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Zabrus tenebrioides

Zabrus tenebrioides

Lo zabro gobbo (Zabrus tenebrioides Goeze, 1777) è un coleottero appartenente alla famiglia dei Carabidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Ramo Bilateria,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Coleopteroidea,
Ordine Coleoptera,
Famiglia Carabidae,
Sottofamiglia Pterostichinae,
Tribù Zabrini,
Genere Zabrus,
Specie Z. tenebrioides.
È basionimo il termine: Carabus tenebrioides Goeze, 1777.
Sono sinonimi i termini:
– Attelabus fossor Fabricius, 1781;
– Blaps tenebrosus Fabricius, 1801;
– Buprestis piger Geoffroy, 1785;
– Buprestis pigra Geoffroy, 1785;
– Carabus gibbosus Marsham, 1802;
– Carabus gibbus Fabricius, 1794;
– Carabus madidus Olivier, 1795;
– Scarites fossor (Fabricius, 1781);
– Zabrus ciscaucasicus Lutshnik, 1928;
– Zabrus cyprensis Freude, 1988;
– Zabrus elongatus Ménétriés, 1832;
– Zabrus gibbosus (Marsham, 1802);
– Zabrus gibbus (F., 1794);
– Zabrus hispanus Freude, 1988;
– Zabrus longulus Reiche & Saulcy, 1855;
– Zabrus piger (Geoffroy, 1785);
– Zabrus tenebricosus (Goeze, 1777);
– Zabrus tenebrioides subsp. cyprensis Freude, 1988;
– Zabrus tenebrioides subsp. hispanus Freude, 1988;
– Zabrus tenebroides (F., 1794);
– Zabrus tenebrosus (Fabricius, 1801).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Lo Zabrus tenebrioides è un coleottero diffuso in gran parte dell’Europa; in Italia è presente in tutte le regioni, in particolar modo quelle centro-settentrionali. Lo si trova solitamente su piante di cereali quali frumento, orzo e segale, ma in assenza di quest’ultime possono rinvenirsi anche su graminacee spontanee.

Morfologia –
Lo Zabrus tenebrioides è un piccolo Carabidae, di lunghezza tra 15 e 18 mm di lunghezza, di colore bruno-nero, con il corpo convesso dorsalmente (per questo detto gobbo), di forma ovale.
Sulle elitre presenta degli evidenti solchi longitudinali.
Le zampe sono di tipo cursorio.
Le larve sono lunghe circa 25-30 mm, hanno il corpo appiattito, con il capo, il torace e la parte dorsale dell’addome brunastri; la restante parte del corpo è di colore bianco-giallognolo.

Attitudine e Ciclo biologico –
Il ciclo vitale dello Zabrus tenebrioides dura un anno, di cui lo stadio larvale occupa i mesi invernali. L’adulto si può trovare nei campi verso la fine di maggio, primi di giugno.
In una prima fase della loro crescita restano generalmente nascosti nel terreno, sotto le zolle o cespi di erba, per poi risalire durante la notte lungo le piante alla ricerca di cariossidi. Nella seconda fase del loro sviluppo divengono attivi anche di giorno, compiendo talora lunghi spostamenti in volo.
In agosto-settembre, al raggiungimento della maturità sessuale, si accoppiano, a seguito del quale gli esemplari femmina si interrano per deporre circa una sessantina di uova.
Dopo un periodo di incubazione di 2 settimane, dalle uova fuoriescono le giovani larve che restano nel terreno per più di un mese senza alimentarsi, dopodiché si portano sulle parti eduli delle piante per iniziare la loro attività alimentare che raggiunge il culmine in primavera, quando le stesse larve si portano sulla chioma per alimentarsi a discapito delle foglie.
Dopo aver attraversato tre stadi di sviluppo larvale, verso l’inizio di aprile, mutano in prepupa e quindi in pupa all’interno di una cella di forma ovale situata nel terreno a circa 15-20 cm di profondità. Tale stadio pupale dura in media dalle 2 alle 3 settimane, al termine del quale compare l’adulto.

Ruolo Ecologico –
Lo Zabrus tenebrioides non è un predatore, a differenza delle altre specie appartenenti alla famiglia dei Carabidae. Questo coleottero principalmente attacca radici e cariossidi del frumento, ma possiamo trovarlo anche in campi seminati ad orzo o in terreni con graminacee spontanee. Causa erosioni a foglie, radici e spighe.
Il danno si verifica solo in determinate annate, si manifesta sulle cariossidi (adulti), sulle radici e sulle foglie basali (larve).
Gli adulti, che hanno abitudini crepuscolari, escono dai loro rifugi diurni e si arrampicano sulle piante (non sono dotati di ali funzionanti), per nutrirsi di cariossidi.
Particolarmente dannose sono le larve che vivono nel terreno, in quanto si nutrono, in autunno, delle radici delle giovani piante ed in primavera delle foglioline basali. Le larve nel terreno scavano gallerie dalle quali, sporgendo le mandibole, afferrano le foglie basali; alla base delle piante, all’ingresso delle gallerie, si notano accumuli di residui delle foglie che man mano vengono sfilacciate.
Nel caso di popolazioni elevate di questo insetto fino ad ora la lotta è stata di tipo chimico e si è effettuata solamente alla comparsa dei danni. Inoltre anche le geodisinfestazioni eseguite per le Nottue e per gli Elateridi evidenziano un’attività collaterale di contenimento del fitofago.
Tuttavia, come per altre biocenosi, il contenimento di questi insetti va preventivato ostacolato con l’adozione di sistemi agroecologici, minore specializzazione delle coltivazioni, maggiori consociazioni e mino uso di input esterni.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/304867739/original.jpeg



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