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Pimenta racemosa

Pimenta racemosa

L’ alloro indiano occidentale (Pimenta racemosa (Mill.) J. W. Moore) è una specie arborea sempreverde appartenente alla famiglia delle Myrtaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Myrtales,
Famiglia Myrtaceae,
Genere Pimenta,
Specie P. racemosa.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Amomis acris (Sw.) O.Berg;
– Amomis caryophyllata Krug & Urb.;
– Amomis oblongata O.Berg;
– Amomis pimento O.Berg;
– Amomis pimentoides O.Berg;
– Caryophyllus racemosus Mill.;
– Eugenia tabasco (Willd. ex Schltdl. & Cham.) G.Don;
– Myrcia acris (Sw.) DC.;
– Myrcia pimentoides DC.;
– Myrtus acris Sw.;
– Myrtus caryophyllata Jacq.;
– Myrtus citrifolia Poir.;
– Myrtus pimentoides (DC.) T.Nees;
– Pimenta acris (Sw.) Kostel.;
– Pimenta acuminata Bello;
– Pimenta citrifolia (Poir.) Kostel.;
– Pimenta pimento Griseb.;
– Pimenta tabasco (Willd. ex Schltdl. & Cham.) Lundell;
– Pimentus cotinifolia Raf..
Si riconoscono le seguenti varietà:
– Pimenta racemosa var. grisea (Kiaersk.) Fosberg;
– Pimenta racemosa var. hispaniolensis (Urb.) Landrum;
– Pimenta racemosa var. ozua (Urb. & Ekman).

Etimologia –
Il termine Pimenta viene dall’antico portoghese pimenta, a sua volta dal Latino pigmenta, forma di pigmento, da pingō dipingo.
L’epiteto specifico racemosa viene da racémus grappolo, raspo: con fiori e frutti disposti in racemo.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Pimenta racemosa è una pianta originaria dell’area settentrionale del Sud America, presente in Venezuela, Caraibi – Da Trinidad a Cuba.
Questa pianta viene coltivata nei Caraibi, nel sud-est degli Stati Uniti, in Camerun e in India.
Il suo habitat naturale è quello delle aree di foresta tropicali di pianura, dove si trova ad altitudini fino a 750 metri e di solito su pendii asciutti come in Porto Rico.

Descrizione –
La Pimenta racemosa è un albero eretto, sempreverde, alto fino a 15(-25) m.
Il tronco si sviluppa fino a 20 cm di diametro, spesso leggermente increspato e scanalato, con corteccia liscia, di colore da grigia a marrone chiaro, che si stacca in strisce sottili; la corteccia interna è rosata.
La chioma è densa, colonnare, di colore verde scuro con ramoscelli giovani appiattiti a 4 angoli.
Le foglie sono opposte, semplici, intere, fortemente aromatiche; il picciolo è lungo 3-12 mm, verde con sfumature rossastre; la lamina è da ellittica a obovato o ellittico-oblunga, di 4-18 cm × 3-8 cm, con base attenuata, ottusa o arrotondata, margini spesso ricurvi, apice arrotondato, emarginato, rigido, coriaceo, con puntini ghiandolari minutissimi, lucenti, verde scuro sopra, più chiaro sotto; la nervatura centrale è infossata e vene laterali prominenti su entrambe le superfici.
L’infiorescenza è a pannocchia corimbiforme terminale o subterminale, lunga 3-12 cm.
I fiori sono di 10 mm o più di diametro, di colore bianchi; ipanzio obconico, lungo circa 1,5 mm, subglabro, 5 sepali, lunghi fino a 1,5 mm, più larghi che lunghi, allargati; petali 5, lunghi 3-4 mm, allargati; stami numerosi, lunghi 4-5 mm, bianchi; pistillo con ovario bicellulare, stilo slanciato lungo 4-5 mm.
Il frutto è una bacca carnosa, da subglobosa a ellissoide, lunga 8-12 mm, da rosso-bruna a nera, con 1-3 semi e sepali persistenti all’apice.
Il seme è lungo 4-7 mm e di colore marrone.

Coltivazione –
La Pimenta racemosa è una pianta che cresce allo stato spontaneo ma viene anche coltivata per le sue foglie e i suoi frutti, che vengono utilizzati come aromi alimentari, medicinali e fonte di oli essenziali. A volte è coltivata per il suo olio essenziale, ed è anche coltivata come albero ornamentale per la sua ombra.
La pianta cresce meglio nelle aree dove la temperatura media annuale è compresa tra 22 e 28 °C, ma può tollerare 18 – 32 °C. Può tollerare gelate occasionali molto leggere, le foglie vengono danneggiate a temperature di -1 °C ed i rami a -3 °C.
Predilige una piovosità media annua di 1.400 – 2.000 mm, ma può tollerare 700 – 2.800 mm; è meglio se la piovosità annua è intorno a 2.500 mm, equamente distribuita nel corso dell’anno, con pochi mesi con precipitazioni inferiori a 200 mm, anche se i popolamenti naturali si hanno in aree con precipitazioni annuali di soli 750 mm.
Sebbene gli alberi crescano bene con precipitazioni annuali da 1.250 a 1.500 mm, la ricrescita dopo la potatura è troppo lenta perché le piantagioni commerciali siano redditizie.
Per la coltivazione preferisce una posizione soleggiata, riuscendo nella maggior parte dei terreni ben drenati. In genere la condizione migliore si ha terreni argillosi fertili e profondi con un pH da leggermente acido a neutro (pH nell’intervallo 5 – 6, tollerando 4.5 – 7), ma la maggior parte delle piantagioni si trova su terreni marginali sui pendii in quanto i terreni migliori sono destinati alle colture alimentari.
La propagazione avviene per seme che va seminato non appena è maturo. La germinazione richiede generalmente 2 – 6 settimane. Le piantine sono pronte per il trapianto in campo in 18 – 24 mesi.
Prima di piantare il fusto viene cimato a 15 cm e il fittone viene potato a 7 cm per favorire la radicazione laterale.
Si può effettuare anche la propagazione vegetativa ma questa è più rara.
Dopo la semina, le giovani piante richiedono protezione dalla luce solare diretta fino a quando non sono ben attecchite.
Le piantine producono spesso diversi germogli principali. Talvolta vengono mantenuti due germogli principali, poiché l’esperienza ha dimostrato che la resa del fogliame è maggiore rispetto agli alberi a stelo singolo.
Dopo 2 – 3 anni, gli alberi vengono potati a 3 – 5 metri e mantenuti a quell’altezza.
Gli alberi deformi o malati possono essere tagliati al livello del suolo, consentendo la crescita di un nuovo germoglio.
Gli alberi ben gestiti vengono raccolti una volta all’anno o 3 volte in 4 anni. L’intervallo di raccolta dipende più dall’età delle foglie che dal tasso di ricrescita. Le foglie cadono dopo 2 – 3 anni, quindi un intervallo di raccolta più lungo di 2 anni può comportare una riduzione dei raccolti. La raccolta può essere effettuata tutto l’anno, anche se sono preferiti i periodi asciutti. Non è chiaro se la resa maggiore durante questo periodo sia dovuta a un maggiore contenuto di olio fogliare o a una maggiore proporzione di foglie mature.
La resa in foglie in piantagioni mature può variare tra 8 – 35 t/ha (con un contenuto di olio dell’1 – 3,5%).
La vita delle piantagioni è indeterminata, poiché gli alberi si rigenerano dai ceppi, ma non è noto l’effetto della raccolta regolare sulla durata delle piante. Sono noti singoli alberi di 50 anni.
Si ricorda comunque che dove la Pimenta racemosa è stata introdotta può diventare una pianta infestante.

Usi e Tradizioni –
La Pimenta racemosa è una pianta che viene usata per fini alimentari e medicinali ed altri usi.
Tra gli usi commestibili si ricorda che i frutti aromatici, la corteccia e soprattutto le foglie vengono lavorati come spezie.
Le foglie sono usate come spezia in cucina.
Le bacche verdi essiccate hanno un sapore speziato con sentori di cannella, chiodi di garofano e noce moscata e sono usate come spezia.
Le foglie sono usate per fare un tè aromatico.
Per uso medicinale questa pianta viene impiegata nella medicina tradizionale, principalmente per le proprietà antibiotiche dei fenoli contenuti nell’olio essenziale.
Il Bay Rum (le foglie distillate nel rum) è stato utilizzato nella medicina popolare per il trattamento di dolori muscolari, stiramenti e distorsioni.
Un tè ottenute dalle foglie viene bevuto come stimolante e come cura per flatulenza, raffreddore e febbre.
L’olio essenziale delle foglie è usato come rimedio per il mal di stomaco e viene applicato esternamente per curare le malattie della pelle.
Le foglie contengono fino al 5% di olio essenziale; il contenuto più alto si ha nelle regioni con meno precipitazioni (1.100 mm all’anno), il più basso nelle aree più umide (2.200 mm all’anno). Questo viene usato in profumeria, nella produzione di saponi, acque da toilette, ecc.
L’olio essenziale contiene eugenolo, mircina, chavicolo e metil-eugenolo.
Per alcune persone le proprietà sensoriali dell’olio possono essere piuttosto sgradevoli, troppo dolci e nauseanti; altri lo percepiscono come abbastanza fresco e piacevole. Il suo sapore è caldo, quasi pungente, piccante e un po’ amaro.
Le foglie, tradizionalmente, vengono distillate con il rum per produrre il rum di alloro, che ha proprietà lenitive e antisettiche ed era un tempo un’acqua da toletta molto popolare e un tonico per capelli.
Nella produzione di olio senza terpene, i terpeni (principalmente i monoterpeni con un basso punto di ebollizione) vengono rimossi mediante distillazione sotto vuoto. Il mircene è il composto più importante rimosso.
L’olio di foglie di senza terpene è un liquido di colore da paglierino chiaro a brunastro-arancio con un odore speziato-balsamico intensamente dolce, profondo e morbido e una nota di simile al limone che è meno pronunciata rispetto all’olio “greggio”. Si dissolve facilmente in alcol diluito, il che è un vantaggio in quanto viene spesso utilizzato in preparazioni a basso contenuto alcolico, come le lozioni per capelli.
Si ottengono due diversi tipi di oli distillati: un tipo ‘limone’ e un tipo ‘anice’. Entrambi i tipi sono segnalati dall’isola caraibica della Guadalupa e potrebbero essere stati introdotti a Giava nel 1880. Il tipo ‘limone’ è ricco di citrale (geraniale e nerale); il tipo “anice” contiene principalmente metil eugenolo ed estragolo (metil chavicol).
Campioni di var. hispaniolensis sono caratterizzati da gamma timolo e terpinene, 1,8-cineolo e metil eugenolo, 1,8-cineolo e metil chavicol o 1,8-cineolo e terpinen-4-olo.
Campioni dalla var. ozua erano ricchi di 1,8-cineolo e alfa terpineolo.
L’olio essenziale della var. grisea è caratterizzato da trans-metil isoeugenolo, metil eugenolo o geraniolo.
La varietà grisea produce un olio essenziale molto inferiore che, se combinato con altre varietà, può avere un effetto molto negativo sulla qualità dell’olio.
La var. Grisea è così comune ed ha un effetto così negativo sulla qualità dell’olio che viene chiamato “falso albero del rum di alloro”.
Tra gli altri usi si ricorda che l’olio essenziale viene utilizzato come repellente per insetti.
Inoltre questa pianta ha un alburno di colore marrone chiaro e il durame rosso brunastro o nerastro e screziato ed il legno è molto duro, molto pesante, forte, tenace, durevole e a grana fine e resistente all’attacco delle termiti.
Il legno è usato in falegnameria, per fare bastoni da passeggio e per pali. Si divide facilmente ed è un ottimo carburante.
Infine si ricorda che il frutto, l’olio essenziale delle foglie e il rum di alloro che ne deriva, sono tutti tossici e non devono essere ingeriti.
Il rum di alloro, utilizzato nelle medicazioni per capelli e nei dopobarba, può causare irritazione della pelle.
L’olio essenziale è approvato per l’uso alimentare dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti ed è “generalmente riconosciuto come sicuro” (GRAS). Tuttavia, sono state segnalate dermatiti da contatto causate dai componenti eugenolo e fellandrene presenti nell’olio essenziale.

Modalità di Preparazione –
La Pimenta racemosa è una pianta che si utilizza in cucina e da cui si distilla un olio essenziale per produrre una profumata colonia chiamata bay rum; sebbene il rum di alloro sia principalmente rum, l’olio essenziale concentrato è tossico e, come detto, rende il prodotto imbevibile.
Viene impiegata nella medicina tradizionale, principalmente per le proprietà antibiotiche dei fenoli contenuti nell’olio essenziale.
Il Bay Rum è stato utilizzato nella medicina popolare per il trattamento di dolori muscolari, stiramenti e distorsioni.
Dalle foglie si può preparare un tè che viene bevuto come stimolante e come cura per flatulenza, raffreddore e febbre.
L’olio essenziale delle foglie è usato come rimedio per il mal di stomaco e viene applicato esternamente per curare le malattie della pelle per migliorare la circolazione, rigenerare la pelle, favorire la crescita dei capelli e ha un effetto pulente sulla pelle. Viene usato per i prodotti per la cura e la rigenerazione di pelle e capelli.
La pianta viene usata in aromaterapia come stimolante, bilanciante, calmante e tonica dei nervi. Può essere utilizzata contro la svogliatezza.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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