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Diomedea exulans

Diomedea exulans

L’albatro urlatore (Diomedea exulans, Linnaeus 1758) è un uccello appartenente alla famiglia dei Diomedeidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico apparyiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Superphylum Deuterostomia,
Phylum Chordata,
Superclasse Tetrapoda,
Classe Aves,
Sottoclasse Neornithes,
Superordine Neognathae,
Ordine Procellariiformes,
Famiglia Diomedeidae,
Genere Diomedea,
Specie D. exulans.
All’interno di questa specie vengono riconosciute le seguenti sottospecie:
– Diomedea exulans subsp. exulans Linnaeus, 1758;
– Diomedea exulans subsp. gibsoni C.J.R.Robertson & Warham, 1992.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Diomedea exulans è una specie pelagica che vive principalmente in mare. Questo uccello sfrutta le correnti marine ed è in grado di compiere più di 500 km in un solo giorno. Per la nidificazione sceglie le isole Crozet, isole del Principe Edoardo, Georgia del Sud e isole Sandwich meridionali, isole Kerguelen e l’Isola Macquarie.
Questi uccelli trascorrono gran parte della loro vita in volo, atterrando solo per riprodursi e nutrirsi. Le distanze percorse ogni anno sono difficili da misurare, ma è stato registrato un uccello che percorreva 6.000 km in dodici giorni.

Descrizione –
La Diomedea exulans ha l’apertura alare più lunga di qualsiasi uccello vivente, che varia tipicamente da 2,51 a 3,66 m. Gli esemplari con le ali più lunghe verificati misuravano circa 3,7 m. Sono stati rivendicati esempi ancora più grandi, con due giganti che misurano 4,22 m e 5,3 m, ma questi rapporti rimangono non verificati. Grazie alla sua apertura alare, è in grado di rimanere in aria senza sbattere le ali per diverse ore consecutive (percorrendo 22 m per ogni metro di caduta).
La lunghezza del corpo va da circa 107 a 135 cm con le femmine leggermente più piccole dei maschi.
Gli adulti possono pesare da 5,9 a 12,7 kg, anche se la maggior parte pesa da 6,35 a 11,91 kg.
Il piumaggio varia con l’età, con i giovani che iniziano con una livrea tendente al marrone cioccolato. Invecchiando diventano più bianchi.
Gli adulti hanno corpi bianchi con ali bianche e nere. I maschi hanno ali più bianche delle femmine con solo le punte e i bordi d’uscita delle ali neri.
Questa specie è la più bianca del complesso delle specie di albatri, le altre specie hanno molto più marrone e nero sulle ali e sul corpo degli adulti riproduttori, somigliando molto molto agli D. exulans immaturi.
Il becco è grande e di colore rosa, così come i piedi.
Hanno anche una ghiandola salina che si trova sopra il passaggio nasale e aiuta a desalinizzare i loro corpi, a causa dell’elevata quantità di acqua oceanica che assorbono. Espellono dal naso una soluzione ad alto contenuto salino, che è una probabile causa della macchia rosa-gialla vista sul collo di alcuni animali.
Vivono in media per 30 anni.

Biologia –
La Diomedea exulans è una specie monogama che si accoppia per la vita e si riproduce ogni due anni. Nel periodo della riproduzione occupano colonie sparse su gruppi di isole isolate nell’Oceano Antartico. Depongono un uovo bianco, con qualche macchia, lungo circa 10 cm.
La deposizione si ha tra il 10 dicembre e il 5 gennaio. I nidi hanno la forma di una grande conca costruita con vegetazione erbosa e torba terrosa, larga 1 metro alla base e mezzo metro all’apice.
L’incubazione dura circa 11 settimane e sono coinvolti entrambi i genitori.
Il periodo di incubazione di 11 settimane è tra i più lunghi di qualsiasi uccello.
Durante le prime fasi di sviluppo del pulcino, i genitori si siedono a turno sul nido mentre l’altro cerca il cibo. Successivamente, entrambi gli adulti cercano cibo e visitano il pulcino a intervalli irregolari.
Gli adolescenti ritornano nella colonia entro sei anni; tuttavia non inizieranno a riprodursi prima degli 11-15 anni.
Dopo la schiusa il piccolo diviene autosufficiente in nove mesi.
La sopravvivenza dei piccoli è di circa il 31,5%.

Ruolo Ecologico –
La Diomedea exulans è un uccello che raramente si ferma a terra, limitando le sue soste esclusivamente alla nidificazione. Si nutre di calamari, piccoli pesci e rifiuti gettati in mare dalle navi, mangiando al punto di non riuscire più a volare e a essere costretto a riposarsi nell’acqua. Per questi motivi secondo le credenze marinaresche, questo uccello girava in circolo osservando l’acqua senza mai fermarsi dormendo in volo ignorando le avversità atmosferiche. Benché le grandi ali favoriscano un volo aggraziato e lo aiutino a sfruttare al massimo le correnti marine, esse lo ostacolano nel decollo dal mare e nell’atterraggio, costringendolo a prendere lunghe rincorse.
La IUCN elenca l’albatro delle nevi come uno stato vulnerabile. La mortalità degli adulti variava dal 5% al 7,8% all’anno a partire dal 2003. Ha un raggio d’azione di 64.700.000 km2, sebbene il suo areale di riproduzione sia di soli 1.900 km2.
Nel 2007, c’erano circa 25.500 uccelli adulti, suddivisi in 1.553 coppie sull’isola della Georgia del Sud, 1.850 coppie sull’isola del Principe Edoardo, 1.600 sull’isola Marion, 2.000 sulle isole Crozet, 1.100 sulle isole Kerguelen e 12 sull’isola Macquarie per un totale di 8.114 coppie nidificanti. La popolazione della Georgia del Sud sta diminuendo dell’1,8% all’anno. I livelli di uccelli nelle Isole Prince Edward e Crozet sembrano stabilizzarsi, anche se più recentemente potrebbe esserci una certa contrazione della popolazione.
La più grande minaccia alla loro sopravvivenza è la pesca con palangari; tuttavia, anche l’inquinamento, soprattutto plastica e ami da pesca, sta avendo un impatto negativo. La CCAMLR ha introdotto misure per ridurre del 99% le catture accessorie di albatros intorno alla Georgia del Sud e altre commissioni regionali di pesca stanno adottando misure simili per ridurre le vittime. Le Isole del Principe Edoardo sono una riserva naturale e le Isole Macquarie sono un sito Patrimonio dell’Umanità. Infine, gran parte delle Isole Crozet e delle Isole Kerguelen sono una riserva naturale.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/292880014/original.jpeg




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