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Istidina

Istidina

L’istidina, conosciuta meglio come L-istidina ed abbrevita con i termini H e His è un amminoacido.
L’istidina è stata isolata per la prima volta nel 1986 dal fisico tedesco Albercht Kossel e Sven Hedin.
Nella terminologia ufficiale IUPAC è: acido 2(S)-ammino-3-(4-imidazolil)propanoico; L-3-imidazol-4-ilalanina ed ha formula bruta o molecolare: C6H9N3O2.
L’istidina è un amminoacido il cui gruppo laterale reca un anello imidazolico. Viene codificata dai codoni CAU e CAC, ed è una molecola polare e chirale.
Questo amminoacido per la sua particolare composizione è classificato come caricato positivamente a pH fisiologico.
Il suo enantiomero L è uno dei 20 amminoacidi ordinari della biochimica, considerato essenziale nell’uomo per i bambini e durante lo sviluppo.
Si ricorda, inoltre, che l’istidina è un precursore della biosintesi dell’istamina, un agente infiammatorio vitale nelle risposte immunitarie.
L’istidina si ottiene per idrolisi di numerose sostanze proteiche.
Dal punto di vista fisico si presenta in cristalli incolori, otticamente attivi, solubili in acqua, insolubili in alcol e in etere, che per decarbossilazione si trasformano in istamina. Si può ottenere per sintesi in modi diversi. Per quanto riguarda il suo valore nutritivo, l’istidina non è considerata un amminoacido essenziale per l’uomo adulto e per l’adolescente, mentre lo è per la prima infanzia. È inoltre essenziale per la maggior parte dei mammiferi.
L’istidina è contenuta in proporzioni relativamente elevate nell’emoglobina. Il gruppo imidazolo dell’istidina costituisce il sito attivo di molti enzimi: modificazioni chimiche di specifici residui d’istidina ne causano infatti l’inattivazione. La principale via del catabolismo dell’istidina nei mammiferi e nell’uomo passa per la sua trasformazione ad acido glutammico, che ha inizio con la degradazione dell’istidina ad acido urocanico per azione dell’enzima istidasi.
La carenza ereditaria di istidinasi (l’enzima che scinde l’istidina) che si può trasmettere come carattere recessivo, porta all’accumulo in circolo di istidina (istidinemia) con un quadro di ritardo mentale e staturale, anemia, scarsa pigmentazione cutanea; si accompagna, inoltre, ad un’aumentata escrezione dell’amminoacido nelle urine (istidinuria). Una elevata istidinuria può verificarsi durante la gravidanza (istidinuria gravidica) e in alcune condizioni di insufficienza funzionale epatica.

Biosintesi –
L’istidina è un amminoacido essenziale che non è sintetizzato negli esseri umani che devono quindi introdurlo tramite la dieta oppure tramite integratori. La biosintesi dell’istidina è stata ampiamente studiata nei procarioti come l’Escherichia coli. Come gli animali e i microrganismi, anche le piante hanno bisogno di istidina per crescere e svilupparsi. I microrganismi e le piante sono simili tra di loro perché possono sintetizzare l’istidina, entrambi tramite l’intermedio biochimico fosforibosilpirofosfato. In generale, la biosintesi dell’istidina è simile in piante e microrganismi.

Proprietà –
L’istidina è un aminoacido essenziale che, come detto, entra nella costituzione di numerose proteine; si ottiene per idrolisi delle proteine stesse o per via sintetica, ed è usato in medicina, in unione con l’urea, come cicatrizzante nella cura dell’ulcera gastrica e duodenale, di piaghe, ferite, ecc.

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.



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