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Acido mugineico

Acido mugineico

L’acido mugineico il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: acido N-(3-(3-carbossipropilamino)-2-idrossi-3-carbossipropil)azetidin-2-carbossilico, è un composto organico appartenente alla famiglia degli acidi carbossilici.
L’acido mugineico ha formula bruta o molecolare: C10H20N2O8 ed è stato inizialmente isolato dal pesce mugine (Mugil cephalus Linnaeus, 1758), da cui deriva il suo nome. L’acido mugineico è anche presente nelle graminacee.
L’acido mugineico è una fitochelatina di lunghezza media, costituito da tre amminoacidi: acido glutammico, glicina e metionina. Questi amminoacidi sono legati insieme tramite legami peptidici, formando una struttura a catena. L’acido mugineico è in grado di legare ioni metallici come il ferro (Fe) e il rame (Cu) attraverso gruppi amminici presenti nei suoi amminoacidi costituenti.
La principale funzione dell’acido mugineico è quella di agire come un chelante naturale, ovvero un composto che forma complessi stabili con ioni metallici. Nei vegetali, l’acido mugineico svolge un ruolo importante nel trasporto e nell’assorbimento di ioni metallici essenziali come il ferro. Infatti, l’acido mugineico può formare complessi con il ferro nel terreno circostante le radici delle piante, aumentando la sua disponibilità per l’assorbimento radicale. Inoltre, l’acido mugineico è coinvolto nella regolazione dell’espressione genica di alcuni geni coinvolti nel metabolismo del ferro.
Oltre al suo ruolo nel metabolismo del ferro, l’acido mugineico potrebbe svolgere anche altre funzioni biologiche. Studi recenti hanno suggerito un possibile coinvolgimento dell’acido mugineico nella risposta delle piante allo stress ambientale, come l’ossidazione e il calore.
Nel dettaglio vediamo alcune delle funzioni dell’acido mugineico:

– Chelante del ferro: l’AM ha una forte affinità per il ferro e può formare complessi stabili con questo metallo. Questa proprietà chelante consente all’AM di facilitare l’assorbimento e il trasporto del ferro nelle piante, essenziale per la sintesi di clorofilla e altre proteine coinvolte nella fotosintesi.
– Regolazione del metabolismo del ferro: l’AM agisce come un segnale molecolare per regolare l’espressione genica coinvolta nel metabolismo del ferro. Stimola l’espressione di geni che codificano per proteine coinvolte nell’assorbimento e nel trasporto del ferro, aumentando così l’efficienza dell’assorbimento di questo nutriente da parte delle radici delle piante.
– Induzione della sintesi di fitosiderofori: l’AM stimola la sintesi e la secrezione di composti chiamati fitosiderofori, che sono composti organici ad alto peso molecolare che legano il ferro e facilitano il suo assorbimento. I fitosiderofori sono prodotti dalle radici delle piante e aiutano a solubilizzare e trasportare il ferro insolubile presente nel terreno.
– Miglioramento della tolleranza al ferro: l’AM è coinvolto nella regolazione della risposta delle piante all’eccesso o alla carenza di ferro. Le piante trattate con AM mostrano un aumento della tolleranza al ferro in condizioni di carenza e una diminuzione dei danni causati dall’eccesso di ferro.
– Interazioni con altri nutrienti: l’AM può interagire anche con altri nutrienti come zinco, rame e manganese, facilitando il loro assorbimento e trasporto nelle piante.
Queste sono solo alcune delle principali proprietà dell’acido mugineico. La ricerca sull’AM e sul suo ruolo nel metabolismo del ferro e nella fisiologia delle piante è ancora in corso, e ulteriori studi sono necessari per comprendere appieno il suo impatto e le sue applicazioni potenziali in agricoltura e biotecnologia.

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.




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