbo, magnifico, con ovvio riferimento.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Gustavia superba è un albero originario dell’America meridionale centrale e nordoccidentale (Panama, Colombia ed Ecuador). Si tratta di una pianta non ampiamente conosciuta al di fuori del suo areale nativo, ma è stata piantata in giardini botanici tropicali, tra cui Singapore (dove viene chiamato “pungol”) e Australia.
Il suo habitat è quello del sottobosco delle foreste umide, rappresentando in alcune zone la specie dominante, a basse altitudini e fino a 1300 m sul livello del mare.

Descrizione –
La Gustavia superba è un albero sempreverde alto dai 5 ai 10 metri con un diametro del tronco dai 20 ai 35 cm.
Le foglie sono alterne e grandi, raggiungono il metro di lunghezza e 25 cm di larghezza, hanno un picciolo corto e si irradiano dall’alto come nelle palme.
I fiori crescono in infiorescenze, hanno un doppio perianzio con 6-10 petali diseguali obovati, di 5-6 cm di lunghezza e 3,5 cm di larghezza, di colore da bianco a bianco crema a volte con sfumature rosa porpora, e numerosi stami, rosati superiormente, lunghi circa 4 cm, fusi per un terzo della loro lunghezza a formare un anello carnoso giallastro; i fiori sono impollinati dalle api e dai pipistrelli.
Il frutto è una pisside (frutto secco in cui a maturità si stacca superiormente una sorta di calotta detta opercolo) globoso-depressa con un anello prominente all’apice, lunga circa 8 cm e larga fino a 10 cm, verde tendente al giallo e arancio, spesso dall’odore piuttosto sgradevole a maturità, contenente mediamente 7 semi di colore bruno e di forma irregolare, lunghi 1-4 cm, con arillo carnoso arancione commestibile.
I semi misurano da 3 a 6 cm, sono bruni, angolosi, di forma irregolare e lisci, ricoperti da una polpa commestibile di colore arancione, ricca di vitamina A, B e C, che di solito è il cibo degli agouti che aiutano a distribuire i loro semi, mentre le iguane si nutrono delle loro foglie.

Coltivazione –
La Gustavia superba è un piccolo albero sempreverde che può vivere circa 60 anni.
È una pianta che apprezza l’abbondante umidità, il sole e il terreno ben drenato. Si ramifica poco fino alla maturità, e presenta un mazzetto di foglie in alto, tanto da somigliare ad una palma.
È adatta ad essere coltivata nei tropici umidi e di pianura, dove si trova principalmente ad altitudini inferiori a 600 metri, ma si estende anche oltre i 1.000 metri. È intollerante alle temperature inferiori a 5 °C.
Preferisce un terreno umido, ricco, leggermente acido in leggera ombra.
È una specie di grandissimo valore ornamentale, per il fogliame e soprattutto per i suoi grandi fiori, diffusa nelle zone di origine, dove viene coltivata spesso nei giardini familiari per i suoi frutti, ma poco nota altrove.
Dove il clima non consente la permanenza all’aperto durante i mesi invernali può essere coltivata in contenitori capienti, dove può anche fiorire, per essere riparata in serre o giardini d’inverno spaziosi e luminosi, utilizzando un terriccio organico con aggiunta di sabbia silicea o agriperlite per un 30 % per migliorare il drenaggio; sia l’umidità ambientale che le temperature devono essere mediamente elevate, con valori minimi per queste non inferiori a 15 °C.
La pianta si riproduce facilmente per seme, preventivamente tenuto in acqua per un giorno, in terriccio organico con aggiunta di sabbia silicea o agriperlite per un 30% mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C, con tempi di germinazione di 7-9 settimane, e per talea.

Usi e Tradizioni –
La Gustavia superba è una pianta conosciuta con vari nomi comuni, tra cui si riportano: heaven lotus, monkey fruit (inglese); membrillo, membrillo hembra, pacó, pacora, sachamango (spagnolo).
Il frutto commestibile viene raccolto in natura e utilizzato localmente. L’albero viene spesso coltivato per i suoi fiori cerosi grandi, vistosi e profumati mentre, al contrario, il suo legno tagliato ha un odore prevalentemente fetido.
I frutti sono un alimento per primati, in particolare Cebus capucinus (Linnaeus, 1758), conigli, roditori, scoiattoli ed altri piccoli animali che contribuiscono alla dispersione dei semi.
L’arillo che circonda i semi, nutriente e con elevato contenuto di grassi, fosforo e vitamina A, viene consumato crudo o più frequentemente aggiunto a varie pietanze (zuppe, riso, carni ecc.), cui conferisce un colore e un sapore particolari. Il legno ha discrete caratteristiche di durezza, resistenza e lavorabilità ed ha una limitata utilizzazione nelle costruzioni.
Il durame è bruno-rossastro; l’alburno spesso quasi bianco con striature più scure o quasi nere. Il legno è dritto e a grana fine, duro, pesante, forte e tenace. Si divide e funziona piuttosto facilmente; prende un’ottima lucidatura.

Modalità di Preparazione –
La Gustavia superba è una pianta utilizzata in natura sia per i suoi frutti che per il legno.
La polpa del frutto è ricca di vitamina A, B e C ed è considerata una prelibatezza in Colombia.
Non si conoscono usi medicinali.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/5504288/original.jpeg
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6a/Gustavia_superba.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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