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Euproctis chrysorrhoea

Euproctis chrysorrhoea

L’Euprottide o bombice dal ventre bruno (Euproctis chrysorrhoea Linneo, 1758 ) è un lepidottero appartenente alla famiglia degli Erebidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Lepidoptera, Sottordine Glossata, Infraordine Heteroneura, Divisione Ditrysia, Superfamiglia Noctuoidea, Famiglia Erebidae e quindi al Genere Euproctis ed alla Specie E. chrysorrhoea.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Euprottide è una falena originaria dell’Europa, dei paesi vicini in Asia e della costa settentrionale dell’Africa. Descrizioni di focolai, vale a dire, grandi aumenti della popolazione della durata di diversi anni, sono state riportate sin dal 1500.
Questa specie può essere trovata in tutta Europa, tranne nei paesi più settentrionali, anche nei paesi più occidentali dell’Asia, come Turchia, Siria e Israele, e nei paesi delle parti settentrionali dell’Africa.
Successivamente è stata introdotta accidentalmente negli Stati Uniti nel 1890 dove la diffusione e la propagazione si è alternata a momenti di grande intensità a fenomeni di riduzione della sua popolazione.
Oltre al Nord America, ci sono state segnalazioni di questa specie che è apparsa in Cina, Giappone e Nuova Guinea.
L’Euproctis chrysorrhoea è un defogliatore abbastanza frequente anche in tutta Italia, specialmente nelle zone collinari e pedocollinari marginali ai boschi.
Gli stadi larvali di questo lepidottero si insediano su diverse piante, che possono defogliare completamente, tra cui: Latifoglie forestali e di interesse paesaggistico (Tiglio, Quercia, Carpino, Acero, Pioppo), Rosacee ornamentali e Fruttiferi.
L’habitat di questa specie è rappresentato da spazi aperti, margini dei boschi e brughiere. È tuttavia possibile trovare questi insetti anche nei frutteti, nei viali alberati e sulle siepi.

Morfologia –
Gli adulti dell’ Euproctis chrysorrhoea hanno un’apertura alare di 30-40 mm, con ali anteriori di colore bianco con punti nerastri marginali, terminali di colore giallastro-dorato, anche per la presenza di una peluria di uguale colore.
Le uova sono di colore ocraceo-rugginoso e si riconoscono perche vengono deposte a gruppi e ricoperte da peli giallastri prodotti dalle femmine e presenti nella parte terminale dell’addome.
Le larve, a maturità, hanno una lunghezza di 30-40 mm; sono ricoperte di peluria, di colore bruno-nerastro, con il dorso provvisto di tubercoli color arancio; vanno a completare la livrea delle fasce longitudinali di colore giallo-aranciato e, ai lati del corpo, delle striature longitudinali biancastre ed aranciate. I peli forniscono protezione dai predatori; la larva ne incorpora un po’ nel bozzolo entro il quale si impupa.
Sul dorso di queste si notano dei tubercoli scuri dai quali partono dei peli o setole bianco ocracee o brunastre; questi peli sono urticanti e possono creare fastidio alle mucose dei mammiferi.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Euproctis chrysorrhoea sverna allo stadio di larva di 3^ età, in nidi sono realizzati con foglie secche e fili sericei, secreti dalle stesse larve, costruiti nel precedete periodo autunnale e collocati nella parte apicale della chioma; i nidi hanno una lunghezza di 10 cm circa ed hanno una forma più o meno affusolata.
Nel periodo di aprile queste larve riprendono l’attività trofica sui giovani germogli; queste nelle giornate fredde o piovose e di notte ritornano nel nido.
Le larve raggiungono la maturità all’inizio del periodo estivo e gli adulti sfarfallano tra la terza decade di giugno ed i primi giorni di luglio.
Gli adulti si accoppiano ed ovidepongono o sulle foglie o sui rami.
La femmina depone, sul lato inferiore di una foglia, un grappolo di 200 – 400 uova; questo grappolo è ricoperto di peli dal suo ciuffo anale.
Le larve di l^ generazione nascono e sono attive in piena estate, tra la terza decade di luglio e la prima metà di agosto.
Le giovani larve, che hanno abitudini gregarie, iniziano immediatamente la loro attività trofica erodendo le foglie ed iniziando a costruire il nido nel quale sverneranno.
L’Euprottide compie in questo modo una sola generazione all’anno.
II danno è determinato dalle grandi infestazioni degli stadi larvali che sono defogliatori.
la defogliazione provoca un indebolimento della pianta stessa che subisce stress divenendo recettiva ad altre fitopatie. Nel complesso il danno si può configurare in pericolosi deperimenti ed indebolimenti delle piante colpite che saranno sicuramente più sensibili alle patologie, specialmente fungine (funghi lignicoli).

Ruolo Ecologico –
L’Euprottide è una specie che può arrecare periodicamente ingenti danne alle piante di cui si nutre e divenuta invasiva in alcuni Paesi come negli Stati Uniti e in Canada.
Inoltre i peli dei bruchi sono tossici per l’uomo, causando un’eruzione pruriginosa che dura fino a settimane a causa di irritazione meccanica e chimica. Il contatto diretto con le larve non è necessario, poiché i peli si perdono e possono essere portati dal vento.
Anche se l’Euproctis chrysorrhoea è meno velenosa della Thaumetopoea pityocampa, può causare dei problemi in quanto i peli urticanti contengono istamina, che è una sostanza tossica.
Gli interventi di contenimento di questa falena possono essere di tipo biologico e biotecnologico mentre sono da evitare quelli di natura chimica.
Per quanto riguarda la lotta biologica e biotecnologica esistono alcune sperimentazioni utilizzando il Protozoo Thelohania hyphantriae; queste prove hanno dimostrato una soddisfacente attività di questi preparati nei confronti delle giovani larve.
Inoltre anche per i regolatori di crescita chitino-inibitori, si sono avuti buoni risultati in concomitanza della schiusa delle uova e sulle giovani larve.
Ricordiamo di non intervenire chimicamente onde favorire il diffondersi dei nemici naturali di questa falena che possono, nel breve giro di poco tempo, compensare improvvise infestazioni.
Tra i nemici dell’ Euproctis chrysorrhoea ricordiamo:
– Calosoma sycophanta che è un attivo predatore delle larve;
– Compsilura concinnata che è un parassitoide delle larve;
– Imenotteri del genere Apanteles, che sono dei parassitoidi.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.




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