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Coturnix coturnix

Coturnix coturnix

La quaglia comune (Coturnix coturnix Linnaeus, 1758) è un uccello appartenente alla famiglia dei Phasianidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Ordine Galliformes,
Famiglia Phasianidae,
Sottofamiglia Perdicinae,
Genere Coturnix,
Specie C. coturnix.
È basionimo il termine:
– Tetrao coturnix Linnaeus, 1758.
Sono sinonimi i termini:
– Coturnix communis Bonnaterre;
– Coturnix vulgaris Fleming.
La Coturnix coturnix presenta una grande variabilità genetica dovuta alla sua grande distribuzione geografica e alla presenza di popolazioni isolate sedentarie. Sono state pertanto descritte diverse sottospecie, di cui attualmente ne vengono riconosciute come valide cinque:
– Coturnix c. coturnix (Linnaeus, 1758), la sottospecie nominale, ampiamente diffusa dall’Europa fino alle regioni centro-orientali della Russia e alla Mongolia, ad est, e all’Africa nord-occidentale e alle regioni settentrionali e centrali dell’India, forse anche al Bangladesh, a sud; sverna soprattutto nella fascia del Sahel in Africa e nelle regioni centrali e meridionali dell’India;
– Coturnix c. conturbans Hartert, 1917, endemica delle Azzorre e caratterizzata da un piumaggio più scuro di quello della sottospecie nominale, ma con parti superiori più chiare di C. c. africana;
– Coturnix c. inopinata Hartert, 1849, molto simile alla precedente ed endemica delle isole del Capo Verde;
– Coturnix c. africana Temminck e Schlegel, 1849, diffusa nell’Africa sub-sahariana, a Mauritius, nelle isole Comore e in Madagascar; è molto simile alla sottospecie nominale, ma ha il dorso più scuro.
– Coturnix c. erlangeri Temminck, 1912, diffusa nelle regioni orientali dell’Africa, dall’Etiopia allo Zimbabwe; è la sottospecie più scura di tutte. I maschi hanno faccia, gola e parti inferiori di colore rosso.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Coturnix coturnix è un uccello migratore con un’ampia distribuzione geografica.
Questa specie nidifica nell’Europa centrale e meridionale, nell’Asia occidentale e nell’Africa nord-occidentale, in un’area che comprende anche le Azzorre, Madeira, le isole Canarie, le isole del Capo Verde, il nord dell’Egitto, Israele e il nord dell’Iraq e dell’Iran. In Asia, l’area di nidificazione si estende fino al lago Baikal, ai piedi dei monti Altai in Mongolia, all’ovest della Cina, al Pakistan, all’Afghanistan, al Kashmir, al nord-est dell’India, al Nepal, al Bhutan, all’ovest dell’Assam e al nord del Bangladesh. I migratori raggiungono l’Egitto, la Libia, l’Africa equatoriale fino al nord del Kenya, l’Angola, lo Zambia, l’est della Repubblica Democratica del Congo, nonché la metà settentrionale dell’India. Alcuni degli uccelli che svernano nel Nordafrica sono già in grado di riprodursi prima di raggiungere l’Europa. La specie è stata introdotta anche sull’isola di Mauritius.
Questo uccello effettua lunghi viaggi ma contrariamente ad altri uccelli migratori non segue le stesse rotte ogni anno e può anche cambiare le zone di nidificazione o di svernamento. I maschi migrano prima delle femmine per prendere possesso dei territori, dai quali allontanano i rivali cantando.
Questo volatile, tuttavia, si sposta dall’area africana di svernamento alle aree di nidificazione seguendo tre principali rotte migratorie.
Il primo proviene dalle coste atlantiche e mediterranee del Marocco e dalle coste occidentali dell’Algeria, fino alla penisola iberica e, successivamente, alla Francia, Germania, Scandinavia e Inghilterra.
Il secondo si svolge dalle coste orientali dell’Algeria, dalla Tunisia e dalla Libia verso l’Italia, proseguendo poi verso le pianure danubiane e la Russia.
Infine, una terza rotta va dall’Egitto alla penisola balcanica, all’Europa orientale e a parte dell’Asia orientale.
Da parte loro, le popolazioni che si riproducono in Asia centrale si recano nel subcontinente indiano.
In Italia il suo areale è alquanto frammentato, ma risulta essere abbastanza protetta, pur essendo minacciata in alcune località.
Il suo habitat è, generalmente, quello dei terreni pianeggianti o leggermente ondulati a meno di mille metri di altitudine, nonostante possa spingersi fino ad un’altitudine di 1800 metri in alcune vallate delle Alpi e perfino a quote superiori sull’Himalaya. Predilige tuttavia i prati, i campi di cereali (frumento, orzo, avena, segale), così come le distese di erba medica, i terreni freschi e nelle zone più impervie, le steppe.

Descrizione –
La Coturnix coturnix è un uccello galliforme con una lunghezza di circa 18 cm per un peso che oscilla tra 70 e 120 g, con u corpo piccolo e tondo, coda estremamente corta, ali lunghe ed appuntite.
Ha un colore brunastro scuro, non presenta alcun carattere del piumaggio degno di nota, fatta eccezione per le striature biancastre dei fianchi e il disegno facciale nero del maschio. La parte superiore è marrone con striature nere e giallo-crema che formano due bande più o meno chiare. Le parti inferiori sono color crema e la gola è biancastra incorniciata da bande scure.
Il petto è macchiettato di nero solo nella femmina.
La gola è nera nel maschio e giallastra nella femmina.
Tre strisce giallastre ricoprono la sommità della testa. La coda che, come detto, è estremamente breve, accentua l’impressione della sua sagoma massiccia.
Le uova sono di colore variabile da bianco sporco a giallo crema con macchie o chiazze marrone scuro. Le loro dimensioni medie sono 30 mm × 23 mm con un peso di 8 g.
Il suo canto è tipico nelle campagne europee, riconosciuto da molti e ripreso anche nella letteratura musicale di grandi musicisti. Quello maschile si ode abbastanza bene mentre quello delle femmine, che può essere trascritto come piou-pioup, molto più discreto e che spesso viene confuso con il canto dei grilli e delle cavallette.

Biologia –
La Coturnix coturnix è una nidificatrice ostinata e nel caso la sua covata vada distrutta, la quaglia può deporne una seconda e addirittura una terza.
Questo uccello costruisce il nido al suolo, tra la fitta vegetazione, di solito tra l’erba alta o i campi di cereali, di erba medica o di piante oleaginose, dove mangia i semi caduti a terra, al sicuro dai predatori. Non appena il maschio ha stabilito un proprio territorio e la femmina ha scelto un luogo per nidificare, si forma la coppia.
La femmina risponde al canto del maschio con il suo proprio canto, attirandolo verso di lei. Il maschio si avvicina alla femmina e le gira intorno con il piumaggio arruffato e le ali cadenti, tubando dolcemente. Dopo questa parata nuziale, molto simile a quella dei piccioni, gli uccelli sono uniti e si accoppiano. I legami che uniscono le coppie durano per tutta la stagione della nidificazione; maschi e femmine cantano spesso insieme.
Il periodo riproduttivo è tra maggio e luglio ma può proseguire fino alla fine di agosto.
La femmina forma una incisione superficiale nel terreno, di 7–13,5 cm di diametro, scarsamente rivestito di vegetazione.
Qui la femmina depone un uovo al giorno per circa 10 giorni e poi li cova per circa 18 giorni. Il maschio non prende parte all’incubazione. Le piccole quaglie possono volare all’età di tre settimane e sono pronte a partire per la migrazione a due mesi.

Ruolo Ecologico –
La Coturnix coturnix sono ottimi volatori, nonostante siano principalmente uccelli terrestri ed il ritorno ai quartieri invernali inizia con l’arrivo dell’autunno, ed è preceduto da notevoli spostamenti, forse nomadi, da una zona all’altra. La vera migrazione avviene lungo gli stessi schemi primaverili, ma in generale le quaglie mostrano meno fretta e tendono a seguire le rotte terrestri più lunghe possibili, con frequenti soste intermedie.
Popolazioni non migratorie esistono nell’Africa meridionale, nel Maghreb, nell’Africa orientale e nell’India interna.
È notoriamente difficile da vedere, resta nascosto tra i raccolti ed è riluttante a volare, preferendo invece strisciare via. Anche quando viene intravisto, si mantiene basso e presto torna al riparo. Spesso l’unica indicazione della sua presenza è il caratteristico canto ripetitivo del maschio. La chiamata viene pronunciata principalmente al mattino, alla sera e talvolta di notte.
Purtroppo questo volatile viene cacciato intensamente come selvaggina durante il passaggio attraverso l’area mediterranea. Un gran numero di esemplari viene catturato nelle reti lungo la costa mediterranea dell’Egitto. Si stima che nel 2012, durante la migrazione autunnale, siano stati catturati 3,4 milioni di uccelli nel Sinai settentrionale e forse addirittura 12,9 milioni in tutto l’Egitto.
Questa specie negli ultimi anni ha visto un aumento della sua propagazione negli Stati Uniti e in Europa. Tuttavia, la maggior parte di questo aumento riguarda gli hobbisti. Sta diminuendo in alcune parti del suo areale come l’Irlanda.
Se questo uccello mangia certe piante, anche se quale pianta è ancora in discussione, la carne della quaglia può essere velenosa, con uno su quattro che consuma carne velenosa che si ammala di coturnismo, che è caratterizzato da dolori muscolari e che può portare a malattie renali ed altri sintomi.
Per quanto riguarda il suo stato di conservazione, da alcune stime risulterebbe che la popolazione mondiale di quaglie allo stato selvatico possa raggiungere l’incredibile numero di 15-35 milioni di individui adulti, qualificandole come uno degli uccelli più comuni del mondo alato. Di conseguenza, essa viene considerata dalla IUCN come «specie a rischio minimo» (Least Concern). L’allestimento di allevamenti industriali per la produzione alimentare e l’ibridazione con la congenere quaglia del Giappone (Coturnix japonica), di dimensione leggermente più grossa, ha ampliato la presenza di questo volatile, ormai specie ibrida, in tutti i continenti. La quaglia ha mostrato negli ultimi decenni sensibili riduzioni nel numero, dovute principalmente alla modifica dei metodi agricoli e della tipologia delle coltivazioni.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/289626708/original.jpg




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