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Tanacetum cinerariifolium

Tanacetum cinerariifolium

Il piretro della Dalmazia o Tanaceto con foglie da cineraria (Tanacetum cinerariifolium (Trevir.) Sch.Bip.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Asterales,
Famiglia Asteraceae,
Sottofamiglia Asteroideae,
Tribù Anthemideae,
Sottotribù Tanacetinae,
Genere Tanacetum,
Specie T. cinerariifolium.
È basionimo il termine:
– Pyrethrum cinerariifolium Trevir..
Sono sinonimi i termini:
– Chrysanthemum cinerariifolium (Trevis.) Vis.;
– Chrysanthemum rigidum Vis.;
– Chrysanthemum turraeanum Vis., 1826;
– Chrysanthemum turreanum Vis.;
– Pyrethrum cinerarifolium Trevis.;
– Pyrethrum elongatum Duch.;
– Pyrethrum turreanum (Vis.) Less.;
– Pyrethrum turreyanum Less.;
– Pyrethrum willemoti Duch..

Etimologia –
Il termine Tanacetum proviene dal greco ἀθανασία athanasía immortalità, attraverso il tardo latino tanazita: riferimento alla lunga vita di questi fiori.
L’epiteto specifico cinerariifolium viene da Cineraria, derivato da cinis cenere: per il colore cinerino delle foglie, e da folium foglia: con foglie da cineraria.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Tanacetum cinerariifolium è una pianta autoctona dell’Europa sud-orientale (tra Croazia, Montenegro ed Albania) ma che grazie alle sue proprietà viene ampiamente coltivato in Europa (in particolare in Italia e Spagna), in Giappone, in Nord Africa, in Kenya e in Ruanda (dove le grandi piantagioni mettono a rischio il parco nazionale dei Virunga, habitat dei gorilla).
Il suo habitat naturale è quello dei terreni rocciosi, presente solitamente anche in riva al mare, e coltivato nei paesi temperati settentrionali e nelle aree tropicali ad altitudini più elevate. In Kenya, le colture vengono coltivate da 1.800 a 2.700 m di altitudine.

Descrizione –
Il piretro della Dalmazia è una pianta erbacea perenne, cespugliosa, pelosa, che cresce fino a 40–60 cm di altezza.
Questa pianta cresce in gruppi e presenta foglie lobate di colore blu-verde tendente al cenerino; le foglie sono pennatopartite, ghiandolare-punctate; con le basali di 10-20 cm, picciolate, da lanceolate a oblunghe, i segmenti da pennatisettano a palmatisetto, da strettamente lanceolate a oblungo-lanceolate; le foglie cauline sono simili ma poco picciolate.
I fiori sono raccolti in capolini solitari con disco giallo e ligule bianche, del diametro di circa 4 cm. presentano un involucro di 12-18 mm, con cimette ligulate bianche, femmine; ligule di 8-16 mm.
I frutti sono degli acheni di 2,5-3,5 mm, con nervature da 5 a 7. Presentano un pappo a corona a lobi irregolari di 0,6-1 mm.

Coltivazione –
Il Tanacetum cinerariifolium è una pianta perenne che viene utilizzata sia allo stato naturale che coltivata per uso locale come medicinale e fonte di materiali.
È una pianta economicamente importante come fonte naturale di un insetticida chiamato “piretro” ed il cui principio attivo sono delle piretrine.
Il Kenya ha prodotto il 90% (oltre 6.000 tonnellate) del piretro mondiale nel 1998. Significativa anche la produzione in Tanzania ed Ecuador. Attualmente il principale produttore mondiale è l’Australia.
È una pianta che cresce senza problemi in molti tipi di suoli ma preferisce un terreno ricco di humus; dal punto di vista pedologico predilige un terreno ciottoloso, calcareo, asciutto, in posizione soleggiata, tanto che quando viene coltivata in climi umidi, le piante spesso muoiono dopo la fioritura. Tollera un pH compreso tra 5,2 e 7,5.
La propagazione avviene normalmente per seme. La semina va effettuata in ed il seme va mantenuto umido fino alla germinazione. Successivamente le singole piantine vanno poste in singoli vasi o contenitori e trapiantate in tarda primavera o all’inizio dell’estate.
La pianta può essere moltiplicata anche per divisione in primavera. Le divisioni più grandi possono essere piantate direttamente in pieno campo in estate o nella primavera successiva.

Usi e Tradizioni –
Il Tanacetum cinerariifolium è una pianta molto coltivata per le sue proprietà insetticide ma con possibili potenzialità per uso medicinale.
Dai capolini raccolti appena schiusi, fatti essiccare all’ombra e macinati si ottiene una polvere giallo-verdognola detta “razzia” o piretro dall’alto potere insetticida in quanto contenente particolari principi attivi (piretrine) che agiscono sul sistema nervoso degli insetti. I due principi attivi attualmente più utilizzati per la loro efficacia, sia nello stadio adulto che larvale dell’insetto, sono la tetrametrina e la cipermetrina.
Per questo motivo è ampiamente coltivato come fonte di insetticida ma anche come pianta in grado di respingere gli insetti dalle piante che crescono nelle vicinanze e, quindi utilizzabile, con i dovuti accorgimenti, nei sistemi agroecologici.
In campo medicinale non viene ancora usata sebbene la ricerca abbia dimostrato che i fiori possiedono una debole attività antibiotica.
Sono i fiori la principale fonte del piretro insetticida, tossico per gli insetti e, secondo ricerche recenti, anche con livelli di tossicità, soprattutto neurologica, per i mammiferi, uomo compreso.
Talvolta è stato usato come vermifugo in Cina.
Le piretrine che vengono estratte dalla parte gialla dei fiori, hanno un contenuto elevato quando sono in piena fioritura (1,22%) e più basso nel periodo precedente (0,71%).
Purtroppo questo insetticida uccide anche molti insetti utili.
Si ricorda che, oltre ad i report di ricerche sugli effetti negativi nei riguardi di mammiferi, anfibi e pesci, oltre che di insetti ed altri organismi, le piretrine possono provocare una serie di effetti negativi sull’uomo quali fenomeni allergici, rinite allergica, asma ed altre patologie.

Modalità di Preparazione –
Per ricavare le piretrine i fiori del Tanacetum cinerariifolium vengono polverizzati e i componenti attivi, contenuti nei semi, vengono estratti e venduti sotto forma di oleoresina. Questa viene applicato come sospensione in acqua o olio o come polvere.
Si ricorda ancora che le piretrine attaccano il sistema nervoso di tutti gli insetti e impediscono alle zanzare femmine di pungere, inoltre quando sono presenti in quantità inferiori a quelle fatali per gli insetti, sembrano comunque avere un effetto repellente per gli insetti. Sono, inoltre, dannose per i pesci, ma sono molto meno tossici per mammiferi e uccelli rispetto a molti insetticidi sintetici e non sono persistenti, sono biodegradabili e si decompongono facilmente per esposizione alla luce.
Un altro utilizzo pratico può essere quello di mettere in infusione due manciate di fiori essiccati in polvere in un litro di acqua calda per un’ora. Questa miscela può essere frullata o filtrata e quindi utilizzata come spray.
Si ricorda che una volta essiccati, i fiori o la polvere conservano le loro proprietà insetticide quasi indefinitamente.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/48088666/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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