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Riproduzione del Sorbo degli uccellatori

Riproduzione del Sorbo degli uccellatori

Il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia L.) è un albero della famiglia delle Rosaceae originario delle aree centrali e settentrionali dell’Europa e dell’Asia.

Habitat idoneo di riproduzione –
Il Sorbus aucuparia è una pianta originaria di un vasto areale che comprende le aree centrali e settentrionali dell’Europa, dall’Islanda alla Russia, e dell’Asia.
Questa pianta si può trovare in quasi tutta l’Europa e nel Caucaso fino alla Russia settentrionale e alla Siberia, ma non è originario della Spagna meridionale, della Grecia meridionale, della Sardegna, delle Isole Baleari, delle Azzorre e delle Isole Faroe. La specie è stata introdotta come specie ornamentale in Nord America.
Il suo habitat di diffusione è quello che va dalla pianura alla montagna fino al limite della vegetazione arborea dove cresce come l’unica specie arborea decidua.
Nelle Alpi cresce ad altitudini fino a 2.000 m. e appare a nord della foresta boreale al limite degli alberi artici; in Norvegia si trova fino al 71° parallelo nord. Inoltre si è naturalizzato in America da Washington all’Alaska e verso est in Canada e nel nord-est degli Stati Uniti con grande successo.
Essendo una pianta più idonea nei climi relativamente freddi, nell’Italia del sud (e nei paesi mediterranei) è confinato alle aree interne a partire dai 500/600 m d’altitudine.

Propagazione –
Il sorbo degli uccellatori è un albero che possiamo trovare in tutta Europa, a est fino alla Turchia e al Caucaso dove cresce nei boschi, macchia e rocce montane, prevalentemente su suoli più leggeri, rari o assenti su argille o calcari teneri.
È un albero molto resistente al freddo, che tollera temperature fino a circa -40 °C quando è dormiente e quindi si adatta meglio nelle regioni con una stagione di crescita breve.
La pianta cresce nella maggior parte dei terreni sufficientemente fertili in posizione aperta e soleggiata.
Dal punto di vista pedologico predilige terreni argillosi pesanti e preferisce una posizione fresca e umida e un terreno più leggero con pH da neutro a leggermente acido.
Non ama i terreni poco profondi o la siccità ma riesce a crescere su suoli gessosi o torbe acide.
Inoltre è un albero molto resistente al vento che tollera posizioni molto esposte e marittime e l’inquinamento atmosferico.
Le piante, e in particolare le giovani piantine, crescono abbastanza rapidamente. L’albero inizia a fruttificare intorno ai 15 anni, ma ha una vita piuttosto breve, di solito muore prima dei 100 anni e risponde bene alla ceduazione.
La propagazione può avvenire per seme che va seminato appena maturo in semenzaio. I semi immagazzinati germinano meglio se sottoposti a 2 settimane di caldo e poi a 14-16 settimane di stratificazione a freddo; dopodiché vanno seminati il più presto possibile durante l’anno.
Le giovani piantine vanno poi poste in vasi singoli dove hanno una crescita piuttosto lenta per i primi due anni.
Il trapianto va effettuato, possibilmente, dopo il primo inverno nel periodo della primavera inoltrata.

Ecologia –
Il sorbo degli uccellatori è un albero che, con le sue cinque sottospecie, è molto importante per l’avifauna ed altri animali.
Il frutto è molto attraente per gli uccelli ed inoltre molte specie di insetti sono associate, per la loro ecologia, a questo albero.
Il nome comune deriva dal fatto che, essendo le sue bacche appetite dalla piccola avifauna migratoria, viene tradizionalmente utilizzato negli appostamenti fissi per la caccia a tali prede. Veniva anche piantato attorno agli impianti per la cattura di tale fauna mediante reti.
La specie è impollinata da api e mosche. I suoi semi non vengono digeriti dagli uccelli e quindi si propagano passando intatti nei loro escrementi. I frutti vengono mangiati da circa 60 specie di uccelli e diversi mammiferi. Sono apprezzati in particolare dai tordi e da altri uccelli canori, e sono anche mangiati da selvaggina ungulata, volpe rossa, tasso europeo, ghiro e scoiattolo. I frutti vengono mangiati da alcuni uccelli migratori in inverno. Anche la selvaggina ungulata si nutre del fogliame e della corteccia.
Le radici delle piante possono essere trovate in simbiosi con micorrize arbuscolari e meno comunemente con funghi ectomicorrizici.
In Europa centrale cresce spesso in associazione con il sambuco rosso, il salice, il pioppo tremulo e la betulla argentata. La pianta è altamente infiammabile e tende a non accumulare rifiuti vegetali.
Le foglie non sono appetibili per gli insetti, ma sono utilizzate dalle larve di insetti, tra cui la falena Venusia cambrica, la falena Coleophora anatipennella e le minatrici fogliari del genere Stigmella. La lumaca Cornu aspersum si nutre delle foglie.




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