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Veronica anagallis-aquatica

Veronica anagallis-aquatica

La Veronica acquatica o Crescione (Veronica anagallis-aquatica L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Plantaginales,
Famiglia Plantaginaceae,
Genere Veronica,
Specie V. anagallis-aquatica.
Sono sinonimi i termini:
– Veronica acutifolia Bubani, 1897;
– Veronica anagallis L.;
– Veronica anagallis f. pubescens Bég.;
– Veronica anagallis var. neilreichii Celak.;
– Veronica anagallis-aquatica f. anagallis-aquatica;
– Veronica anagallis-aquatica f. minuta Maire;
– Veronica anagallis-aquatica subsp. cordata Celak.;
– Veronica anagallis-aquatica var. anagallidiformis (Boreau) Franch., 1875;
– Veronica anagallis-aquatica var. latifolia Britton;
– Veronica anagallis-aquatica var. latifolia Farw.;
– Veronica anagallis-aquatica var. simplex Rouy, 1909;
– Veronica anagallis-aquatica var. terrea Farw.;
– Veronica aquatica Benquerel;
– Veronica breviramosa Papch.;
– Veronica capensis Fenzl;
– Veronica divaricatoramosa Papch.;
– Veronica espadamae Pau, 1887;
– Veronica micromeria Wooton & Standl.;
– Veronica pseudoanagalloides Papch.;
– Veronica pseudocatenata Papch.;
– Veronica pseudoscardica Papch.;
– Veronica reyesiana Pau & Merino, 1906;
– Veronica scardicoides Papch..

Etimologia –
Il termine Veronica è di etimologia incerta; Linneo riprese il nome dai botanici del Cinque-Seicento, che a loro volta lo trassero dai nomi comuni, come il fr. véronique (1545); l’attestazione più antica sembra risalire a una farmacopea svizzera (XV sec.). La spiegazione più comune lega il nome alla leggenda della Veronica, ovvero della pia donna che durante la salita al Calvario pulì il volto di Cristo con un fazzoletto, sul quale rimase impressa la sua immagine (Veronica è sia il nome della donna, adattamento del gr. Berenice, sia la reliquia, per assonanza con vera icon, immagine vera); il legame sarebbe dato o dal periodo della fioritura di varie specie, intorno alla settimana santa, o dalle venature più scure della corolla che possono suggerire un volto. Meno frequente il collegamento con la mistica italiana Santa Veronica da Binasco (1445-1497). È stata proposta anche una derivazione da Betonica, sulla base di un passo di J. Bauhin (Veronica Foemina quibusdam, aliis Betonica), poco convincente sul piano linguistico. Genaust, con estrema riserva, avanza un possibile collegamento con l’alto tedesco wernickel, wernichel orzaiolo sulla base dell’uso di V. chamaedrys per curare le affezioni agli occhi.
L’epiteto specifico anagallis-aquatica proviene dall’unione delle due parole: Anagallis (forma latinizzata del greco ἀναγαλλίς anagallís, nome dato da Dioscoride a una pianta che si riteneva scacciasse tristezza e depressione, dall’avverbio ἀνά aná ancora, di nuovo e da ἀγαλλιάω agalliáo gioire, esultare, festeggiare, e dalla parola: aquatica che vive nell’acqua, per i fiori che ricordano quelli dell’anagallide e per l’ambiente in cui vive la pianta.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Veronica acquatica è una specie eurosiberiana divenuta oggi sub cosmopolita. Il suo vero areale nativo non è chiaro ma la pianta è presente nella maggior parte dei continenti e nella maggior parte dei luoghi è probabilmente naturalizzata.
In Italia è presente in tutte le regioni.
Il suo habitat è quello dei canneti e fossi, su suoli fangosi poveri in calcio dalle pianure a circa 1000 m.

Descrizione –
La Veronica anagallis-aquatica è una pianta erbacea, perenne, o annuale, robusta, glabra, raramente glanduosa con una grossa radice fascicolata e con fusti prostrati alla base, poi eretti, tubulosi, ingrossati e molto ramificati, che può raggiungere altezze variabili tra 20 e100 cm .
Le foglie basali sono brevemente picciolate, lunghe 4-12 cm, lamina ovato- lanceolata, con fine dentellatura irregolare, mentre quelle del caule e dei racemi sono simili a quelle basali ma opposte, sessili e progressivamente più piccole. Anche le foglie dei getti sterili laterali sono picciolate.
L’infiorescenza si presenta a racemi ascellari, opposti, multiflori (20-60), con corolla blu-chiara o lilla-chiara, di 5-10 mm di diametro, venata; pedicelli fruttiferi eretto-patenti, inseriti ad angolo acuto sui rami, ± lunghi quanto le brattee.
I calici sono saldati alla base, hanno sepali ovato -lanceolati, glabri, raramente pubescenti. 2 stami. Stilo di 1,5-2,5 mm. L’ovario è supero.
L’antesi è tra giugno e ottobre.
Il frutto è una capsula di 2-4 x 2-3,5mm, un po’ più breve del calice, da ovoide a subsferica, leggermente smarginata, stilo di 1,4-2,5 mm. Semi obovoidi, ellissoidi, suborbicolari, biconvessi o convesso-concavi, 25-90 per capsula, con superficie granulosa, bruno-giallastra che misurano 0,25-0,6 x 02-0,5 mm.

Coltivazione –
La Veronica anagallis-aquatica è una pianta che cresce in natura, preferibilmente, lungo le sponde di acque correnti: canali, torrenti, fiumicciattoli, fossati dalla pianura fino a circa 1000 m s.l.m.
Questa pianta è occasionalmente annuale, ma più comunemente è una pianta erbacea perenne.
La pianta viene raccolta allo stato naturale per l’uso locale come medicinale e come alimento. Occasionalmente viene coltivata come ortaggio primaverile in Giappone.
È una pianta classificata come “Least Concern” nella Lista rossa IUCN che si è ampiamente naturalizzata e, spesso, divenuta infestante nelle regioni temperate.
Per la sua coltivazione bisogna scegliere suoli umido e moderatamente fertili o in acque poco profonde e zone con estati fresche.
La propagazione avviene per seme. La semina va effettuata in autunno. Se propagata in semenzaio le giovani piantine vanno poi fatte crescere in singoli vasetti e trapintate in tarda primavera.
Si può propagare per divisione sia in autunno che in primavera.
È possibile piantare divisioni più grandi direttamente nelle loro posizioni permanenti. Le divisioni più piccole vanno fatte crescere in bancali e trapiantate in primavera.
Inoltre le te talee ottenute da giovani germogli si radicano facilmente nella stagione di crescita, basta metterle in acqua.

Usi e Tradizioni –
La Veronica anagallis-aquatica è una pianta conosciuta da tempo sia per le sue proprietà medicinali che in campo alimentare.
Gli erboristi del XVIII secolo consigliavano bevande dietetiche per disintossicare il sangue e per combattere infezioni urinarie. Le sono attribuite proprietà digestive, rinfrescanti, diuretiche e pettorali.
Un tempo i giovani virgulti venivano usati quale verdura, onde il nome anche di Crescione, uso ora completamente abbandonato. Da molti veniva sovente confusa con V. beccabunga che è un’ ottima pianta commestibile; tanto che secondo alcuni autori sembra che abbia le stesse proprietà terapeutiche della V. beccabunga.
Tra gli usi commestibili si consumano, pertanto, le foglie giovani, sia crude che cotte, malgrado il suo sapore acidulo-piccante; si può consumare cruda in insalata, associata ad altre insalate tradizionali per modificarne piacevolmente il gusto.
Le foglie possono essere aggiunte alle insalate o usate come erba aromatica. In insalata si sposano meglio con un condimento al limone piuttosto che con l’aceto.
In campo medicinale si usano le radici e le foglie che sono alterative, aperitive e diuretiche.
I frutti di questa pianta si gonfiano in modo anomalo quando vengono parassitati dagli insetti: queste galle sono chiamate ‘xian tao cao’ in Cina e sono usate in medicina.
Tra i suoi costituenti fitochimici si ricorda che è una pianta ricca di vitamina C.

Modalità di Preparazione –
Le foglie della Veronica anagallis-aquatica sono utilizzate, soprattutto quando sono tenere, ed utilizzate in campo alimentare per preparare insalate miste o aggiunte per aromatizzare.
Si preparano anche dei decotti; questi nella medicina tradizionale venivano usati anche per favorire le mestruazioni.
Un tempo le foglie venivano usate nel trattamento dello scorbuto, dell’impurità del sangue, ecc.
L’intera pianta triturata e pestata viene applicata esternamente come cataplasma su ustioni, ulcere, ecc.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
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https://bisque.cyverse.org/image_service/image/00-ErfUJzLRYYXUWEnXuZxmjM/resize:4000/format:jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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