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Muntingia calabura

Muntingia calabura

La calabura (Muntingia calabura L., 1753) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Muntingiaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Dilleniidae,
Ordine Malvales,
Famiglia Muntingiaceae,
Genere Muntingia,
Specie M. calabura.
Sono sinonimi i termini:
– Muntingia calabura var. trinitensis Griseb.;
– Muntingia glabra Spreng.;
– Muntingia rosea H.Karst..

Etimologia –
Il termine Muntingia è stato dato in onore del medico e botanico olandese Abraham Munting (1626-1683).
L’epiteto specifico calabura deriva da uno dei nomi comuni con cui è nota localmente la specie.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Muntingia calabura è una pianta originaria dell’America tropicale e presente in un areale che comprende: Messico, Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama, Bahamas, Cuba, Hispaniola, Giamaica, St. Vincent e Grenadine, Trinidad e Tobago, Bolivia, Ecuador e Perù.
Sebbene originaria dell’America tropicale è stata introdotta nel sud-est asiatico e naturalizzata lì e in altre parti tropicali del mondo.
Il suo habitat è quello del clima tropicale nelle zone disturbate di pianura dal livello del mare a 1000 m di altitudine. Nel sud dell’India, è presente nelle aree adiacenti al Ghat occidentale. Questa specie colonizza gli habitat disturbati delle zone tropicali di pianura, diventando parte della vegetazione secondaria e delle foreste a galleria. Prospera in terreni poveri, in grado di tollerare condizioni acide e alcaline e siccità, ma non cresce in condizioni saline.

Descrizione –
La Muntingia calabura è un piccolo albero o arbusto sempreverde o deciduo, a seconda di dove cresce, alto da 3 a 8 m (fino a 12 m), con diametro fino a 20 cm., con chioma ampia stratificata.
Il tronco è generalmente cilindrico. I rami sono disposti orizzontalmente, la corteccia esterna è liscia, di colore grigio brunastra, e interna fibrosa di colore crema chiaro, astringente, con spessore totale da 3 a 7 mm.
Le foglie sono semplici, alterne, oblungo-lanceolate, da 6 a 14 cm di lunghezza per 2-4 cm di larghezza, acuminata, obliqua alla base, con 3-5 nervature prominenti dalla base della foglia, con il margine seghettato, di colore verde chiaro nella pagina superiore e verde grigiastro in quella inferiore; con pubescenza di peli stellati su entrambe le superfici.
I fiori sono bianchi, perfetti, da 2 a 2,2 cm di diametro; ascellari, solitari o in fasci di 1-5 fiori, anche se sono più comuni fasci di 1, 2 o 3 fiori. Sepali 5, verde chiaro, lunghi da 7 a 10 mm, densamente pubescenti su entrambe le superfici, valvati; petali 5, bianchi, ovati con apice troncato, unguicolati, glabri, di diametro da 9 a 13 mm;
Il frutto è una bacca carnosa, multiloculare, ellissoide, succosa e dolce, di 1 cm di diametro e di colore bruno rossastro scuro.
All’interno sono presenti numerosi minuscoli semi marroni del peso di circa 22,5-25,5 microgrammi e lunghi 0,5 mm.

Coltivazione –
La Muntingia calabura è un piccolo arbusto o albero a crescita rapida che viene occasionalmente coltivato per i suoi frutti commestibili.
La pianta fiorisce e fruttifica per un lungo periodo, anche in esemplari giovani. Esistono forme a frutto sia rosso che giallo e a volte viene anche coltivata come albero da ombra ornamentale e di servizio.
È una pianta dei tropici di pianura, dove si trova ad altitudini fino a 1.000 metri. Cresce meglio nelle aree in cui le temperature diurne annuali sono comprese tra 22 e 32 °C, ma possono tollerare 10-36 °C.
Preferisce una piovosità media annua compresa tra 1.400 e 2.000 mm, ma tollera 1.000 – 2.400 mm.
È una pianta che tollera probabilmente la maggior parte dei tipi di terreno tanto che può prosperare senza cure in terreni poveri e si comporta bene sia in terreni acidi che alcalini e persino su vecchi terreni sterili di stagno.
Tuttavia preferisce un pH compreso tra 5,5 e 6,5, tollerando 5 – 7.
Le piante attecchite sono inoltre resistenti alla siccità.
Per la coltivazione la pianta richiede una posizione riparata, i rami larghi tendono a spezzarsi con vento forte.
Grazie alla sua capacità di colonizzare il terreno disturbato, anche su terreni ben battuti su cui altri alberi non riescono a stabilirsi, questo albero si è diffuso in molte aree dei tropici, divenendo invasivo in molte regioni.
Le piantine fioriscono entro due anni a causa della loro rapida crescita.
La propagazione avviene per seme che ha bisogno della luce per germogliare.
La germinazione dei semi freschi è favorita dal passaggio attraverso il tratto digestivo di pipistrelli e uccelli che li disperdono. Il seme è ben rappresentato nelle banche dei semi dei suoli forestali e richiede condizioni di temperatura e luce elevate per la germinazione; tra l’altro le piantine non tollerano l’ombra.
Si può propagare anche per talee di legno semimaturo.

Usi e Tradizioni –
La Muntingia calabura è una pianta conosciuta con vari nomi comuni; tra questi riportiamo: “calabur-tree”, “cotton candy berry”, “glade mallow”, “glademallow”, “Jamaica-cherry”, “jam tree”, “manzanil”, “Panama-berry”, “Singapore cherry”, “sirsen”, “strawberry-tree” (inglese); “bois de soie marron”, “bois d’orme”, “bois ramier”, “cerisier de Panama” (francese); “acuruco”, “bersilana”, “bolaina yamanaza”, “bolina”, “cacaniqua”, “capolin”, “capulín blanco”, “capulin de comer”, “cedrillo”, “chirriador”, “chitató”, “guácimo”, “guinda”, “hembra”, “iumanasa”, “jonote”, “mahaujo”, “majagua”, “majagüillo”, “majagüito”, “memiso”, “memizo”, “mullacahuayo”, “nigua”, “niguito”, “niguo”, “palman”, “pasito”, “tapabotija”, “yunanasa” (spagnolo); “calabura”, “pau de seda” (portoghese); “Jamaika-kirsche”, “Panama-beere”, “Singapur-kirsche” (tedesco); “chitato”, “majagüito”, “acuruco”, “chirriador”, “nigüito” (Ecuador); “capulín de comer” (Costa Rica); “cereza guacima” (Cuba); “zapán de comer”, “palomas antillanas”, “tomaque” (Perù).
Si tratta di una tipica pianta pioniera che si adatta a qualsiasi tipo di suolo, anche povero, è può sopportare periodi di siccità. Parti della pianta vengono variamente utilizzate nella medicina tradizionale.
Questa pianta trova impiego sia in campo alimentare che medicinale e per altri usi.
Nell’uso agroforestale l’albero ha una proprietà incredibile per un insediamento molto rapido. È una tipica specie pioniera e si trova a colonizzare siti disturbati nelle pianure tropicali.
Tra gli altri usi si ricorda che la corteccia flessibile può essere usata come cordame grezzo.
Dalla corteccia si può ottenere una fibra resistente, simile alla seta, che viene utilizzata per ancorare supporti e realizzare corde e viene utilizzata anche per la realizzazione di cestini.
Il legno è apprezzato in Brasile come fonte di pasta di carta.
L’alburno è giallastro e il durame è bruno-rossastro, solido, compatto, a grana fine, moderatamente resistente, leggero, resistente all’interno e facilmente lavorabile. Utile per rivestimenti interni, realizzazione di piccole scatole, botti e carpenteria in genere.
Il legno è tenero ed è apprezzato soprattutto come combustibile poiché si accende rapidamente, brucia con calore intenso ed emette pochissimo fumo. Viene utilizzato anche come legna da cucina.

Modalità di Preparazione –
La Muntingia calabura è una pianta utilizzata per scopi commestibili e medicinali, oltre che utile pianta pioniera in aree disturbate.
I frutti vengono consumati crudi o cotti. Hanno una polpa dolce e succosa, sono ottimi da mangiare a portata di mano e possono essere utilizzati anche per preparare marmellate, crostate, confetture, ecc.
I frutti sono molto dolci è molto amati dai bambini.
Dalle foglie si prepara un tè.
L’infuso delle foglie viene bevuto come bevanda simile al tè.
Nell’uso medicinale si dice che i fiori possiedano proprietà antisettiche.
L’infuso dei fiori è apprezzato come antispasmodico. Viene utilizzato per alleviare il mal di testa e i primi sintomi del raffreddore.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/342438619/original.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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