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Come si coltiva il Platano occidentale

Come si coltiva il Platano occidentale

Il Platano occidentale o Platano americano (Platanus occidentalis L., 1753) è una pianta appartenente alla famiglia delle Platanaceae, originaria del Nord America. Questa pianta è arrivata in Europa nel 1636 ma senza però destare un particolare interesse.
Si tratta di una pianta monoica con fiori molto piccoli, di cui quelli maschili di colore giallo e quelli femminili di colore rossastro.

Coltivazione –
Il Platano occidentale è una pianta che cresce bene in terreni fertili ed umidi, ben drenati e profondi. Tuttavia riesce a crescere su qualunque substrato.
Dal punto di vista climatico tollera sia il caldo che il freddo e l’inquinamento urbano. Inoltre preferisce posizioni soleggiate, anche se resiste all’ombra.
Per quanto riguarda l’irrigazione questa va effettuata solo nel primo anno dopo l’impianto, soprattutto nel periodo estivo se non piove. Gradisce concime organico in autunno nei primi anni di vita. Accetta di buon grado le potature.

Come le altre piante dello stesso genere, può essere colpito da antracnosi, che determina macchie fogliari scure “a fiamma” o “a lingua di fuoco”, che poi si seccano, e può provocare il disseccamento dei germogli, risultando particolarmente pericolosa nelle primavere umide e piovose, quando può causare gravi defogliazioni. La malattia si controlla attraverso 2-3 interventi distanziati di 15-20 giorni, di cui il primo all’apertura delle gemme, con prodotti a base di sali di rame, da irrorare sull’intera chioma.

Usi –
Il Platanus occidentalis trova scarso impiego in Europa ed in Italia in quanto sia il platano orientale che quello ibrido hanno caratteristiche migliori sia a livello ornamentale che tecnologico.




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