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Phyllitis scolopendrium

Phyllitis scolopendrium

La Scolopendria comune (Phyllitis scolopendrium (L.) Newman, 1844) è una felce sempreverde appartenente alla famiglia delle Aspleniaceae.

Sistematica –
Dal ounto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pteridophyta,
Classe Polypodiopsida,
Ordine Polypodiales,
Famiglia Aspleniaceae,
Genere Phyllitis,
Specie P. scolopendrium.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Asplenium altajense (Kom.) Grubov;
– Asplenium scolopendrium L.
– Asplenium sarelii altajense Kom.;
– Phyllitis fernaldiana Á.Löve;
– Phyllitis japonica Kom.;
– Phyllitis japonica americana (Fernald) Á.Löve & D.Löve;
– Phyllitis lindenii (Hook.) Maxon;
– Scolopendrium lindenii Hook.
– Scolopendrium officinale Sw.;
– Scolopendrium vulgare Sm..

Etimologia –
Il termine Asplenium proviene dal greco ἀσπλήνος asplénos, una felce citata da Dioscoride (dal prefisso privativo α- a- e da σπλήν, ηνόϛ splén, enós milza): pianta ritenuta in grado di curare i disturbi della milza.
L’epiteto specifico scolopendrium viene dal greco σκολόπενδρα scolόpendra scolopendra, millepiedi (da σκόλοψ scólops pungiglione, ἐν en nel e da ἕδρα hédra deretano), artropode munito di pungiglione: per i sori disposti in righe allungate che ricordano delle scolopendre.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Scolopendria comune è una pianta con ampia distribuzione in gran parte delle zone temperate dell’Eurasia, nord Africa – dal Marocco alla Libia – e Nord America orientale.
Il suo habitat è quello delle sponde e pareti umide, di rocce in luoghi umidi ombrosi nei boschi, fino a 1000 m e spesso su suoli ricchi di calcare.

Descrizione –
La Phyllitis scolopendrium è una felce perenne.
Presenta un rizoma corto, largo ed eretto, alta fino a 80 cm (-100).
Lo stipite è di colore rosso-bruno paleaceo, robusto, generalmente molto corto o al massimo quanto la metà della lamina lungo (10-20 cm) e ricoperto da un denso strato di squame composte da lacinie scariose.
La lamina coriacea, di colore verde lucente nella parte superiore (4×5 x 15-60cm) con margine intero o crenato dentato e ondulato, con base cordata e apice più o meno acuto.
I sori sono color ocra, posti nella pagina inferiore, disposti su linee oblique 2×20 mm (-30), di misura diseguale , sempre geminati e inseriti sulle venule secondarie esterne.
Indusio laterale, lineare e bivalve.
Le spore sono del diametro di (24)27-30(33) cm, ovoidi, castano chiare, con perisporio reticolato e verrucoso.

Coltivazione –
La Phyllitis scolopendrium è una felce sempreverde molto ornamentale senza particolari esigenze ma adatta a terreni alcalini.
La pianta viene raccolta in alcune aree allo stato naturale per l’uso locale come medicinale e balsamo per capelli ma viene coltivata anche come ornamentale, creando una buona copertura del terreno all’ombra dei boschi.
Le piante resistono fino a temperature di circa -30 °C e sono facilmente coltivabili in posizione ombreggiata in terreni ricchi di humus e ben drenati. Preferiscono un terreno sabbioso leggero, preferibilmente su terreni calcarei ricchi di humus; richiede un pH maggiore di 6 per crescere bene.
Le piante possono essere coltivate su muri a secco ma preferiscono una posizione ombreggiata con non più di 3 ore di sole al giorno, una maggiore esposizione causerà ingiallimento o anche disseccamento delle foglie.
In generale è comunque una pianta molto adattabile ed esistono delle varietà selezionate per il loro valore ornamentale.
La propagazione avviene tramite spore che vanno seminate, possibilmente, non appena sono mature sulla superficie di un terreno sterilizzato ricco di humus. Dopo la semina si consiglia di mantenere il compost umido, preferibilmente mettendo un sacchetto di plastica sopra il semenzaio o vaso. Le spore di solito germinano in primavera. Le spore seminate in primavera germinano in 1 – 3 mesi a 15 °C.
Una volta che le piante sono alte 15 cm o più, possono essere trapiantate in primavera nelle loro posizioni permanenti.
La pianta può essere moltiplicata anche per divisione, nel periodo della primavera.
Per questa tecnica si consiglia di scavare attorno alla pianta togliendo via il terreno fino a quando il vecchio caudice, coperto di basi fogliari “morte”, si rende visibile.
Q questo punto si possono rimuovere queste basi singolarmente staccandole dal caudice. Nel punto di attacco saranno verdi. Le giovani piante possono essere allevate piantando queste basi fogliari, con la punta verde verso l’alto, in un vaso di terriccio e racchiudendo il vaso in un sacchetto di plastica. Entro un mese appariranno rigonfiamenti verdi intorno al punto di attacco originale al caudice, ognuno di questi si svilupperà abbastanza rapidamente generando una giovane felce. Ci vogliono circa 3 mesi nel periodo estivo e anche più in inverno.

Usi e Tradizioni –
La Phyllitis scolopendrium è una pianta conosciuta con vari nomi, come: Scolopendria comune, Lingua di cane, Lingua di cervo o Lingua dei pozzi, ecc.
Si ricorda che sebbene non siano state riscontrate segnalazioni di tossicità per questa specie, alcune felci contengono sostanze cancerogene, quindi è consigliabile una certa cautela.
Molte felci contengono anche tiaminasi, un enzima che priva il corpo del suo complesso vitaminico B. In piccole quantità questo enzima non danneggerà le persone che seguono una dieta adeguata ricca di vitamina B, anche se grandi quantità possono causare gravi problemi di salute. L’enzima viene distrutto dal calore o dall’essiccazione completa, quindi la cottura della pianta rimuoverà la tiaminasi.
La pianta è stata utilizzata per uso medicinale: le fronde sono astringenti, colagoghe, diaforetiche, diuretiche, espettoranti, vulnerarie.
Si prepara una infusione che viene presa per il trattamento di diarrea, dissenteria, depositi ghiaiosi della vescica e per rimuovere le ostruzioni del fegato e della milza.
Per via esterna viene utilizzata come unguento nel trattamento di emorroidi, ustioni e scottature.
Tra gli altri usi questa pianta può essere utilizzata come buona pianta tappezzante per posizioni ombreggiate, purché sia piantata a non più di 30 cm di distanza l’una dall’altra.
Le piante formano un ciuffo che si diffonde lentamente.

Modalità di Preparazione –
La Phyllitis scolopendrium è una pianta che, con le precauzioni indicate, viene utilizzata per scopi medicinali.
Le fronde vengono raccolte durante l’estate e possono essere essiccate per un uso successivo; con queste si preparano infusi per il trattamento di diarrea, dissenteria, depositi ghiaiosi della vescica e per rimuovere le ostruzioni del fegato e della milza.
La pianta può essere utilizzata per via esterna come unguento nel trattamento di emorroidi, ustioni e scottature.
Tra gli altri usi si può preparare, sempre dalle fronde, un decotto che viene utilizzato cosmeticamente come bagnoschiuma per contrastare la pelle grassa e anche come impacco viso per pelli delicate.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Foto – fonte: https://elainezengplants.wordpress.com/

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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