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Gyromitra infula

Gyromitra infula

La Spugnola mitrata o Elvella infula, Elvella mitrata (Gyromitra infula (Schaeff.) Quél. 1886) è un fungo appartenente alla famiglia delle Discinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Fungi,
Divisione Ascomycota,
Sottodivisione Pezizomycotina,
Classe Pezizomycetes,
Ordine Pezizales,
Famiglia Discinaceae,
Genere Gyromitra,
Specie G. infula.
È basionimo il termine:
– Helvella infula Schaeff..
Sono sinonimi i termini:
– Gyromitra apiculatispora (Raitv.) Eckblad;
– Gyromitra infula f. gyrosa Benedix;
– Gyromitra infula var. apiculatispora Raitv.;
– Helvella friesiana Cooke;
– Helvella infula Schaeff.;
– Helvella infula f. friesiana (Cooke) Bres.;
– Helvella infula var. similis P.Karst.;
– Helvella infula var. terrestris Alb. & Schwein.;
– Helvella infula var. truncigena Alb. & Schwein.;
– Helvella rhodopus Krombh.;
– Physomitra infula (Schaeff.) Boud.;
– Physomitra infula var. friesiana (Cooke) Boud.;
– Physomitra infula var. rhodopoda P.Karst.;
– Physomitra infula var. rhodopus (Krombh.) Boud..

Etimologia –
Il termine Gyromitra viene dal greco γῦρος gýros, giro, cerchio e da μίτρα mítra, pesante fascia di lana ritorta indossata dagli officianti romani durante i sacrifici.
L’epiteto specifico infula proviene dal latino “infula“, cioè copricapo sacerdotale con nastri, mitra dei vescovi, per la forma.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Gyromitra infula è un fungo saprofita che cresce nell’emisfero settentrionale, di solito tra la fine dell’estate e l’autunno, e cresce su legno marcio o su terreno duro e compatto. Nel dettaglio questo fungo è ampiamente distribuito nelle foreste boreali, montane e costiere del Nord America e nella catena nordamericana che si estende a nord fino al Canada e a sud fino al Messico. È stato segnalato anche in Sud America, Europa e Asia.
L’habitat di crescita è nei boschi di conifere o misti, sulla lettiera e residui legnosi o zone bruciate, anche su segatura o su terreno duro imballato, in estate-autunno. In particolare può essere trovato da solo o sparso all’interno o vicino ai boschi di conifere in autunno, spesso su legno marcio. Si trova comunemente anche su terreni compatti, ad esempio accanto alle strade di campagna o nei campeggi. Le conifere associate sono: Picea glauca, Picea mariana, Picea sitchensis, Pinus contorta, Pinusbankiana, Pinus monticola, Abies balsamea, Abies grandis, Pseudotsuga menziesii, Tsuga heterophylla, Larix occidentalis, Thuja plicata, nonché le specie di alberi decidui Populus balsamifera, Populus tremuloides, Acer macrophyllum, specie Alnus e Betula papyrifera.

Riconoscimento –
La Gyromitra infula si riconosce per il cappello del corpo fruttifero (tecnicamente un apotecio) alto fino a 12 centimetri e largo 10 cm, di colore bruno-rossastro; è leggermente a forma di sella con 2-4 lobi. Sviluppa frequentemente macchie bruno-nerastre sulla superficie. Durante lo sviluppo del fungo, la periferia del cappello si ingloba nel gambo sottostante, fino a formare una struttura cava, grosso modo a campana, con all’esterno la superficie fertile sporigena (l’imenio); poiché la crescita superficiale dell’imenio continua ad espandersi anche dopo essersi unito al gambo, l’imenio non può più seguirlo e si inarca in pieghe e cuscinetti.
Il gambo, tipicamente alto tra 2 e 6 cm e spesso 1-2,5 cm, può essere di vari colori, dal marrone rossastro al biancastro o addirittura bluastro, ma è tipicamente di colore più chiaro del cappuccio. Il gambo è minuziosamente tomentoso – ricoperto da uno strato di peli finissimi. Il contesto è spesso 1–2 millimetri e fragile.
La carne è sottile, elastica, coriacea, biancastra, rossiccia, con odore fungino e sapore gradevole.
Al microscopio si notano delle ascospore di forma ellissoidale, ialine, lisce, a parete sottile, con dimensioni di 17–22 x 7–9 µm. Sono anche biguttulate, contenenti due grandi goccioline d’olio alle due estremità. Le cellule che producono spore, gli aschi, sono approssimativamente cilindriche, con otto spore, opercolate (si aprono con un coperchio apicale per scaricare le spore) e hanno dimensioni di 200–350 per 12–17 μm.
Il diametro delle parafisi a forma di clava è di 7–10 µm all’apice.

Coltivazione –
La Gyromitra infula non è un fungo coltivato.

Usi e Tradizioni –
La Gyromitra infula fu descritto per la prima volta nel 1774 dal micologo tedesco Jacob Christian Schäffer come Helvella infula (l’ortografia originale del genere era Elvela). Nel 1849 Elias Magnus Fries istituì il genere Gyromitra, distinguendolo da Helvella basato su un imenio giroscopico (segnato da linee ondulate o convoluzioni); il genere era basato sulla specie tipo G. esculenta. Successivamente, nel 1886, il micologo francese Lucien Quélet trasferì la specie a Gyromitra. I decenni successivi furono testimoni di una persistente confusione riguardo al corretto posizionamento tassonomico di questi funghi. Nel 1907, Jean Boudier trasferì sia G. esculenta che H. infula in un genere appena creato che chiamò Physomitra; mantenne il genere Gyromitra ma «lo basò su un carattere completamente diverso in modo da escludere dal genere proprio la specie su cui era fondato». Nel tentativo di conciliare la confusione che circonda la denominazione e l’identità dei due funghi, Fred J. Seaver propose che entrambi fossero sinonimi, rappresentando forme variabili della stessa specie. Il suo suggerimento non fu adottato dai micologi successivi, che identificarono varie differenze tra le due specie, incluso il tempo di fruttificazione, nonché differenze macroscopiche e microscopiche.
In Italia è comunemente chiamata “Elvella infula”, “Elvella mitrata”, “Spugnola mitrata”; in America del nord “hooded false morel, elfin saddle, Pouched False Morel”; in Francia “Gyromitre en turban”; per la Spagna: in Cataláno “orella de gat”; in Euskera “mitra marroi”; in Germania “Bischofsmütze”; in Inghilterra “hooded false morel”, “elfin saddle”.
Il genere Gyromitra comprende funghi ascomiceti dell’emisfero Boreale che comprende 18 specie.
Questo fungo può essere confuso con: Gyromitra esculenta (Persoon) Fries 1849, però ha una superficie rugosa (simile ad un cervello), non ondulato o sconnesso come Gyromitra infula; Gyromitra ambigua (P. Karsten) Harmaja 1969, che è molto simile nell’aspetto, vero è che di solito non è possibile dividere le due specie senza esaminare le caratteristiche microscopiche, Gyromitra ambigua ha le tinte viola nel gambo più pronunciate e spore più grandi, la mitra a forma di sella che talvolta potrebbe anche portare a confonderla con alcune specie del genere Helvella, ma queste ultime di solito hanno colori più grigi e lobi più sottili e scanalati.
Per quanto riguarda la commestibilità è tossico; contiene gyromitrina, composto tossico, che, quando metabolizzato dall’organismo, viene convertito in monometilidrazina, un componente di alcuni combustibili usato nella propulsione dei razzi.
Sebbene gran parte della gyromitrina possa essere rimossa facendo bollire con generosi volumi di acqua, il consumo non è consigliabile a causa dei possibili effetti sulla salute a lungo termine. Esistono prove che anche piccole dosi di gyromitrina possono avere un effetto cancerogeno cumulativo.

Modalità di Preparazione –
La Gyromitra infula è un fungo non commestibile per la presenza della gyromitrina, un miscuglio di svariati tipi di Idrazine, di cui la più rappresentativa è la N-metil-N-formil-idrazone acetaldeide.
Tale molecola, giunta nello stomaco, viene idrolizzata in N-formil-N-metil idrazina e dà luogo alla N-metil idrazina (MMH), ossia la molecola responsabile della cosiddetta sindrome da Gyromitra.
La MMH è uno potente epatotossico con proprietà cancerogene.
La dose letale per l’uomo è di 30–50 mg per chilogrammo di peso corporeo.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/256646262/original.jpeg
https://pms.wikipedia.org/wiki/Gyromitra_infula#/media/Figura:Bischofsm%C3%BCtze-1.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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