Un Mondo Ecosostenibile
Guide PraticheTecniche

Quando si pota il Noce

Quando si pota il Noce

Il noce da frutto o noce bianco (Juglans regia L., 1753) è un della famiglia delle Juglandaceae ed è una pianta originaria dell’Asia (pendici dell’Himalaya), introdotta in Europa in epoca antichissima per i suoi frutti eduli.
Questa pianta è diffusa in tutto il mondo ed in Italia la coltura della noce da frutto, in genere promiscua, ha una certa rilevanza solo in Campania.
Ricordiamo che il noce può essere coltivato anche per la produzione di legno o per entrambi gli scopi ed è un albero vigoroso, caratterizzato da tronco solido, alto, diritto, portamento maestoso.

Epoca di potatura –
Per il noce, fin dal primo anno di impianto, si devono eseguire due interventi di potatura verde:
– il primo intervento, nel periodo di inizio primavera, va eseguito quando i germogli raggiungono i 20-25 cm per scegliere quello destinato a costituire il prolungamento del fusto, eliminando i polloni e raccorciando tutti gli altri a 1-2 foglie dall’asse centrale;
– il secondo intervento va eseguito in luglio, durante la seconda ripresa vegetativa, sempre per favorire il germoglio centrale. Deve essere previsto un tutore di legno di 2,5-3 m al quale legare il germoglio di prolungamento.
– nel secondo anno si ripetono i due interventi in verde fino al raggiungimento dell’altezza ove formare l’impalcatura, circa 2,5 m da terra.
– negli anni successivi gli interventi di potatura debbono essere contenuti ma costanti ogni anno; infatti è un albero che si autocontrolla; si eliminano i secchioni, i rami male inseriti e secchi, semmai qualche taglio di ritorno.
Per i dettagli della tecnica di potatura si rimanda alla seguente scheda.

Varietà e portainnesti –
La coltivazione del noce da frutto che, come detto, è stata intrapresa in epoca remota, ha condotto alla selezione diverse varietà, con caratteristiche che le differenziano per resistenza a fattori climatici, pedologici e qualità dei frutti. Tra queste varietà ricordiamo:
– Sorrento: è la varietà più diffusa in Italia, di vigore elevato, portamento assurgente, a duplice destinazione (frutto e legno), produce frutti medi, di forma ovale, di buona qualità; la maturazione è medio-tardiva (fine settembre al Sud);
– Franquette: di vigore elevato, a duplice destinazione (frutto e legno), produce frutti grossi, di forma ovale, di ottima qualità; è consigliabile al Centro-Nord e al Sud nelle zone più fredde per il suo fabbisogno di freddo;
– Hartley: di vigore medio, ad una sola destinazione (da frutto), produce frutti grossi, di forma subovale, di buona qualità, è adatta bene sia al Nord che al Sud.
– Altre varietà interessanti sono: Malizia, selezione di Sorrento, Feltrina, Bleggiana, Cerreto, Mayette, Serr, Payne, Lara, Midland.
Per quanto riguarda i portainnesti questa pianta viene propagata sia per seme che per innesto, così come tutte le specie a frutto secco.
Tra i portainnesti si ricordano: franchi di varietà locali ed il selvatico; poco usato il J.Nigra, talvolta con fenomeni di disaffinità dopo una trentina d’anni, sensibile al virus CLRV, che induce rottura nel punto d’innesto; infine il Paradox, ibrido di prima generazione di J.hindsii x J.regia. tutti i portimmesti da seme hanno il problema della disformità.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *