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Atractocarpus fitzalanii

Atractocarpus fitzalanii

La gardenia marrone o mangostano giallo (Atractocarpus fitzalanii (F.Muell.) Puttock) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Rubiaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Rubiales,
Famiglia Rubiaceae,
Sottofamiglia Ixoroideae,
Tribù Gardenieae,
Genere Atractocarpus,
Specie A. fitzalanii.
È basionimo il termine:
– Gardenia fitzalanii F.Muell.;
Sono sinonimi i termini:
– Randia fitzalanii (F.Muell.) F.Muell.;
– Randia fitzalanii (F.Muell.) F.Muell. ex Benth.;
– Trukia fitzalanii (F.Muell.) Fosberg.
All’interno di questa specie vengono riconosciute le seguenti sottospecie:
– Atractocarpus fitzalanii subsp. fitzalanii;
– Atractocarpus fitzalanii subsp. tenuipes Puttock.

Etimologia –
Il termine Atractocarpus proviene dalla combinazione delle due parole greche: ἄτρακτος, atractos, cioè fuso e καρπός, carpόs, cioè frutto, in riferimento alla forma dei frutti della specie tipo.
L’epiteto specifico fitzalanii è stato dato in onore del botanico e raccoglitore irlandese Eugene Fitzherbert Albini Fitzalan (1830 – 1911) che dopo il suo trasferimento in Australia contribuì in maniera particolare allo studio della flora del Queensland.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Atractocarpus fitzalanii è una pianta originaria dell’Australi dove cresce in un territtorio che va dall’estremo nord del Queensland a sud fino a Mackay.
Il suo habitat è quello del sottobosco delle foreste pluviali ben sviluppate ed in zone riparate su una varietà di siti ad altitudini dal livello del mare fino a 1.200 metri.

Descrizione –
L’Atractocarpus fitzalanii è una pianta sempreverde che cresce in forma di legnoso o piccolo albero di circa 3-10 (15) m di altezza.
Il tronco, che può avere un diametro fino a 30 cm, è ricoperto da una corteccia di colore grigio e liscia.
Le foglie sono opposte, grandi di colore verde scuro lucido, di forma da obovate a ovali, con dimensioni da 10–18 cm di lunghezza per 3–5 cm di larghezza. Le venature giallastre e la nervatura centrale della foglia sono prominenti. Le foglie giovani sono di colore verde lime brillante.
I fiori sono raggruppati in infiorescenze ascellari alla base dei nuovi germogli portanti fiori imbutiformi unisessuali, per aborto parziale degli organi dell’altro sesso.
I fiori maschili hanno un calice campanulato con apice tronco, corolla con tubo lungo circa 1 cm, 5 lobi oblunghi, di 1-1,5 cm di lunghezza, e antere sessili interne al tubo. Quelli femminili con calice campanulato, lungo circa 0,6 cm, con lobi appena accennati, corolla con tubo lungo circa 1,5 cm e 5 lobi oblunghi, di circa 1,5 cm di lunghezza, ovario infero e stilo lungo 1,4-1,6 cm.
Il frutto è di forma rotonda o ovale, con un diametro di 3-8 cm, di colore giallo a maturità, con polpa dal sapore simile al mangostano (Garcinia × mangostana L.) I frutti maturano da aprile a giugno.
All’interno dei frutti sono contenuti numerosi semi appiattiti pressoché circolari di 6-7 mm di diametro.

Coltivazione –
L’Atractocarpus fitzalanii è una pianta sempreverde che viene raccolta allo stato selvatico per uso locale come alimento e medicina. A volte viene coltivata come pianta ornamentale, apprezzata soprattutto per i suoi bei fiori bianchi, che hanno un profumo forte e fragrante di gardenia. Viene coltivata particolarmente per la crescita rigogliosa nei giardini subtropicali dell’Australia orientale.
Le piante sono tolleranti a gelate lievi e di breve durata e preferiscono una posizione con luce intensa, anche se una certa protezione dal sole nelle ore più calde della giornata previene l’ingiallimento e la bruciatura delle foglie.
È una pianta di facile coltivazione, riuscendo in una varietà di suoli.
Ha bisogno di regolari innaffiature in estate, più diradate in inverno, ma senza mai fare asciugare completamente il substrato, e presenza di elementi minerali, provenienti da un terreno fertile, in primavera-estate.
Pianta idonea per la coltivazione in vaso per la decorazione di spazi aperti, dove il clima lo consente, o di verande, giardini d’inverno e interni luminosi con temperature minime invernali non inferiori a 15 °C.
La propagazione avviene per seme, che deve essere messo a dimora nel più breve tempo possibile, preventivamente tenuto in acqua tiepida per un giorno, in terriccio per semine con aggiunta di sabbia silicea o perlite per un 30%, mantenuto umido alla temperatura di 25-28 °C, con tempi di germinazione di 1-2 mesi; si riproduce anche per talea.
I frutti, ritenuti da molti dal sapore non particolarmente gradevole, sono consumati freschi prevalentemente dagli aborigeni.

Usi e Tradizioni –
L’Atractocarpus fitzalanii è una pianta conosciuta con alcuni nomi comuni come: brown gardenia, native gardenia, randia, orange randia, papajarin, yellow mangosteen.
I frutti vengono mangiati dagli aborigeni e la pianta viene coltivata come ornamentale nei giardini dei climi subtropicali.
La pianta ha grande valore ornamentale per il suo fogliame lussureggiante e i fiori intensamente profumati, coltivabile come esemplare isolato, per siepi o lungo i viali nelle regioni a clima tropicale e subtropicale umido, se ne può tentare la coltivazione in quelle temperato-calde più miti, dove temperature intorno a 0 °C sono eccezioni di breve durata.
I frutti sono commestibili e si colorano di giallo a maturità.
Nell’uso medicinale la pianta è stata utilizzata come afrodisiaco.
dal punto di vista ecologico questa pianta è caratterizzata dai fiori che si aprono nel pomeriggio, dopodiché le falene visitano le piante per impollinarle. Gli uccelli mangiano il frutto.

Modalità di Preparazione –
L’Atractocarpus fitzalanii è una pianta di cui da tempi remoti vengono mangiati i frutti freschi da parte degli aborigeni locali.
Il frutto dalla buccia gialla, delle dimensioni di una palla da baseball, ha un sapore che presumibilmente assomiglia a un mangostano.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/232057982/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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