Un Mondo Ecosostenibile
Natura da SalvareParchi e Riserve

Parco Nazionale della Sierra de San Pedro Mártir

Parco Nazionale della Sierra de San Pedro Mártir

Il Parco Nazionale della Sierra de San Pedro Mártir, sito nello stato messicano della Baja California e che fa parte del comune di Ensenada.
L’area fu esplorata per la prima volta dagli europei nel 1701 da Eusebio Francisco Kino per ordine domenicano; successivamente i domenicani continuando il movimento di evangelizzazione costruirono la Misión de San Pedro Mártir de Verona nella parte meridionale del parco , ma del sito rimangono solo rovine.
Il parco fu istituito, con decreto del 26 aprile 1947 ,per tutelare questo ecosistema che regola anche il clima della regione centrale e delle valli di La Trinidad, San Telmo e San Quintín.
Il Parco ha una estensione di 72.909 ettari che sono tutelati e protetti dal governo federale messicano.
Questo Parco ospita importanti riserve forestali che comprendono ecosistemi di chaparral, pineta pinyon e bosco misto di conifere.

Geografia –
Parco Nazionale della Sierra de San Pedro Mártir è noto per i suoi pini e le formazioni rocciose granitiche. La Sierra de San Pedro Mártir è una catena montuosa che corre da nord a sud lungo la parte centrale della Baja California nordoccidentale, in Messico. Con il suo nome spagnolo per “montagne di San Pietro Martire. Picacho del Diablo è la vetta più alta del parco e raggiunge i 3.096 metri. Il Parco Nazionale della Sierra de San Pedro Mártir è una delle poche foreste di pini esistenti nella penisola della Bassa California, habitat importante per le pecore native Bighorn. Inoltre, il parco ospita il condor della California attraverso un programma di reintroduzione da parte di diverse agenzie internazionali.
L’Osservatorio Astronomico Nazionale, costruito nel 1971 su un picco vicino, il Cerro del la Cúpula, ospita il più grande telescopio ottico del Messico, con un diametro di 2,12 metri e un peso totale di 40 tonnellate. L’osservatorio è il secondo più importante dell’America Latina.
L’Osservatorio astronomico nazionale si trova a un’altitudine di 2.830 m dispone di diversi grandi telescopi, il più grande dei quali è di 2,1 m. L’osservatorio sfrutta l’elevata elevazione, insieme a cieli tipicamente sereni, bassa umidità relativa, basso inquinamento atmosferico, basso inquinamento luminoso e bassi livelli di interferenza radio.
Si pensa che il picco più elevato (Picacho del Diablo) abbia iniziato a formarsi nell’era paleozoica attraverso fratture tettoniche. La Sierra de San Pedro Mártir ha una catena montuosa aspra con drastici cambiamenti morfologici e ricoperta di pinete e circondata da grandi deserti. Poiché è circondato da deserti, il parco è spesso descritto come un’oasi.
Come detto il Picacho del Diablo è la vetta più alta del parco con i suoi 3.096 metri sul livello del mare e si trova sul lato est del parco. In tutto il parco ci sono, inoltre, diversi canyon profondi e molti bruschi cambiamenti che danno a quest’area una morfologia caratteristica.

Clima –
La catena montuosa della Sierra de San Pedro Mártir è caratterizzata da due climi principali con una temperatura media annuale di 20°C. Un clima continentale che si ha alle quote più elevate e un clima semiarido alle quote inferiori. Alle quote più elevate la stagione delle piogge arriva durante l’inverno con il 36 % delle precipitazioni che cadono con frequenti temporali e diverse tempeste di neve. Durante l’estate alle quote più elevate con il 22,9 % di precipitazioni in calo. Gli inverni sono miti con temperature che variano tipicamente da 3 a 18 °C. Le estati sono calde con temperature che variano da 18 a 22 °C. Le temperature variano drasticamente in tutto il parco a seconda dell’altitudine a causa dei notevoli cambiamenti topografici. Durante l’inverno alle altitudini estreme si accumula una grande quantità di neve mentre in estate le quote più basse superano i 38 °C.

Flora –
La Sierra de San Pedro Mártir contiene diverse specie di conifere; le più abbondanti sono: Pinus lambertiana, Pinus quadrifolia, Pinus jeffreyi, Abies concolor, e specie di Cupressus, presenti soprattutto nelle quote più elevate. La flora è distinta dalla flora del resto del Messico e condivide molte specie con le montagne Laguna e le montagne San Jacinto nel sud-ovest della California. Le quote più basse della Sierra de San Pedro Mártir sono definite da chaparral e arbusti del deserto. La Sierra de San Pedro Mártir è una demarcazione meridionale della distribuzione della palma a ventaglio della California (Washingtonia filifera).

Fauna –
In tutto il Parco Nazionale della Sierra de San Pedro Mártir è presente una grande varietà di mammiferi: cervo mulo, pecora bighorn, puma, lince rossa, gatto dalla coda ad anelli, coyote, coniglio, scoiattolo e più di 30 specie di pipistrelli.
Il parco ospita anche molte specie aviarie come: aquila calva, aquila reale, falco, picchio, avvoltoio nero, corvo, diverse specie di Sittidae.
I condor della California nati in cattività sono stati reintrodotti allo stato selvatico nella Sierra San Pedro Martir; la prima volta sono stati visti nell’areale dal 1937. Il condor è stato introdotto nel parco con la cooperazione internazionale tra Stati Uniti e Messico. Gli ecologisti locali hanno chiamato la seconda generazione di condor californiani “inyaa” (sole in lingua Kiliwa).
Da sottolineare che il puma (Puma concolor), il gatto selvatico (Lynx rufus), il bighorn (Ovis canadensis cremnobates), il coyote (Canis latrans), il tasso (Taxidea taxus) e la volpe (Urocyon cinereoargenteus) sono tra gli animali a rischio di estinzione.
Tra i programmi di recupero della fauna si sottolinea quello della Commissione Nazionale delle Aree Naturali Protette svolge nel Parco per la reintroduzione del condor della California (Gymnogyps californianus), una specie considerata estinta fino al 2010, anno in cui questo status è stato cambiato nella categoria “in pericolo”, grazie alla sua graduale reintroduzione.
Questo programma ha reintrodotto con successo esemplari allevati in cattività in Baja California, California e Arizona. Secondo i dati CONANP, all’interno del Parco è presente una popolazione di 39 condor, di cui 33 nati in cattività e sei in natura.

Guido Bissanti




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *