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Mappa geografica del Bangladesh

Mappa geografica del Bangladesh

Il Bangladesh (in bengalese বাংলাদেশ) è uno stato dell’Asia che confina su tutti i lati con l’India con l’eccezione di un piccolo tratto, nell’estremo sud-est, in cui confina con la Birmania; a sud è bagnato dal golfo del Bengala.
Il Bangladesh, unitamente, allo stato indiano del Bengala Occidentale costituisce la regione etnico-linguistica dei bengalesi o del Bengala. Il nome Bangladesh significa in bengalese Paese del Bengala.
Il Paese si estende su 147570 km² (inclusi di 10090 km² di acque), e conta una popolazione di 165.953.360 abitanti al 2021.
La capitale del Bangladesh è Dhaka con una popolazione di 13.848.298 al 2019.

Geografia –
Il Bangladesh si trova nella zona bassa terminale del sistema fluviale Gange-Brahmaputra, e più precisamente nella regione del delta del Gange. Questo delta è formato dalla confluenza dei fiumi Gange (nome locale Padma o Podda), Brahmaputra (Jamuna o Jomuna), e Meghna e dai rispettivi affluenti. Il Gange si unisce alla juana (canale principale del Brahmaputra) e più tardi si unisce con il Meghna prima di sfociare nel Golfo del Bengala. Il terreno alluvionale depositato da questi fiumi ha creato alcune delle più fertili pianure in tutto il mondo. Il Bangladesh ha 58 fiumi transfrontalieri (nella maggior parte dei casi con l’India), rendendo l’acqua una questione politicamente complicata da risolvere. La maggior parte del territorio del Bangladesh si trova a meno di 12 metri sopra il livello del mare, e si calcola che circa il 50% dei terreni verrebbero inondati se il livello del mare salisse di un metro.
Purtroppo l’acqua e il suolo sono contaminati da arsenico. La causa principale è la composizione chimica dei minerali che compongono il suolo, che contaminano l’acqua di falda. L’acqua potabile e agricola viene presa per il 90% da pozzi, e questo provoca una grande esposizione a tale tossina. Circa 77 milioni di abitanti sono esposti a un livello tossico di arsenico. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la crisi dell’acqua contaminata dall’arsenico in Bangladesh è il più grande caso di avvelenamento nella storia di una popolazione umana.
Il punto più alto in Bangladesh viene toccato sulla catena dei Mowdok a 1 052 metri nelle Colline di Chittagong nel sud-est del paese. Una parte importante del litorale comprende una giungla paludosa, il Sundarbans, la più grande foresta di mangrovie del mondo e la patria di diverse specie di vita animale e vegetale, ivi compresa la tigre del Bengala. Nel 1997, questa regione è stata dichiarata a rischio.

Clima –
Il Bangladesh, che si trova in corrispondenza del tropico del Cancro, presenta un clima tropicale monsonico con inverni miti da ottobre a marzo, e una stagione calda e umida da marzo a giugno. La stagione del monsone dura da giugno a ottobre e fornisce la maggior parte delle precipitazioni atmosferiche che cadono sul paese. Calamità naturali, quali inondazioni, cicloni tropicali, tornado, mareggiate, si verificano quasi ogni anno, e si combinano con i danni provocati dalla deforestazione, dal degrado del suolo e dall’erosione. Si ricorda a questo proposito il disastro del novembre 1970 causato dal ciclone Bhola, nel quale persero la vita oltre 300 000 persone. Altre pesanti inondazioni sconvolsero il paese nel 1991 e nel 2007, in entrambi i casi con gravi perdite umane, villaggi distrutti con migliaia di senzatetto e coltivazioni gravemente sinistrate.
Le temperature variano da una media di 21 °C durante il giorno nella stagione fredda (raggiungendo i 10 °C circa nelle ore notturne) a un massimo di 35–38 °C durante la stagione calda.

Flora-
Il Bangladesh è un paese che, grazie al suo clima tropicale, possiede una vegetazione lussureggiante. Presso i villaggi crescono banani, palme da cocco e altre piante da frutto. Si trovano in abbondanza in tutto il paese numerose varietà di fiori con una vasta gamma di profumi, dimensioni e colori. Varietà di loto e gigli d’acqua sbocciano in gran numero in fiumi, laghi, stagni e altri corsi d’acqua.
In Bangladesh sono presenti più di 6.000 specie di piante, di cui circa 300 esotiche e 8 endemiche. Del numero totale di specie vegetali 3611 sono angiosperme (piante da fiore) e 7 sono gimnosperme. Tuttavia, a causa della pressione dell’agricoltura e degli insediamenti umani, novantacinque piante vascolari sono state classificate come minacciate, di cui 92 sono angiosperme e 3 gimnosperme. Circa 300 specie e varietà di alghe sono state registrate dai soli habitat di acqua dolce. Ce ne sono molti di più nelle acque salmastre e negli habitat marini. La flora fungina è di circa 275. Ci sono circa 250 specie di briofite nel paese. Delle 250 specie di pteridofite, 230 sono felci.

Fauna –
La fauna selvatica in Bangladesh è ampia e variegata; il paese è difatti residenza stabile di circa 53 specie di anfibi, 19 di rettili marini, 139 di rettili, 380 di uccelli, 116 di mammiferi ed infine 5 specie di mammiferi marini. Oltre agli uccelli stabilmente residenti, vi è un’ulteriore aggiunta di 310 specie di uccelli migratori i quali gonfiano innumerevoli il cielo ogni anno. Il paese ha inoltre la tigre del Bengala, l’elefante asiatico, il gibbone Hoolock, l’orso nero asiatico, il leopardo indiano ed altre specie bandiera.
La stragrande maggioranza di queste creature attualmente abita in una zona di terra che è di circa 150.000 chilometri quadrati di dimensione; tuttavia, questa notevole ampiezza concessa non significa che tutto procede per il meglio per quanto riguarda la preservazione del patrimonio naturale; un ampio numero di specie animali sono già scomparse completamente dal paese e altre 201 specie rimangono costantemente minacciate: ad esempio il dhole, chiamato anche “cane selvatico asiatico”, è una delle maggiori specie a rischio ed ormai del tutto in via di estinzione dal territorio del Bengala; ciò per la perdita progressiva del suo habitat naturale e delle proprie prede principali, oltre che per colpa dell’opera persecutoria umana.
Tra le specie animali più di rilievo completamente scomparse dal Bangladesh vi sono il rinoceronte, il bos gaurus, il banteng, il barasinga o “cervo di palude”, l’antilope del tipo nilgau (“antilope azzurra”), il lupo indiano, il bufalo d’acqua selvatico, il coccodrillo di palude ed infine anche il comune pavone.
Tra gli animali più rappresentativi ci sono: la tigre del Bengala (nella foresta del Sundarbans), elefanti (nelle colline orientali di Chittagong), leopardi, scimmie, cervi pomellati, macachi, volpi e sciacalli. Tra i rettili, ci sono tartarughe, pitoni, coccodrilli e diverse razze di serpenti velenosi tra cui il famoso cobra. Ci sono moltissime specie di uccelli.
Tuttavia, siccome la maggioranza della popolazione umana vive in o intorno a conglomerati urbani molto vasti, questo ha contribuito a limitare in una certa misura la deforestazione. Tuttavia, il tasso di crescita umana continua ad aumentare e questo ha portato a grandi richieste in termini di ambiente biofisico, ma ha condotto pure ad una successiva compensazione dei numerosi habitat naturali . Anche se diverse aree sono ufficialmente protette dal diritto, una gran parte della fauna selvatica del Bangladesh è minacciata da questa crescita.

Guido Bissanti




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