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Physostigma venenosum

Physostigma venenosum

La fava del Calabar (Physostigma venenosum Balf., 1861) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

Sistematica –
Da un punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Fabales,
Famiglia Fabaceae,
Sottofamiglia Faboideae,
Tribù Phaseoleae,
Genere Physostigma,
Specie P. venenosum.

Etimologia –
Il termine Physostigma viene dall’unione delle due parole physo, dal greco φῡσα phýsa vescica, rigonfiamento, e da stigma, cioè: puntura, stigma, stimmate, marchio, segno, macchia, dal greco στίγμα stígma (da στίζω stízo pungere, marchiare), è poi passato in botanica a indicare la parte apicale del pistillo ove si trova un poro atto ad accogliere il polline.
L’epiteto specifico venenosum proviene da venénum veleno: velenoso, avvelenato.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Physostigma venenosum è una pianta che cresce spontaneamente nell’Africa occidentale, in particolar modo in Guinea, lungo il fiume Calabar.
Il suo areale è quello dell’Africa tropicale occidentale, dalla Sierra Leone al Gabon e alla Repubblica Democratica del Congo.
Il suo habitat in natura è quello delle foreste pluviali chiuse, primarie e secondarie, secche e umide; foresta ripariale stagionalmente allagata; paludi.

Descrizione –
La fava del Calabar è una pianta perenne erbacea rampicante che può crescere fino a 15 – 20 metri relativamente simile a un grosso fagiolo.
Il fusto si presenta legnoso alla base, fino a 5 centimetri di diametro.
I fiori, che compaiono in peduncoli ascellari, sono grandi, lunghi circa 25 mm, raggruppati in racemi penduli, fascicolati rosa pallido o violaceo e fortemente venati. I baccelli, che contengono due o tre semi o fagioli, sono lunghi 15–18 cm.
Il legume, che matura in estate, è lungo 15–18 cm e contiene 2-3 grossi semi reniformi, lunghi 2–3 cm, rivestiti da un tegumento marrone brillante. Essi sono inodori, insipidi e molto duri.

Coltivazione –
Il Physostigma venenosum è una pianta che cresce sia allo stato spontaneo nel suo habitat naturale sia coltivata.
Per la sua coltivazione richiede una temperatura minima di 15 – 18 °C.
Per una migliore e più rapida crescita richiede una posizione soleggiata in un terreno ricco e ben drenato.
La pianta si propaga prevalentemente per seme. La semina va effettuata quando i semi sono perfettamente maturi.

Usi e Tradizioni –
Il Physostigma venenosum è una pianta leguminosa, endemica dell’Africa tropicale, i cui semi sono velenoso per l’uomo. Come detto, deriva la prima parte del suo nome scientifico da una curiosa appendice a forma di becco all’estremità dello stigma, al centro del fiore; questa appendice, sebbene solida, doveva essere cava (da qui il nome da φῦσα, vescica e stigma).
Ha anche una serie di applicazioni medicinali, ma è più comunemente coltivata per gli alcaloidi contenuti nei semi che vengono estratti e utilizzati nella medicina moderna.
I semi vengono normalmente raccolti allo stato selvatico, sebbene sia praticata una certa coltivazione, in alcune aree ed in particolare in India.
Un tempo era usata in Nigeria in un “calvario con il veleno” in cui un sospetto criminale doveva bere una soluzione di fagioli: se li uccideva erano colpevoli ma se sopravvivevano erano innocenti. Questo, probabilmente, funzionava in una certa misura in quanto le persone innocenti erano più propense a consumare la bevanda in un sorso e poi a vomitare prima che una quantità eccessiva di tossina fosse stata assorbita, mentre le persone colpevoli avevano maggiori probabilità di sorseggiarla lentamente e con cautela, quindi assicurando che una quantità maggiore di tossine venisse assorbita.
Si praticava anche una forma di duello con i semi, in cui i due avversari si dividevano un fagiolo mangiandone ciascuno la metà; quella quantità è nota per uccidere entrambi gli avversari. Sebbene così altamente velenoso, il fagiolo non ha nulla nell’aspetto esterno, nel gusto o nell’odore che lo distingua da qualsiasi innocuo seme di leguminosa, e gli effetti disastrosi sono risultati dal suo essere incautamente lasciato sulla strada dei bambini. I fagioli furono introdotti per la prima volta in Gran Bretagna nell’anno 1840; ma la pianta non fu accuratamente descritta fino al 1861, ei suoi effetti fisiologici furono studiati nel 1863 da Sir Thomas Richard Fraser. Il fagiolo di solito contiene poco più dell’1% di alcaloidi. Ne sono stati individuati due, uno chiamato calabarina, con effetti simili all’atropina, e l’altro, la fisostigmina (con effetto opposto), che ha dimostrato di influenzare il sistema nervoso parasimpatico, utilizzata nel trattamento del glaucoma, della sindrome anticolinergica, della miastenia grave e di altri effetti sull’organismo.
Infatti, in campo medicinale, anche se altamente velenoso, il seme ha una serie di applicazioni.
È un’erba narcotica che deprime il sistema nervoso centrale, il sistema nervoso parasimpatico, contrae la pupilla dell’occhio, aumenta la pressione sanguigna e stimola la peristalsi.
La fisostigmina viene isolata dal seme e utilizzata in colliri per ridurre la pressione sul bulbo oculare e, come accennato, nel trattamento di condizioni come il glaucoma
Viene anche prescritta per uso interno nel trattamento delle malattie neuromuscolari, in particolare la miastenia grave, e per il trattamento della stitichezza post-operatoria.
Da sottolineare che la fisostigmina, un alcaloide inibitore reversibile della colinesterasi, agisce in effetti come un gas nervino, influenzando la comunicazione tra i nervi e i muscoli e provocando un’abbondante salivazione, convulsioni, perdita di controllo sulla vescica e sull’intestino e infine perdita di controllo sul sistema respiratorio, causando la morte per asfissia.
Il principale antidoto all’avvelenamento da fagioli di Calabar è l’atropina, un alcaloide tropano leggermente meno tossico, che può spesso avere successo; le altre misure sono quelle solitamente impiegate per stimolare la circolazione e la respirazione. Sfortunatamente, l’antagonismo tra fisostigmina e atropina non è perfetto, e Sir Thomas Richard Fraser ha dimostrato che a volte l’azione dei due farmaci è sommata e la morte risulta prima che da uno dei due soli: vale a dire, l’atropina salverà la vita se tre volte e mezzo il è stata assunta una dose fatale di fisostigmina, ma accelererà la fine se è stata ingerita quattro o più volte la dose fatale.
Per quanto riguarda le controindicazioni nell’uso farmacologico bisogna evitarne l’utilizzo in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti della fava del calabar.

Modalità di Preparazione –
La droga del Physostigma venenosum è costituita dai semi neri.
Il seme intero è usato in erboristeria, ma dovrebbe essere prescritto solo da professionisti qualificati.
È stato utilizzato nel trattamento di condizioni come il tetano, l’epilessia e i reumatismi.
Usato in eccesso, provoca debolezza muscolare, insufficienza respiratoria e arresto cardiaco.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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