Un Mondo Ecosostenibile
MammiferiSpecie Animali

Myotis punicus

Myotis punicus

Il vespertilio maghrebino (Myotis punicus Felten, Spitzenberger, & Storch, 1977) è un pipistrello appartenente alla famiglia dei Vespertilionidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Mammalia,
Superordine Laurasiatheria,
Ordine Chiroptera,
Sottordine Microchiroptera,
Famiglia Vespertilionidae,
Sottofamiglia Vespertilioninae,
Genere Myotis,
Specie M. punicus.
È sinonimo il termine:
– Myotis blythi subsp. punicus Felten, Spitzenberger & Storch, 1977

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Myotis punicus è un pipistrello con un’area di diffusione che comprende l’Africa settentrionale e l’Europa.
Nel dettaglio si trova in Algeria, Libia, Malta, Marocco, Tunisia, Francia (Corsica) e Italia (Sardegna).
I suoi habitat naturali sono le foreste temperate, arbusti temperati, arbusti secchi subtropicali o tropicali, vegetazione arbustiva di tipo mediterraneo, praterie temperate, grotte, habitat sotterranei (diversi dalle grotte), terreni coltivabili, giardini rurali e terreni irrigati. La gamma dell’habitat si estende fino al confine del deserto del Sahara. In Tunisia, la specie è stata osservata fino al sud fino a Ghomrassen o nel Parco Nazionale Bou-Hedma. È stato rinvenuto dal livello del mare fino a oltre 1000 metri.

Descrizione –
Il Myotis punicus è un pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza totale tra 107 e 139 mm; la lunghezza dell’avambraccio è tra 53 e 65 mm, la lunghezza della coda è tra 47 e 62 mm, la lunghezza del piede tra 11 e 15 mm, la lunghezza delle orecchie tra 22 e 27 mm e un peso fino a 33 g.
Ha una pelliccia corta, densa e lanosa e si estende fino alla base dell’uropatagio. Le parti dorsali sono marroni chiare, mentre le parti ventrali sono biancastre. La base dei peli è ovunque più scura. Le orecchie sono lunghe, larghe, con 7-10 pliche longitudinali nella superficie interna del padiglione auricolare e un lobo rotondo alla base del lobo esterno. Il trago è lungo, sottile e lanceolato. Le membrane alari sono marroni e attaccate posteriormente alla base delle dita dei piedi, i quali sono di dimensioni normali. L’estremità della lunga coda si estende oltre l’ampio uropatagio. Il calcar è corto e privo di lobi di rinforzo.

Biologia –
Per quanto riguarda la biologia del Myotis punicus è un pipistrello che, almeno per quanto riguarda gli esemplari appollaiati nel nord della Tunisia – sembra in grado di partorire molto prima in primavera rispetto alle specie strettamente imparentate Myotis myotis o M. blythii in Europa o in Asia occidentale. Inoltre individui nati quell’anno e in grado di volare sono stati osservati nelle grotte di El Haouariya il 24 maggio 2011 (vale a dire questi giovani sono nati tra 3 e 4 settimane prima).
Durante gli accoppiamenti i maschi stabiliscono piccoli territori sulle volte delle grotte dove attraggono le femmine. Ogni maschio successivamente mantiene un piccolo harem di 1-4 femmine. Durante l’estate vengono stabiliti dei vivai che possono contenere fino a qualche migliaio di femmine gravide.
Generalmente danno alla luce un piccolo alla volta tra metà aprile e metà maggio.
Inoltre i giovani si disperdono da luglio a fine ottobre.

Ruolo Ecologico –
Il Myotis punicus è un pipistrello che si rifugia singolarmente o in gruppi fino a diverse migliaia di individui in grotte e miniere abbandonate.
È quindi una specie cavernicola che utilizza come riparo cavità naturali (grotte e voragini) e cavità artificiali (gallerie, miniere d’acqua o rhettara) e anche zone buie di edifici abbandonati.
Questo pipistrello si nutre di grilli, scarafaggi, ragni e scorpioni catturati al suolo in zone aride o nelle foreste prive di sottobosco.
Per quanto riguarda le minacce si riporta che alcune colonie conosciute in Marocco sono scomparse a causa del commercio per pratiche di medicina popolare. A Ceuta i rifugi conosciuti sono molto accessibili e vulnerabili.
La IUCN Red List, considerato il declino del proprio habitat cavernicolo a causa dello sfruttamento e del disturbo umano e l’esistenza di un esiguo numero di colonie, classifica M. punicus come specie prossima alla minaccia di estinzione (Near Threatened). Nelle isole del Mediterraneo la popolazione stimata è di circa 7.000-9.000 individui.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Gordon Corbet, Denys Ovenden, 2012. Guida dei mammiferi d’Europa. Franco Muzzio Editore.
– John Woodward, Kim Dennis-Bryan, 2018. La grande enciclopedia degli animali. Gribaudo Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/87171385/original.jpeg




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *