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Withania somnifera

Withania somnifera

L’ashwagandha o ciliegia invernale (Withania somnifera (L.) Dunal) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Solanaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Solanales,
Famiglia Solanaceae,
Genere Withania,
Specie W. Somnifera.
È basionimo il termine:
– Physalis somnifera L..
Sono sinonimi i termini:
– Withania somnifera var. macrocalyx Chiov.;
– Withnia somnifera var. communis Cordem..
All’interno di questa specie si riconoscono due sottospecie:
– Withania somnifera subsp. obtusifolia (Täckh.) Abedin, Al-Yahya, Chaudhary & J.S.Mossa;
– Withania somnifera subsp. somnifera.

Etimologia –
Il termine Withania è un termine che secondo il botanico Lotte Burkhardt commemora Henry Thomas Maire Silvertop Witham (1779-1844), geologo e paleontologo inglese che studiò la struttura interna delle piante fossili.
L’epiteto specifico somnifera viene da sómnium sonno e da féro portare: per le proprietà sonnifere della pianta.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Withania somnifera è una pianta sempreverde che cresce, allo stato spontaneo, in India, Medio Oriente e parti dell’Africa. Viene coltivata o cresce spontaneamente soprattutto in India, Nepal, Pakistan, Sri Lanka, ma anche Africa settentrionale e alcune zone del Mediterraneo (in Italia principalmente Sicilia e Sardegna).
Il suo habitat è spesso quello delle parti assolate aride, spesso su terreni sassosi; in India la pianta è ampiamente distribuita nelle parti più aride, in particolare Punjab, Gujarat, Uttar Pradesh, Maharashtra, Bengala occidentale e Rajasthan.

Descrizione –
La Withania somnifera è una pianta che cresce in forma arbustiva ad un’altezza tra 35 e 75 cm ma che può svilupparsi anche a maggiori altezze. La pianta è ricoperta di piccoli peli che le conferiscono un riflesso grigio-ceruleo.
Possiede rami tomentosi che si estendono radialmente da un fusto centrale.
Le foglie sono di colore verde opaco, ellittiche, di solito lunghe fino a 10–12 cm.
I fiori sono piccoli, verdi-gialli e a forma di campana.
Il frutto maturo è rosso arancio.

Coltivazione –
La Withania somnifera è una pianta che cresce allo stato spontaneo o coltivata in molte delle regioni più aride dell’India. Si trova anche in Nepal, Sri Lanka, Cina e Yemen, dove predilige terreni sassosi asciutti con sole a mezz’ombra.
In generale è una pianta che ha bisogno di climi caldi e asciutti, sebbene resista a leggere gelate; si adatta meglio in terreni sabbiosi e alcalini (la crescita è migliore quando il pH è tra 7,5 e 8).
La coltivazione in pieno campo è possibile se l’inverno non è troppo rigido e piovoso; il campo deve essere arato e successivamente vanno fatte delle aggiunte di terreno per portarlo al giusto livello prima della stagione delle piogge.
Per ottenere una buona resa della coltura, è opportuno integrare con un fertilizzante organico ben umificato.
È una pianta che non tollera elevati apporti idrici e se coltivata in contenitori bisogna prestare attenzione all’alto rischio di marcescenza delle radici.
È una pianta che si propaga o per seme, durante il periodo primaverile. I semi germogliano in 15-20 giorni a 20 °C tenuti in sabbia umida.
Si può propagare anche per talea nella tarda primavera.

Usi e Tradizioni –
La Withania somnifera viene conosciuta con vari nomi, tra cui in lingua sanscrita “Ashwagandha”, che significa “odore di sudore di cavallo”. Pianta da sempre usata nella medicina ayurvedica, secondo alcune teorie dà al suo utilizzatore la forza di uno stallone; secondo altre teorie invece il nome è tale poiché la radice emana un odore, probabilmente non proprio gradevole, che viene descritto come odore di sudore di cavallo o di urina di cavallo o ancora di pelle di cavallo.
Questa pianta è conosciuta e utilizzata sin dall’antichità nella medicina indiana (da qui il nome di ginseng indiano), in particolare ayurvedica, come tonico e adattogeno, inoltre ha proprietà immunomodulatrici e antinfiammatorie.
Diversi studi clinici e ricerche effettuate sugli animali supportano l’utilizzo della pianta nel trattamento dell’ansia, dei disordini neurologici e cognitivi, nelle infiammazioni. Inoltre sono state confermate le sue attività antistress, anticancro, anticonvulsivanti, immunologiche e antiossidanti. Si hanno, invece, risultati contraddittori in merito alle attività sedative e diuretiche.
Anche se viene usata come erba medicinale nella medicina Ayurveda e venduta in molti paesi come integratore alimentare, non ci sono tuttavia prove scientifiche sufficienti che sia sicura o efficace per il trattamento di qualsiasi malattia.
La Withania somnifera viene largamente impiegata in fitoterapia per diverse patologie. I principi chimici attivi e utili sono presenti soprattutto nelle sue radici e sono circa 80; in particolar modo sono rappresentati da molecole dei lattoni non steroidei detti witanolidi, con proprietà principalmente antinfiammatorie e anticancerogene e, in minor quantità, saponine e più alcuni alcaloidi come la witanina, la witaninina, la witasomnina (quest’ultima favorirebbe la regolarità del sonno), miste a tracce di nicotina e scopoletina. Contiene anche elevato ferro non eme, per cui ha anche proprietà anti-anemiche.
Nell’uso della Withania somnifera si indicano principalmente i rimedi antistress per migliorare i tempi di reazione.
In diverse farmacopee viene indicata come tonico generale per aumentare l’energia, per migliorare lo stato di salute generale e come coadiuvante protettivo nella prevenzione delle malattie negli atleti e negli anziani.
Questa pianta svolgerebbe azione fitoterapica nei riguardi di: cervello, muscolatura liscia, vari organi, ossa, cartilagini, articolazioni, sangue, sistema emopoietico, sistema immunitario, sistema nervoso autonomo, sistema nervoso centrale, utero e ovaie.
Tra le controindicazioni si ricorda che elevati dosaggi di Whitania somnifera possono causare disturbi gastrointestinali, vomito e diarrea; negli animali da laboratorio, con un aumento della dose, l’effetto sedativo può aumentare sino a portare a depressione respiratoria. Ratti trattati con la pianta per un periodo compreso tra 10 e 14 giorni hanno sviluppato disturbi renali, epatici e respiratori.
Per quanto riguarda invece le interazioni farmacologiche, per via dell’effetto sedativo, le potenziali interazioni farmacologiche che possono verificarsi avvengono con: anticonvulsivanti, antipsicotici, benzodiazepine, barbiturici (fenobarbital), fenitonina, primidone, antidepressivi triclici, acido valproico, zolpidem. Per tale motivo non bisogna dunque associare la Withania a farmaci che deprimono il SNC; non va assunta neanche in gravidanza in quanto la pianta può avere effetti abortivi.
Generalmente la droga è costituita dalle radici, anche se vi sono principi attivi in foglie e bacche.
L’analisi della radice, del fusto e delle foglie della Withania somnifera conferma la presenza di witaferina A e di witanolide D in tutte le parti della pianta ma con una differenza significativa nel loro rapporto. Nella radice il witanolide D risulta essere presente in percentuale maggiore (0,193% vs 0,066%). Questa è invece presente in percentuale minore nelle foglie, rispetto alla witaferina A (0,003% vs 0,238%). Nel fusto la percentuale dei due composti è bassa (0,007% per il witanolide D e 0,048% per la witaferina A). Nei prodotti commerciali analizzati sono stati rilevati entrambi i composti. Nei prodotti solidi la quantità della witaferina A varia da 0.003% a 0,051% mentre quella del witanolide D varia dallo 0,006% a 0,049%. Nei prodotti commerciali liquidi, la quantità della witaferina A è nel range 0,027-0,065% e quella del witanolide D varia dallo 0,238% al 0,364%.
La radice della Withania somnifera è presente nell’elenco degli estratti vegetali ammessi, in Italia, dal Ministero della salute negli integratori alimentari. Non ci sono restrizioni nell’uso di questa pianta o dei suoi principi attivi in Italia.
Dal punto di vista ecologico la Withania somnifera è una pianta che può andare soggetta ai cambiamenti climatici con elevati rischi di estinzione. Per salvaguardare la pianta (qualcuno) ha proposto di stabilire un piano ecologico a lungo termine in differenti eco-regioni in India e in tutto il mondo e di sviluppare strategie di conservazione.

Modalità di Preparazione –
La Withania somnifera si trova ordinariamente nelle erboristerie specializzate dove viene venduta come droga essiccata per tisana, estratto secco, anche in associazione con altre piante, in capsule o compresse, estratto fluido anche in associazione con altre piante.
La dose minima efficace, e prevalentemente consigliata, per l’uso acuto di Withania somnifera, è di 2-3 grammi di radice in polvere e 300–500 mg al giorno di estratto secco della radice, titolato in withanolidi totali minimo 1.5 %. La Withania somnifera dovrebbe essere assunta con i pasti principali, mediamente due-tre volte al giorno, tuttavia, se presa una volta al giorno, dovrebbe essere preso con la prima colazione.
Questa pianta può trovare impiego con altre erbe sinergiche; tra queste citiamo: Centella asiatica, Curcuma, Eleuterococco, Ginkgo biloba, Ginseng, Incenso, Teucrio, Polio montano, Rhodiola, Schisandra, Tabebuia e Unicaria.
I due più grandi mercati di radici e semi della Withania somnifera si trovano nel Madhya Pradesh, in India; ogni giorno vi si recano importatori, acquirenti, produttori di prodotti ayurvedici. Venduta come integratore alimentare, come estratto secco, la droga è utilizzata in preparati tonici ed energetici, soprattutto in forma liquida (fiale bevibili) ma anche in forma solida (capsule e compresse).

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/211239352/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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