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Mappa geografica dell’Uruguay

Mappa geografica dell’Uruguay

L’Uruguay è uno Stato dell’America meridionale con una superficie di 176.220 km² ed una popolazione di 3.431.932 abitanti.
La capitale dell’ Uruguay è Montevideo, con una popolazione di 1.338.408 (al 2009).
L’Uruguay confina a nord-est e nord col Brasile, a sud-ovest con l’Argentina, a sud con il Río de la Plata e a est con l’oceano Atlantico. L’Uruguay è una repubblica presidenziale, il capo di Stato attuale è Luís Lacalle Pou (Partito Bianco). La lingua ufficiale è lo spagnolo.

Geografia –
L’Uruguay è uno Stato che a nord confina per 985 km con il Brasile e a ovest per 579 km con l’Argentina. Questo Paese ha uno sviluppo costiero pari a 660 km.
Il territorio dell’Uruguay è situato in una fascia di transizione dalla pampa argentina alle parti collinari del Brasile meridionale. Gran parte del Paese si trova su un vasto bassopiano con rare formazioni collinari che difficilmente arrivano ai 500 m s.l.m., le più note sono la Cuchilla de Haedo a settentrione e la Cuchilla Grande nella parte orientale del Paese.
A occidente, lungo il corso dell’Uruguay vi sono ampie paludi spesso allagate dalle piene del fiume.
Nella parte sudorientale della costa vi è una stretta pianura costiera pianeggiante, sabbiosa e caratterizzata da lagune mentre la costa affacciata sul Río de la Plata è più scoscesa.
Il punto più elevato del Paese è il Cerro Catedral (514 m s.l.m.) seguito dal Cerro Ventana (420 m) e dal Cerro Colorado (299 m). Nel complesso il Paese è piuttosto pianeggiante, solo il 10% circa del territorio supera i 200 m s.l.m. Il terreno è piuttosto fertile e sfruttabile ai fini agricoli, limitate sono le aree boschive (circa 5% del territorio).
Dal punto di vista idrografico è un Paese ricco di acqua. I suoi confini a est, a sud e a ovest sono delimitati da importanti fiumi o tratti di mare.
I sistemi fluviali del Paese sono essenzialmente tre:
– i fiumi che scorrono verso ovest alimentano il Río Uruguay che delimita il confine con l’Argentina, le rive del fiume Uruguay sono caratterizzate da pianure periodicamente interessate da vaste inondazioni. Il più importante fra i suoi affluenti è il Rio Negro che attraversa l’intero Paese da nordest a ovest prima di sfociare nel Río Uruguay, uno sbarramento sul suo corso, presso Paso de los Toros ha creato un bacino artificiale, l’Embalse del Río Negro che è il più grande lago artificiale del Sudamerica. L’affluente principale del Río Negro è il Río Yí.
– i fiumi che scorrono verso est fluiscono nell’Atlantico o nelle lagune, hanno generalmente una profondità ridotta e una portata variabile. Molti sfociano nelle lagune della pianura litoranea, la più grande fra queste, la Laguna Merín, delimita il confine con il Brasile.
– i fiumi diretti a sud sfociano nel Río de la Plata.
Completano il sistema idrografico dell’Uruguay alcuni lagni di cui si ricorda, nella parte più orientale della Nazione un grande lago costiero, la Laguna Merin (3.750 Km²), la cui superficie si trova però in maggioranza in Brasile mentre più a sud sono presenti altri bacini lacustri meno ampi.

Clima –
L’Uruguay presenta un clima prevalentemente temperato, con temperature medie simili a quelle delle aree mediterranee: troviamo quindi inverni miti ed estati calde. Fa eccezione la regione a nord del Paese dove i valori sono più elevati e il clima subtropicale. Inoltre, a causa della conformazione del suo territorio, prevalentemente pianeggiante e senza cime elevate, l’Uruguay risente molto dell’influenza delle correnti e dei venti oceanici. Questo comporta, rispetto al clima mediterraneo, precipitazioni più abbondanti e ampiamente distribuite durante tutto il corso dell’anno. In estate, da dicembre a marzo, il caldo può essere molto intenso, con punte sui 38-40° e molto sole. La temperatura, in questo periodo, viene mitigata dalla brezza oceanica e dai non rari temporali pomeridiani. Le temperature medie a Montevideo si attestano tra i 20 e i 30° mentre nell’estremo nord, ad Artigas ad esempio, si registrano valori maggiori (sono possibili ondate di caldo già a novembre) e precipitazioni più copiose. L’inverno, da giugno ad agosto, è tipicamente mite, con temperature minime tra i 7 e i 15°. Questa stagione, specialmente nel sud, può essere particolarmente ventosa e perturbata. Le nevicate sono rarissime, ma sono possibili delle leggere gelate causate dal Pamperos, freddo vento proveniente dall’Artide. Le mezze stagioni hanno temperature prevalentemente miti, ma il tempo può essere instabile in termini di vento e pioggia, specialmente in autunno (marzo-aprile).
Nella parte settentrionale del Paese il clima è subtropicale mentre a sud è mediterraneo offrendo condizioni meteorologiche molto simili a quelle di Italia e Spagna. La temperatura media annua è pari a 17,5 °C. Il mese più caldo è gennaio con una temperatura media di 21 °C mentre quello più freddo è giugno (media di 6 °C).
Le precipitazioni sono distribuite nell’anno e vanno da una media di 1 000 mm/anno fino ai 1 400 mm/anno nella parte settentrionale del Paese. Il semestre invernale è solitamente più asciutto di quello estivo, il mese più piovoso è marzo.

Flora-
In Uruguay la costituzione del Ministero per l’ambiente (Ministerio de Vivienda, Ordenamiento Territorial y Medio Ambiente) risale al 1991 per cui questo Paese paga un ritardo nella tutela del suo ecosistema.
I maggiori rischi ambientali sono legati all’inquinamento dei fiumi, all’erosione dei terreni e alla mancanza di una politica di riciclaggio dei rifiuti. La costruzione pianificata di due cartiere sul corso del fiume Uruguay ha portato a numerose manifestazioni e trattative diplomatiche con l’Argentina.
L’1% del territorio è protetto, lo 0,1% è parzialmente protetto.
L’Uruguay ha sottoscritto i seguenti trattati: Ramsar, CITES, rifiuti tossici (Basilea), emissioni CFC (Protocollo di Montréal), biodiversità (CBD), effetto serra (Protocollo di Kyōto).
L’Uruguay ha sviluppato molto lentamente il tema delle aree protette e non sempre è riuscito a organizzarne una gestione efficiente.
La fora di questo Paese è presente innanzitutto, nelle praterie, che occupano la stragrande maggioranza del territorio e sono interrotte da boschetti, foreste, zone paludose o sabbiose. Queste ospitano più di 2.000 specie vegetali come l’eucalipto, la ceiba, l’ombù, l’acacia, il salice pioppo, la mimosa, il mirto, l’algaroba ed il quebracho.
La costa si estende per 250 km e è cosparsa di punte pietrose, spiagge di sabbia e burroni litoranei. La vegetazione che vi cresce è costituita da erba dibujante, tembladerilla, senecione e espartatina.
Le zone umide, chiamate “humedales”, rappresentano diversi generi di ambienti acquatici, habitat perfetti per gli uccelli. Le paludi beneficiano di una vegetazione variegata che si modifica in base alla qualità ed al livello dell’acqua. La famiglia degli Scirpus e dei rhynchospora fa parte della vegetazione di questo ambiente.
I palmeti sono composti dal Pindo, elegante palma a crescita rapida, ma anche dal Butia, palma dalle foglie grigie e dal tronco voluminoso.
La zona boschiva è chiamata Monte, si distinguono 4 tipi di Monte. Il Monte Ribereno è composto da striscie più o meno strette che non superano i 200 m. Il clima del nord, più umido e più caldo, permette una più grande proliferazione del numero di specie. Alcune specie come la ceiba, il mataojos, il salice criollo, il sarandi colorato e bianco cercano ambienti umidi o vicini a falde acquifere. Altre preferiscono invece luoghi più lontani dalle sorgenti d’acqua, come ad esempio il pitanga, il mirto, il canelon o il pesco. Il Monte Parque è un insieme di boschetti isolati che si alternano alla prateria. Lo si ritrova in tutto il paese. A seconda della sua posizione geografica, riunisce specie di alberi come l’acacia, la cornilla, il pepe, la caroba, il pallo de fiero e la tala. Il Monte Serrano è spesso associato alle montagne o ai luoghi scoscesi. La vegetazione è essenzialmente composta da alberi bassi e frondosi. Si possono inoltre vedere coronilla, mirti, aruera, talas, guaiave. Il Monte di Quebrada è un tipo di bosco meno vasto di prima. È specifico dei ripari formati dai burroni e dalle gole umide del nord. La specie più abbondante è la espina de la cruz, ma si trovano anche coronillas, canelons, congorosa.

Fauna –
La fauna dell’Uruguay in gran parte è quella caratteristica della savana uruguaiana. I mammiferi al pascolo includono il cervo della Pampa (Ozotoceros bezoarticus), il cervo Guazuvirá (Mazama gouazoubira) e il capibara (Hydrochoerus hydrochaeris), il più grande roditore vivente del mondo.
L’Uruguay ospita una ricca avifauna, tra cui la pavoncella meridionale e il magnifico cigno dal collo nero. Di conseguenza, il birdwatching è diventato popolare in località selezionate.
Ci sono diversi serpenti, con quattro specie velenose: il serpente a sonagli (Crotalus durissus terrificus), il serpente corallo (Micrurus altirostris), lo yarará (Bothrops pubescens) e la vipera incrociata (Bothrops alternatus).
Nonostante il clima umido di gran parte del paese, la stragrande maggioranza della terra dell’Uruguay è composta da savane, quindi non c’è molta diversità di anfibi. Tuttavia, la rana cornuta argentina, Ceratophrys ornata, prospera nelle savane dell’Uruguay centrale e nord-occidentale. Altre notevoli specie di anfibi dell’Uruguay includono Pseudis minuta, Boana pulchella, Rhinella achavali e Rhinella diptycha.
Ricca anche la vita acquatica, con specie come la tararira (Hoplias malabaricus) o il pattino punteggiato di bianco.
Purtroppo, in Uruguay, parecchie sono le specie estinte.
La fauna estinta comprende la megafauna, come Josephoartigasia monesi, Lestobradys e Glyptodon (alcuni di loro coesistevano con l’arrivo degli umani, responsabili della loro estinzione).
Le specie estinte più antiche includono Neuquensaurus e Meridiosaurus, entrambi del Cretaceo.
Anche i giaguari sono oramai estinti.

Guido Bissanti




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